Come sfruttare al meglio il condizionatore e risparmiare sulla bolletta

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Ogni anno il caldo estivo arriva sempre prima e dura sempre più a lungo. Se fino a qualche anno fa si poteva ipotizzare di resistere per qualche settimana alla morsa dell’afa più opprimente, adesso è davvero molto difficile. La soluzione più ovvia, economica e logisticamente semplice – rispetto, per esempio, a trasferirsi a vivere in Groenlandia – è quella di acquistare un condizionatore, o climatizzatore che dir si voglia. Anche perché il mercato ci viene in aiuto, proponendoci modelli di tutti i tipi, dai climatizzatori portatili Rowenta a quelli fissi con o senza unità esterna firmati dai principali produttori. 

 

Di questi tempi però, anche l’accensione di un condizionatore può rappresentare un problema, sia in ottica di sostenibilità ambientale, sia per quanto questa azione vada a impattare sulla bolletta dell’energia. Ecco perché qui di seguito abbiamo voluto raccogliere una serie di suggerimenti e consigli su come cogliere i proverbiali “due piccioni con una fava”: restare al fresco e non spendere un capitale. 

 

La giusta temperatura

Quando il caldo è opprimente e la colonnina di mercurio segna più di 32-33 gradi, il primo impulso è quello di accendere il condizionatore al massimo e sperare che rinfreschi la casa o la stanza il più velocemente possibile. Non è la soluzione ideale, sia perché lo sbalzo di temperatura può provocare disturbi e fastidi (in modo particolare alla gola) sia perché in questo modo si sottopone a un grande sforzo il motore del climatizzatore e si consuma più energia. 

La soluzione migliore, dunque, è quella di impostare una temperatura di 5-6 gradi inferiore a quella esterna. Tipicamente scegliere 26-27 gradi sarà sufficiente affinché si crei il giusto clima. Tenete presente poi che quasi tutti i modelli più recenti sono dotati di funzione di deumidificazione, così da ridurre l’umidità presente, che poi è quella che maggiormente impatta sulla sensazione di caldo percepita. In certe situazioni, quando l’afa non è così opprimente (per esempio di notte), può essere sufficiente lasciare che il condizionatore si occupi di eliminare l’umidità per trascorrere momenti piacevoli.

 

La potenza non è tutto

Solitamente i vari modelli di condizionatore si caratterizzano per una potenza differente, che viene espressa in BTU. Questa unità di misura – acronimo di British Thermal Unit – serve per fornire un’idea di quanta energia sia necessaria per rinfrescare un ambiente. Al momento dell’acquisto di un nuovo climatizzatore potreste essere orientati a optare per quello più potente ma spesso e volentieri non si tratta della scelta ideale. Vediamo perché.  

Intanto i vari dispositivi di raffrescamento più venduti sul mercato rientrano in tre misure: 9.000, 12.000 e 18.000 BTU. Più o meno possiamo dire che un climatizzatore da 9.000 BTU è adeguato per una stanza di 24-25 metri quadrati; uno da 12.000 BTU per un ambiente fino a 35-36 metri quadrati e uno da 18.000 BTU oltre i 36 metri quadrati. Leggendo questi dati e conoscendo la metratura dei vostri ambienti, potrete facilmente orientare la vostra scelta evitando di comprare un modello sovradimensionato, che consumerà di più e inutilmente.  

 

Classe energetica e risparmio vanno a braccetto

La classe energetica, ormai l’abbiamo imparato, è un elemento che va tenuto sempre nella massima considerazione al momento dell’acquisto di un qualunque elettrodomestico, in modo particolare quando si tratta di un dispositivo che, in certi periodi dell’anno, potrebbe restare acceso per parecchie ore. Fino a qualche mese fa la soluzione più conveniente era quella di puntare su un modello in classe energetica A o superiore (fino ad A+++) però, recentemente, i valori dell’etichetta energetica sono cambiati e dunque quella che un tempo era la A+, per esempio, adesso è diventata la C. Tenete però presente che sul mercato ci sono ancora molti condizionatori con la vecchia classificazione, dunque prestate la massima attenzione, ben sapendo che un prodotto più performante dal punto di vista della riduzione del consumo vi permette di risparmiare fino al 40% di energia.

Ulteriore incentivo a optare per un climatizzatore in classe energetica alta è che consente – grazie al Bonus previsto dalla Legge di Bilancio del 2024 – di accedere agli incentivi fiscali previsti dal Governo, validi fino a dicembre 2024 e che permettono di ottenere uno sconto fino al 65% sulla spesa sostenuta. 

Meglio inverter

Altro aspetto, che si lega a quello appena trattato, è la presenza della tecnologia inverter. I condizionatori di questo tipo, infatti, assicurano un bel risparmio perché, una volta raggiunta la temperatura desiderata, invece di spegnersi, rallentano la velocità di funzionamento del motore, il che è un bel vantaggio in termini di riduzione energetica, rispetto a quelli tradizionali che si spengono e poi si riavviano, operazione che comporta un consumo superiore fino al 30%.

 

La pulizia 

Non sottovalutate, sia in termini di efficienza sia di riduzione dei consumi, la pulizia del condizionatore. In particolare, è molto importante – in primavera, in concomitanza con la prima accensione del climatizzatore, rimuovere i filtri dello split e lavarli, anche solo con acqua e sapone. Sul mercato ci sono poi varie schiume da spruzzare all’interno dello split, che si occupano di eliminare eventuali batteri e muffe. Anche il motore esterno necessita di una certa cura, in modo particolare è consigliabile rimuovere la copertura esterna e, utilizzando l’aspirapolvere, eliminare le eventuali foglie secche, ragnatele e la polvere.

 

 

Vuoi saperne di più? Scrivici!

0 COMMENTI