Termosifoni in acciaio o in alluminio: come scegliere al meglio

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

 

Se siete indecisi su quale tipologia di termosifone acquistare per rimodernare il vostro appartamento, non perdetevi d’animo e leggete il nostro articolo, con tutte le informazioni di cui avete bisogno.

 

Il riscaldamento casalingo, sia autonomo sia centralizzato, è spesso garantito dai termosifoni, uno dei sistemi più utilizzati nel nostro Paese. Ma cos’è di preciso un termosifone? Diamo un’occhiata alla definizione e al suo funzionamento per gli utenti che non si sono mai soffermati più di tanto ad analizzare il dispositivo. Si tratta di un calorifero (talvolta chiamato anche radiatore) a elementi variabili posizionato nelle stanze principali della casa. Questo è a sua volta collegato alla caldaia tramite tubature che passano attraverso le pareti e si riempiono di acqua calda, durante tutto il percorso all’interno del circuito del termosifone, l’acqua viene raffreddata, cedendo calore agli elementi che così riscaldano l’ambiente, e questa viene poi riconvogliata alla caldaia dove verrà nuovamente riscaldata.

Tenendo conto del funzionamento dei termosifoni, è indispensabile dare un’occhiata ai materiali di cui sono composti, per poter scegliere al meglio quello più adatto alle proprie esigenze. Sul mercato ne troverete generalmente di tre tipi: in ghisa, in acciaio e anche in alluminio.

 

Termosifoni ghisa

Sono quelli più popolari e diffusi, il motivo è molto semplice: una volta spento il riscaldamento, la ghisa mantiene il calore per ore prima di raffreddarsi, garantendo quindi ambienti più caldi per periodi prolungati. Non ha solo vantaggi, però, poiché rispetto agli altri materiali tende a impiegare più tempo per scaldarsi, quindi il luogo migliore per l’installazione di un termosifone in ghisa potrebbe essere il salotto, una delle stanze in cui la famiglia generalmente resta per tempi prolungati. Sottolineiamo inoltre che la maggior parte dei termosifoni di questa tipologia ha un design decisamente datato, quindi potrebbe non essere adatto agli appartamenti più moderni.

Termosifoni acciaio

Questi sono quelli dal costo maggiore poiché si rivelano i più moderni, molto semplici da installare grazie al loro peso contenuto e adatti a qualsiasi tipologia di ambiente, in grado di valorizzare anche gli appartamenti moderni divenendo vero e proprio complemento d’arredo. Rispetto ai termosifoni in ghisa si riscaldano molto velocemente ma perdono calore con altrettanta rapidità dopo aver spento la caldaia, quindi si rischia di lasciarli accesi per periodi più lunghi con consumi superiori. Dovrebbero essere preferiti negli ambienti più piccoli, stanze da letto o monolocali.

 

Termosifoni in alluminio

La terza tipologia si colloca esattamente a metà tra i termosifoni in ghisa e quelli in acciaio. Hanno infatti un costo intermedio, inferiore rispetto a quelli in acciaio pur mantenendone però le qualità estetiche. Proprio come questi ultimi si riscaldano velocemente e si raffreddano dopo poco tempo, quindi dovrebbero essere presi in considerazione principalmente dagli utenti che hanno un budget contenuto e non vogliono investire troppo optando per i termosifoni in acciaio.

 

Fattori da prendere in considerazione

Prima di compiere una scelta e optare per una delle tipologie sopra descritte, prendetevi un attimo per valutare i fattori principali. Innanzitutto dovete capire se avrete un riscaldamento monotubo o bitubo poiché nel primo caso i termosifoni verranno collegati in sequenza mentre nel secondo ogni elemento sarà indipendente, permettendovi così di scegliere autonomamente quali termosifoni chiudere per ottenere un netto risparmio.

Bisogna poi considerare attentamente non solo le dimensioni della stanza ma anche la sua destinazione d’uso. Come abbiamo già sottolineato in precedenza, il salotto è generalmente la stanza più ampia e quella più usata, quindi i termosifoni devono essere in grado di riscaldare tutto l’ambiente, mentre invece in cucina, dove sarete spesso ai fornelli e ci saranno altri elettrodomestici che aiuteranno a tenervi al caldo, non c’è bisogno di utilizzare termosifoni a più elementi.

Questi i dettagli generici, dovrete poi scendere nel dettaglio di ogni singolo prodotto, analizzando la scheda tecnica dei termosifoni che intendete acquistare, che vi descriveranno la loro grandezza e la potenza termica.

 

Quanti elementi scegliere

Ogni termosifone è composto da elementi dal numero variabile, per capire esattamente quanti ne servono in ogni stanza, dovrete eseguire un calcolo specifico. Tenete in conto il volume della stanza, ottenibile moltiplicando larghezza per profondità e infine per altezza. Aggiungete poi 30 kcal per metro cubo, ovvero la potenza necessaria a riscaldare un ambiente e infine confrontare il tutto con la resa termica del termosifone, deducibile dalla scheda tecnica. Se i calcoli vi sembrano troppo complessi, la regola aurea prevede quattro o cinque elementi in ambienti di medie dimensioni, arrivando a sei qualora si tratti di un vecchio appartamento con elevata dispersione termica.

 

Riscaldamento con il fotovoltaico

Collegare i termosifoni ai pannelli solari è effettivamente un’opzione possibile poiché il riscaldamento viene attivato grazie alla pompa di calore, che converte l’aria in energia termica per riscaldare l’acqua che circolerà nei termosifoni. Il risparmio che si ottiene con un sistema del genere è indicativamente del 60%, aumentando anche la classe energetica del proprio appartamento. Sono sempre più gli utenti che preferiscono queste alternative ecologiche ma attenzione, sebbene sulla carta si tratti di sistemi ricchi di vantaggi, non bisogna mai sottovalutare il costo di installazione iniziale che, tra pompa di calore e pannelli solari può diventare molto elevato. Prima di ammortizzare i costi impiegherete svariati anni, quindi è una decisione da prendere solo qualora abbiate un capitale da parte da poter investire.

Come sfiatare i termosifoni

Se i termosifoni emettono uno strano rumore, potrebbe essere necessario sfiatarli, non solo per il disturbo che arrecano ma anche perché la loro efficienza risulta ridotta. Generalmente i rumori sono causati dalla presenza di aria nelle tubature, cosa che impedisce la diffusione uniforme dell’acqua calda. Procuratevi quindi una chiave per il radiatore, un secchio per l’acqua e un panno. Spegnete il riscaldamento e attendete che i termosifoni siano completamente freddi, a questo punto individuate la valvola di sfogo e apritela lentamente con la chiave finché non inizia a fuoriuscire dell’acqua. Raccoglietela con il secchio e chiudete immediatamente la valvola. Ora accendete il riscaldamento e controllate la diffusione del calore, che dovrebbe essere uniforme.

 

 

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