Verricello elettrico: quando serve e come utilizzarlo al meglio

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Gli appassionati di off-road a bordo di una jeep o un fuoristrada sanno perfettamente che la propria vettura deve essere dotata di una serie di accessori che si possono rivelare fondamentali qualora ci si trovi in una situazione di emergenza o di difficoltà. In questo articolo vogliamo soffermarci su uno di questi dispositivo in particolare: il verricello elettrico, analizzandone le caratteristiche e fornendovi alcuni suggerimenti su come prendersene cura e sfruttarlo al meglio. 

 

Verricello o argano

Prima di entrare nello specifico è bene fare un po’ di chiarezza e distinguere tra due strumenti che spesso sono confusi l’uno con l’altro, ovvero il verricello e l’argano. Per semplificare e capire quale sia la differenza tra i due possiamo dire che il verricello è un dispositivo che lavora su un’asse orizzontale e dunque “tira” un carico, mentre l’argano agisce su un’asse verticale e quindi lo “solleva”. 

Il verricello, la cui invenzione si perde nei meandri della storia, è costituito da dei supporti laterali, che sono fondamentali per il suo ancoraggio, in modo che goda di tutta la stabilità possibile per poter assolvere al proprio compito senza pericoli, e da un tamburo, un vero e proprio cilindro sul quale si avvolge la fune che, agganciata a un carico, permette di tirarlo. Sono molteplici le tipologie di verricelli, da quelli manuali a quelli portatili, fino ad arrivare a quelli elettrici, su cui ci soffermiamo nei paragrafi che seguono. 

Un elemento estremamente importante è la capacità di carico che un verricello è in grado di trainare e che, tipicamente, viene espressa in chilogrammi. Il dato, che è sempre fornito nella descrizione di un prodotto di questo tipo, è relativo al primo avvolgimento del cavo (completamente srotolato) attorno al tamburo. Con l’aumentare delle spire della fune sul tamburo si riduce in modo proporzionale la forza trainante, con una perdita attorno al 13% per ogni spira in più. 

 

Caratteristiche del verricello elettrico

Come si può facilmente intuire dal nome, questo dispositivo è pensato per essere alimentato dall’elettricità, che può essere quella da 220V della rete elettrica o quella a 12 o 24V di una batteria di un fuoristrada o di un camion. È importante tenere conto del fatto che, quando il verricello è in azione, l’energia viene dissipata sotto forma di calore. Ecco perché è fondamentale innanzitutto optare per un modello dotato di un sistema che lo protegga dal rischio di sovraccarico elettrico e, in secondo luogo, scegliere un dispositivo con una capacità di carico massimo superiore alle proprie necessità. 

Nella valutazione di un apparecchio di questo tipo tenete conto anche della velocità di trazione, ovvero la rapidità con cui un carico verrà trainato. Tipicamente l’operazione è piuttosto lenta, anche nel caso il verricello, a vuoto, risulti veloce, e si attesta – ovviamente il dato varia in base al modello – attorno al metro e mezzo al minuto. Va da sé che un verricello elettrico potente sia più rapido ma, nello stesso tempo, anche più esigente in termini di consumi energetici. 

Un altro elemento da considerare è la riduzione, ovvero la capacità dell’apparecchio di adattare forza e velocità di traino al peso del carico. Sostanzialmente se ne trovano di tre tipi: a tiro diretto (garantisce un avvolgimento del cavo rapido e dunque ha bisogno di un motore e di un freno potenti), con vite senza fine (assicura un avvolgimento lento ma compensa con robustezza e sicurezza ai massimi livelli) e epicicloidale (nota anche come planetaria, che è un ottimo compromesso e, non a caso, è una tra le più diffuse anche in virtù di un costo economico). 

Consigli d’uso

Concludiamo l’articolo con una serie di suggerimenti di cui tenere conto nell’utilizzo del verricello elettrico, così da non incappare in problemi e non correre rischi. 

• Il modello più adatto: Vista la ricca offerta di verricelli disponibili sul mercato, valutate con attenzione le varie caratteristiche in termini di potenza, velocità e consumi prima di effettuare la vostra scelta, tenendo attentamente conto delle vostre esigenze e del tipo di attività fuoristrada che amate praticare.

• Sicurezza: Tenete presente che un verricello deve essere accompagnato da una dichiarazione di conformità rispetto alla Direttiva Macchine 2006/42/CE e alle norme previste (EN 12100 – EN 13135 – EN 14492 ecc.). 

• Installazione e cura: Una volta acquistato il prodotto più adatto, assicuratevi di montarlo sulla jeep in modo corretto, in modo che risulti saldo e sicuro in ogni circostanza d’uso. Nel caso non abbiate molta dimestichezza con questo genere di operazioni, affidatevi alle esperte mani di un professionista. Prima della partenza di ogni “avventura” off-road fate un controllo sullo stato del verricello e in modo particolare del suo cavo, così da accertarvi che non sia danneggiato o rovinato. 

• Punto di ancoraggio: Si tratta di una scelta fondamentale perché un punto di ancoraggio robusto, saldo e che si colloca sulla migliore linea è molto importante per l’esito positivo del recupero. 

• Cavo: Tenete conto della tipologia di fune, sapendo che ne esistono di materiali vari. Quelle in acciaio al carbonio garantiscono un’eccellente resistenza alla rottura, agli sfregamenti e al calore ma sono più soggette a piegature o schiacciamenti. I cavi sintetici sono più leggeri, meno a rischio di rottura e più facilmente riparabili ma, di contro, sono costosi e poco resistenti a colore e sfregamenti. Si consiglia di posizionare sulla fune, in modo particolare quella di acciaio, un elemento dal peso di due o tre chili (come per esempio un panno), in modo da ridurre notevolmente i rischi in caso la corda si spezzi, scongiurando “l’effetto frusta”. 

 

 

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