I 5 Migliori Pellet del 2024

Ultimo aggiornamento: 19.03.24

 

Pellet – Guida all’acquisto e Confronti

 

Il pellet è uno dei combustibili più vantaggiosi, sia dal punto di vista economico sia per quanto riguarda l’impatto ambientale. Bisogna, però, stare attenti a scegliere un prodotto di qualità, privo di leganti chimici e realizzato solo a partire da scarti naturali di legno. Gli acquirenti hanno particolarmente apprezzato Agri Pellet Prime dell’azienda italiana Vialca, caratterizzato da un’ottima resa termica e certificato En Plus A1. Nota di merito anche per Pellet TIMBORY by PFEIFER 100% Abete – Qualità ENPLUS A1, un prodotto indicato per stufe a pellet, derivato da abete bianco e ideale anche perché disponibile in sacchi da 15 kg, acquistabili in serie. 

 

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

I 5 Migliori Pellet – Classifica 2024

 

Abbiamo selezionato quelli che a nostro avviso sono i migliori pellet del 2024 organizzandoli secondo una classifica. Per consentirvi di individuare meglio pregi e difetti, abbiamo scritto una recensione per ogni articolo selezionato; nel farlo ci sono stati di grande aiuto i pareri espressi online da clienti soddisfatti o meno. Come avrete modo di vedere, sul mercato ci sono tantissimi pellet a prezzi bassi venduti online. Volete sapere dove acquistare e quale pellet comprare? Vi basta cliccare sul link presente in ciascuna recensione.

 

 

Pellet in offerta

 

1.  Agri Pellet Prime Certificato A1 Sacco 15 kg

 

Se state cercando un pellet in offerta di buona qualità e dall’ottimo potere calorifico, l’Agri Prime prodotto e distribuito dall’azienda italiana Vialca farà sicuramente al vostro caso.

Il prezzo elevato del formato da 15 kg è dovuto, non solo alla presenza della certificazione europea En Plus A1 che garantisce il rispetto dei più alti standard qualitativi lungo tutta la filiera produttiva, ma anche alla realizzazione con legno vergine di abete lavorato unicamente mediante trattamenti di tipo meccanico, senza aggiunta di composti chimici dannosi come residui di vernici, colle o impregnanti che, bruciando, risulterebbero altamente nocivi per la salute delle persone e dell’ambiente.

La resa termica si attesta su valori compresi fra 4,5 e 4,8 kWh/kg, per cui l’investimento iniziale verrà compensato con una maggiore efficienza energetica e una minore produzione di cenere durante la combustione che permetterà di ridurre gli interventi di manutenzione sul sistema di riscaldamento domestico e i costi per la gestione dell’impianto.

 

Pro

Efficienza: I principali vantaggi dell’Agri Pellet Prime sono l’alto valore calorifico e la bassa umidità che assicurano una combustione uniforme e un’elevata resa termica.

Sicurezza: I cilindri che lo compongono sono realizzati esclusivamente con fibre di legno di abete senza aggiunta di additivi o composti chimici nocivi, come attesta la certificazione europea En Plus A1 di cui è provvisto.

Pochi residui: Il livello di cenere inferiore allo 0,7% riduce la quantità di residui nel braciere al termine della combustione, mantenendo l’impianto di riscaldamento più pulito ed efficiente.

 

Contro

Costoso: L’unico inconveniente è il costo nettamente superiore alla media del sacco da 15 kg, che ne rende l’acquisto proibitivo per chi punta al risparmio, oltre che alla qualità.

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Bancale di pellet

 

2. Pellet TIMBORY by PFEIFER 100% Abete – Qualità ENPLUS A1

 

Chi ha bisogno di una grande quantità di carburante per la propria stufa a pellet, può contare sulle scorte presenti sul web, che permettono di averne una maggiore quantità a casa senza correre il rischio di rimanerne privi.

Quella di Timbory è una soluzione molto valida, in quanto pellet di legno di abete bianco, certificato EN Plus A1 e PEFC. Questo prodotto viene realizzato con materiale derivato dalle foreste della Repubblica Ceca, ottenuto tramite gestione sostenibile, che garantisce un elemento al 100% naturale.

Come conseguenza, il livello di ceneri è molto basso in rapporto a una grande capacità di produrre calore. Grazie alle sue caratteristiche è ideale anche per la caldaia a pellet e consente di risparmiare abbondantemente sulla spesa.

Tuttavia, dovrete sempre essere disposti ad affrontarne una alta, visto che il costo non è dei più bassi. 

 

Pro

Abete bianco: Questa vendita pellet consta in un prodotto ricavato da alberi in gestione sostenibile di questa tipologia, 100% naturale.

Certificazioni: Sono presenti la EN Plus A1 e la PEFC, per cui questo prodotto risulta essere molto interessante anche da un punto di vista di sicurezza.

Calore: Quello prodotto è alto rispetto alle ceneri rilasciate, una buona caratteristica per un pellet.

 

Contro

Costo: Potrete averne grandi quantità in casa, vista la possibilità di acquistarne diversi sacchi, ma dovrete essere disposti a spendere.

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Pellet 100% legno

 

3. Pfeifer Holz Pellets 100% segatura di legno di abete

 

La ditta Pfeifer Holz è inserita nell’elenco delle aziende in possesso di certificazione Enplus. Come altri pellet presenti in questa pagina, quindi, anche quelli prodotti dalla società austriaca sono ricavati interamente dalla segatura di legno di abete locale, ottenuto da segherie locali. 

I pellet sono venduti in sacchi da 15 chilogrammi, quantità in grado di generare un potere calorico equivalente a 73 kWh con una media di circa 4,9 kWh al chilogrammo, di conseguenza 2 chilogrammi di pellet hanno una resa energetica pari a quella di un litro di gasolio per riscaldamento.

L’umidità residua di questo pellet è dell’8% circa mentre il residuo in ceneri è inferiore allo 0,7%, il che riduce al minimo l’emissione di sostanze inquinanti e la manutenzione dell’impianto. Inoltre può essere usato anche come lettiera per le gabbie di animali domestici, come conigli e criceti per esempio, e per i gatti.

 

Pro

Alta qualità: Si tratta di un pellet ricavato interamente da segatura di legno di abete austriaco, e certificato A1 secondo i rigidi standard ENplus. Di conseguenza garantisce la massima sicurezza d’uso e una qualità costante per ogni fornitura.

Resa: Due chilogrammi di pellet Pfeifer Holz sviluppano lo stesso potere calorico di un litro di gasolio per riscaldamento, cioè poco meno di 10 kWh; quindi offre un elevato rendimento con una minima produzione di ceneri ed emissioni inquinanti.

Versatile: I pellet, quando sono di alta qualità, sono estremamente versatili e si prestano a svariati utilizzi oltre che come combustibile; il Pfeifer Holz è in grado di assorbire gli odori e quindi è apprezzato anche come lettiera per gatti altri animali domestici.

 

Contro

Prezzo: L’unica pecca consiste nel costo dei sacchi, che nettamente superiore alla media; in commercio si possono trovare pellet di qualità analogo a un prezzo più vantaggioso.

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Pellet per barbecue

 

4. BBQ Toro Beech Pellets in Legno di Faggio

 

Il pellet di BBQ toro è in legno di faggio, quindi aromatico, per rendere i barbecue, ma anche l’aria emessa dall’impianto di riscaldamento, piacevolmente odorosi. Il tempo di combustione è tale da assicurare calore prolungato, inoltre la bassa umidità e il basso contenuto di ceneri consentono una bruciatura uniforme.

Pressato al 100% da fibre di legno e senza l’aggiunta di additivi, è disponibile in sacchi da 1 kg e da 15 kg, per un risparmio maggiore: Anche la loro dimensione assicura una bruciatura uniforme e un fumo costante ma non troppo intenso, che quindi non dà fastidio se si decide di usare il pellet per un barbecue.

Il costo è nella media, ma non tutti sono soddisfatti dalla lunghezza dei pezzi, alcuni dei quali risultano essere troppo piccoli e quindi potrebbero intasare il dispositivo nel quale vengono inseriti.

 

Pro

In legno di faggio: Questo pellet ha il vantaggio di essere aromatico e di produrre quindi un buon odore quando viene bruciato.

Senza additivi: I pezzi che lo compongono sono pressati al 100% da fibre di legno e non hanno sostanze aggiunte.

Costo: Un prodotto valido per il prezzo di vendita, sia nel formato da 1 kg, sia in quello da 15 kg.

 

Contro

Lunghezza pezzi: Alcuni sono troppo piccoli e potrebbero intasare il dispositivo nel quale vengono inseriti.

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Pellet di faggio e abete

 

5. Solu Pellet Di Faggio e Abete ad Alto Potere Calorifero

 

L’ultimo prodotto che vi proponiamo è il pellet di faggio e abete prodotto da Solu, ideale per chi cerca il giusto compromesso tra qualità, efficienza termica e risparmio.

Venduto in una confezione da 15 chilogrammi e provvisto della certificazione europea En Plus A1, ha un potere calorifico di 4,9 Kwh/Kg che gli permette di sprigionare una maggiore quantità di calore in fase di combustione per migliorare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e garantire un elevato comfort termico in tutti gli ambienti della casa.

Inoltre, grazie al contenuto di polvere inferiore allo 0,3% viene garantita una combustione lenta e pulita, con minore produzione di cenere e residui per evitare l’accumulo di condensati che, essendo degli isolanti, abbasserebbero di molto la resa dello scambio termico.

L’unica pecca riscontrata dagli acquirenti riguarda l’eccessiva lunghezza dei cilindri, che tendono a incastrarsi nella bocchetta della stufa o del camino, andando a intasare tutto il sistema di riscaldamento.

 

Pro

Materiali: Il mix di legno di abete e faggio garantisce bassi residui di cenere e una maggiore durata della combustione, bruciando più lentamente rispetto ad altre tipologie di materiali.

Rendimento: Il potere calorico pari a 4,9 Kwh/Kg permette un notevole risparmio sui costi per il riscaldamento domestico, riducendo al minimo anche la manutenzione dell’impianto.

Qualità: Il prodotto è certificato EN Plus e DIN Plus in quanto prodotto secondo i rigidi standard europei in materia di sicurezza e sostenibilità ambientale.

 

Contro

Dimensioni: Il prezzo è nella media, ma non tutti gli acquirenti si sono detti soddisfatti delle dimensioni dei cilindri, che risultano troppo lunghi e potrebbero, di conseguenza, incastrarsi nella bocchetta andando a intasare l’impianto durante il funzionamento.

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Paletta per pellet

 

Aubry Paletta per Pellet

 

Aubury propone una paletta per pellet dal design poco curato, spartano. Tuttavia è un accessorio funzionale che consente di riempire rapidamente e in tutta comodità il serbatoio della caldaia oppure la stufa.

Assolutamente da rivedere il manico che in più recensioni scritte dagli utenti, si afferma sia ballerino e poco rifinito.

Un altro problema segnalato dagli utenti riguarda il prezzo che a giudizio di molti è eccessivo. Quanto detto, comunque, nulla toglie alla soddisfazione manifestata dagli utenti soprattutto per l’aspetto funzionale.

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Guida per comprare un buon pellet

 

Vi siete chiesti come scegliere un buon pellet? Siete capitati nel posto giusto; è nostra intenzione rispondere nel migliore dei modi a questa domanda che oltretutto ci siamo posti anche noi prima di scegliere le offerte da proporvi. La ricerca è stata lunga ma siamo sicuri di aver messo insieme tutte le informazioni necessarie a consentirvi un acquisto soddisfacente. Ma di queste informazioni ve ne parleremo dettagliatamente nei paragrafi seguenti quando spiegheremo meglio quale nuovo pellet comprare.

 

 

Impariamo a riconoscere un buon pellet

Per essere certi di non sbagliare acquisto dobbiamo saperne qualcosa di più su questa biomassa, insomma, quali caratteristiche deve avere il miglior pellet? Ma facciamo un ulteriore passo indietro, ossia alle sue origini. Cos’era il pellet prima di diventare ciò che è? Segatura. Il pellet è ricavato da segatura ad alta resa; per produrlo, dunque, non vengono abbattuti alberi come accada, per esempio, con la legna da ardere. Si usano materiali di scarto che altrimenti sarebbero dovuti essere stati smaltiti in altro modo.

È importante precisare che quando parliamo di scarti, non significa che questi siano legni verniciati o incollati. Il pellet, infatti, viene prodotto solo con legno vergine, ovvero, che è stato sottoposto solo a trattamenti di tipo meccanico. Ma adesso preoccupiamoci di come riconoscere un buon prodotto. Come prima cosa osservate il colore: questo deve essere chiaro. I residui chimici devono essere assenti e l’umidità deve avere un livello basso.

 

La classificazione

Dopo aver visto in generale come riconoscere un buon pellet, cerchiamo di andare più nel dettaglio spiegandovi la classificazione, o se preferite, la categorizzazione con la quale sono distinti i pellet per qualità. Ci sono due caratteristiche molto importanti: la prima è il contenuto delle ceneri mentre la seconda è la quantità di segatura contenuta nella confezione.

Un pellet con una grossa quantità di ceneri genera più polvere durante il processo di combustione, dunque si rende necessario pulire con maggior frequenza la stufa o quello che è. Per quanto riguarda la seconda caratteristica, se nel sacchetto notate molta segatura significa che i pellet lì dentro contenuti hanno la tendenza a sfaldarsi. Questo significa altri problemi di pulizia. 

Dunque, possiamo distinguere tre classi di pellet. Nella categoria A1 rientrano i pellet di migliore qualità e migliore marca poiché contengono appena lo 0,7% di ceneri, chiaramente non è questo il combustibile più economico.

Facendo una comparazione tra il pellet di tipo A1 con quello A2 è evidente che il secondo tipo ha maggior cenere per una percentuale non superiore all’1,2%. I pellet A2 sono i più venduti poiché hanno un prezzo più contenuto rispetto a quelli A1. Infine ci sono quelli di classe B che però non sono per uso domestico: hanno un contenuto di ceneri che può arrivare fino al 3,5%.

 

 

La certificazione

Purtroppo ai produttori non è fatto obbligo di certificare la qualità del loro pellet. Nonostante ciò alcuni, evidentemente più trasparenti di altri, sottopongono il loro prodotto a una serie di test che ne determina certifica la qualità. Il nostro consiglio è di preferire quei pellet che sulla confezione riportano tali informazioni. 

Esiste una certificazione unica a livello europeo che è la EN Plus ma ce ne sono anche altre che variano a seconda del paese d’origine del produttore. Nel caso italiano c’è la Pellet Gold che se presente sulla confezione avete la garanzia che state comprando un prodotto di buona qualità. Altre certificazioni sono la Din Plus per la Germania, la ONORM per l’Austria ecc.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto dura un sacco di pellet?

Premesso che ci sono diversi fattori da considerare come l’uso che si fa del pellet, nel senso se viene usato per alimentare una caldaia, una stufa o per altri scopi meno impegnativi per il combustibile e dalla qualità del prodotto (vedi resa calorica), un sacco da quindici kg può durare tra le 8 e le 10 ore.

 

Come si realizza il pellet?

Il pellet è prodotto impiegando gli scarti e/o residui di legno vergine. Questi residui possono essere segatura e/o trucioli. La materia prima è selezionata per poi essere essiccata e pulita dalla impurità. Come legno si usa quello tenero, pensiamo per esempio all’abate. Più è accurata la scelta e la preparazione del materiale e più elevata è la qualità e di conseguenza la resa del pellet. 

La pressatura trasforma la lignina della materia prima nel collate che poi riveste la fibra cellulosa. L’aggiunta di sostanza naturali come l’amido o la farina, conferisce resistenza all’abrasione oltre che rendere più agevole la pressatura. Allo scopo di rispettare la normativa secondo la quale le polveri non debbano superare l’1%, prima dello stoccaggio il prodotto viene passato al setaccio.

 

Come si riconosce il pellet di qualità?

Per essere certi della buona qualità del pellet è bene affidarsi a quanto riportato sull’etichetta, in particolare certificazione e classificazione. Precisiamo che la certificazione non è un obbligo ma è meglio evitare quelle confezioni che non ne sono in possesso. La certificazione unica a livello europeo è la EN Plus, a queste se ne aggiungono altre di carattere nazionale. Per esempio in Italia si usa la certificazione Pellet Gold mentre in Germania si usa la Din Plus. Quanto alla classificazione si individuano tre classi che sono A1, A2 e B. I pellet classificati B non sono adatti all’uso domestico.

 

Quali parametri verificare per un buon pellet

Sull’etichetta del prodotto sono riportate informazioni utili e da tenere in grande considerazione. Tali informazioni riguardano il livello di umidità, il residuo di ceneri e il potere calorifero. Ma quali sono i valori che caratterizzano il pellet di miglior qualità? Nel caso dell’umidità, un buon pellet ha un tasso non superiore al 7% mentre il residuo di cenere si attesta sull’1,2% mentre il potere calorifero dovrebbe essere intorno ai 5 Kwh/kg.

 

 

 

Come utilizzare il pellet

 

Negli ultimi anni c’è stato un considerevole incremento del consumo di pellet. La scelta di questo biocombustibile sono principalmente di natura economica poiché i costi da sostenere sono inferiori, ad esempio, rispetto al gas che soprattutto in inverno raggiunge cifre molto alte. Sia chiaro, anche il pellet può aumentare di prezzo in corrispondenza di una maggiore domanda che per ovvie ragioni coincide quando comincia a far freddo.

 

 

Come risparmiare sul pellet

Il pellet, come detto in apertura, può aumentare di prezzo in coincidenza dei periodi invernali. Un modo per risparmiare una bella cifra è acquistarlo con intelligenza. Cosa vogliamo dire con ciò? Vogliamo dire che la scorta del biocombustibile andrebbe fatta durante il periodo di minori richiesta, ossia, in estate. Se si dispone dello spazio necessario e adeguato, è bene accumularlo con discreto anticipo.

 

La conservazione del pellet

Se avete trovato buono il suggerimento che vi abbiamo dato nel primo paragrafo, allora è bene capire come fare per conservare al meglio il pellet. La prima regola è evitare il contatto diretto con il suolo; possibilmente apoggiatelo su un bancale così che la parte inferiore sia anche arieggiata. Lasciate una decina di centimetri di distanza dalle pareti e possibilmente applicate su queste un pannello isolante, va bene anche del cartone. 

Il luogo dove sistemate il pellet deve essere ben arieggiato, al riparo dalla pioggia e dall’umidità. Chiaramente non tutti dispongono di un luogo al coperto per lo stoccaggio del pellet ma c’è comunque uno spazio all’aperto. In questo caso bisogna attivarsi in altro modo per garantire la necessaria protezione da pioggia, sole, e neve. Procuratevi il famoso bancale e insieme a questo dei cappucci isolanti sa sistemare sui sacchi.

 

Seguite un ordine cronologico

Nel consumare il pellet accatastato è importante seguire un ordine cronologico: va bruciato quello che è stato acquistato prima, tenetelo presente quando sistemate i sacchi, fate in modo che i più vecchi siano facilmente raggiungibili.

 

 

La paletta per pellet

Procuratevi una paletta per pellet, questa vi sarà molto utile per sistemare il biocombustibile nel serbatoio della vostra caldaia o nella stufa: in questo modo non dovrete sollevare il sacco.

 

 

 

Vuoi saperne di più? Scrivici!

2 COMMENTI

TASKIN EYUP

March 1, 2021 at 11:35 am

Buon giorno, quanto costa in Italia la tonnellata di prodotto a pellet con certificato enplus B?

Risposta
Ricardo

March 3, 2021 at 7:09 pm

Salve,

il big bag da 1 tonnellata di pellet certificato EN Plus B dovrebbe costare all’incirca dai 300 ai 400 euro, a seconda del venditore; questo tipo di pellet è sconsigliato per l’uso domestico, però, perché è realizzato con scarti di legno lavorato e trattato con sostanze chimiche.

Saluti

Team USP

Risposta