Pro e contro del riscaldamento a pavimento

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Gli impianti di riscaldamento radianti sono molto più efficienti rispetto ai tradizionali impianti a convezione, ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.

 

Di recente l’associazione europea Eu-Ray, che è costituita dalle maggiori industrie produttrici di impianti di riscaldamento e raffreddamento idronico superficiale, ha commissionato uno studio teso a valutare l’efficienza dei suddetti impianti.

Nello studio, che è stato condotto in parallelo dalle università di Copenhagen e Padova, sono stati messi a confronto tre diversi edifici situati in tre località diverse: una casa singola, un complesso di uffici e una fabbrica, e in questi contesti sono stati messi a confronto il consumo di energia e le emissioni di CO2 di un impianto di riscaldamento tradizionale, cioè a convezione, e di un impianto a pavimento con pannelli radianti.

Il confronto è stato fatto con tre diversi tipi di impianto: caldaia a condensazione a gas, pompa di calore ad aria e pompa di calore geotermica, collegati a radiatori dimensionati su una mandata di 50° C, a fronte dello standard di 65°-70° solitamente usato dai termosifoni.

I risultati hanno chiaramente evidenziato che i pannelli radianti a pavimento sono caratterizzati da un rendimento e da un’efficienza energetica superiore rispetto agli altri impianti, nonostante i termosifoni fossero stati regolati su una temperature inferiore alla media standard di consumo.

Per essere più precisi è stato riscontrato che un impianto a pavimento arriva a consumare dall’8% al 30% in meno di energia rispetto a un impianto di riscaldamento tradizionale, e che il picco maggiore nel risparmio si ottiene soprattutto se i pannelli radianti sono collegati a una pompa di calore.

Tipologie di impianto

Partendo da questi presupposti è normale capire come mai l’attenzione e l’interesse verso i sistemi di riscaldamento a pavimento radiante siano in costante crescita. Prima di valutare l’idea di passare a questo tipo di impianto, però, meglio dare un’occhiata ravvicinata alle sue caratteristiche e alle diverse soluzioni, partendo dal presupposto che le tipologie di pannelli radianti che è possibile installare sono due: quelli elettrici e quelli idrici.

Dal punto di vista strutturale il riscaldamento a pavimento elettrico non è molto dissimile da quello ad acqua calda; all’interno dei pannelli il componente primario è una membrana serpentina rigida che di solito viene posata direttamente al di sopra della vecchia pavimentazione.

Nella membrana viene poi inserito, seguendo uno schema labirintico, il cavo elettrico riscaldante sul quale si basa il funzionamento del sistema; molte persone pensano che i pannelli radianti elettrici funzionino come gli elementi delle piastre a induzione, ma in realtà sono più simili alle resistenze delle stufe elettriche. I pannelli elettrici sono anche molto sottili, inoltre, di conseguenza uno dei pregi del riscaldamento a pavimento di spessore ridotto è quello di poter essere posato direttamente sopra il pavimento e poi essere ricoperto da una pavimentazione flottante, come il parquet o la resina. Questa caratteristica lo rende adatto soprattutto per le ristrutturazioni e permette di anche di risparmiare ulteriormente sulla spesa per i lavori da sostenere.

Minore ingombro a parte, gli ulteriori vantaggi del riscaldamento a pavimento elettrico sono quelli di non richiedere particolari interventi di manutenzione, visto che non deve essere collegato a una caldaia a biomassa o a gas, di durare a lungo nel tempo e di riscaldare la casa in maniera costante e uniforme, soprattutto se l’installazione è stata eseguita da tecnici qualificati e competenti. Inoltre può essere alimentato mediante un impianto solare fotovoltaico, se presente, massimizzando ulteriormente il rendimento e l’efficienza energetica.

I pannelli radianti ad acqua, invece, al posto del cavo elettrico possiedono una tubazione in cui scorre appunto l’acqua, e quindi possono tranquillamente essere collegati a un impianto solare termodinamico oppure a una caldaia. A differenza di quelli elettrici, che possono essere adoperati solo in inverno, i pannelli radianti ad acqua si possono usare anche d’estate, visto che facendo scorrere acqua fredda possono funzionare come raffrescatori.

Tipologie di installazione

Mentre il riscaldamento a pavimento elettrico ha una sola opzione di installazione, quello ad acqua permette di scegliere tra due tipi di posa in opera: a secco o a umido. Il riscaldamento a pavimento a secco sfrutta dei pannelli sottili che, come per quelli elettrici, possono essere installati direttamente su un vecchio pavimento senza doverlo rimuovere. 

Nel sistema a umido, invece, la tubazione riscaldante viene affondata direttamente in un massetto di materiale inerte e di conseguenza si è obbligati a rimuovere il vecchio pavimento. Vengono quindi create delle camere d’aria sotto i pavimenti in cui viene affondata la tubazione dove scorre l’acqua, calda o fredda a seconda della stagione.

La differenza tra un sistema e l’altro sta soprattutto nel cosiddetto “volano termico”; il sistema a secco ha il vantaggio di costare meno e di offrire una risposta termica più rapida, visto che il pavimento si riscalda e trasmette il calore alla casa più in fretta. Il sistema a umido, invece, si riscalda e trasmette il calore più lentamente, ma in compenso è in grado di trattenere la temperatura molto più a lungo rispetto al sistema di installazione a secco, e di conseguenza è caratterizzato da un volano termico nettamente superiore.

 

Riscaldamento a pavimento: prezzi

Per quanto concerne l’aspetto economico, anche in questo caso il riscaldamento a pavimento si rivela particolarmente vantaggioso, soprattutto a lungo termine.

Il costo dell’impianto viene solitamente calcolato sulla base della superficie, con un intervallo di prezzi che varia dai 30 euro al metro quadrato per gli impianti più economici fino agli 80 euro circa al metro quadrato per quelli più costosi, e la cifra è comprensiva dell’installazione.

Per un appartamento di 130 metri quadrati la spesa per l’impianto può variare dai 3.900 ai 10.400 euro a seconda del caso, ai quali bisogna aggiungere il costo della caldaia e l’IVA; considerando un impianto di media qualità, quindi, per 130 metri quadrati la spesa complessiva, caldaia inclusa, è di circa 8.000 euro. Fate bene i vostri conti, soprattutto se state valutando anche di acquistare un climatizzatore senza unità esterna, per il periodo estivo. 

Considerando che non richiede grossi interventi di manutenzione, inoltre, il costo del riscaldamento a pavimento offre l’ulteriore vantaggio di poter essere ammortizzato più in fretta grazie alle agevolazioni fiscali che, anche se in misura leggermente minore, permettono comunque di detrarre dall’IRPEF il 55% delle spese di acquisto e installazione nell’arco dei successivi dieci anni.

 

 

 

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