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3 consigli per evitare la dispersione di calore in casa

Ultimo aggiornamento: 07.10.24

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Vediamo insieme quali sono le soluzioni migliori per ridurre o evitare del tutto le dispersioni di calore in casa, al fine di ridurre il consumo di energia.

 

La dispersione termica è il fattore che incide maggiormente sul consumo di energia domestico, perché se la casa non è adeguatamente isolata mantenere costante la temperatura al suo interno per lunghi periodi diventa pressoché impossibile, sia in inverno sia in estate. A seconda del numero e dell’entità delle dispersioni termiche, infatti, la temperatura interna può variare di un grado circa nel giro di poco meno un’ora, costringendo l’impianto di riscaldamento, o quello di raffreddamento, ad accendersi più spesso per mantenere la temperatura costante, con un conseguente incremento del consumo energetico.

Eseguire con esattezza il calcolo dispersione termica è importante, ma si tratta di un argomento alquanto complesso che non è possibile sintetizzare in poche parole; quindi concentreremo la nostra attenzione sui metodi empirici per capire se la nostra casa è soggetta a fenomeni di dissipazione termica.

Il primo di questi consiste nel tenere sotto controllo la curva dei consumi di elettricità e gas confrontando le relative bollette con quelle dei periodi precedenti, in modo da verificare se si sono verificati degli incrementi sostanziali rispetto al passato e se sono effettivamente dovuti a un maggiore utilizzo degli impianti e degli elettrodomestici oppure a un aumento delle tariffe.

Nel caso in cui si dovesse riscontrare un aumento della spesa energetica dovuto a un maggior impiego degli impianti, con tutta probabilità la causa principale è da imputare alla dispersione calore; in questo caso bisogna cercare di individuare le dinamiche del fenomeno in modo da capire qual è la soluzione migliore per porvi rimedio.

L’uso di una termocamera vi permetterà di individuare con precisione quali sono le zone dove si formano i ponti termici, ma nella maggior parte dei casi questi si trovano quasi sempre in prossimità degli infissi, dei cassonetti delle tapparelle, sul soffitto se questo comunica direttamente con il sottotetto o il tetto, sulle pareti comunicanti direttamente con l’esterno e su quelle che sono esposte a nord.

Il calcolo termico perfetto può essere eseguito soltanto a priori, cioè prima di iniziare la costruzione di un immobile. Nella fase di progettazione, infatti, è possibile tenere conto di tutti i fattori, inclusa l’esposizione della casa, e si può intervenire opportunamente per apportare le modifiche e scegliere i materiali migliori a garantire la perfetta coibentazione della casa.

In un immobile di vecchia data, invece, il calcolo diventa approssimativo perché i fattori da considerare sono diversi; inoltre, anche attuando tutte le misure del caso, spesso non è possibile eliminare del tutto la dispersione del calore, soprattutto se nelle pareti sono venute a crearsi infiltrazioni di umidità di risalita oppure estesi fenomeni di umidità di condensa. In questi casi è possibile adottare delle misure che, seppur non definitive, sono oltremodo efficienti nel garantire una drastica riduzione della dispersione termica in casa.

 

1. Il cappotto termico

La soluzione più efficiente contro le dispersioni termiche rimane la realizzazione del cappotto termico, ovvero la posa in opera di pannelli isolanti termici sulle pareti all’interno o all’esterno dell’immobile. Nella posa in opera esterna i pannelli isolanti vengono applicati in modo da ricoprire tutte le superfici verticali; una volta fissati alle pareti, poi, vengono ricoperti con uno strato di malta in cui viene affondato una rete di armatura, al fine di garantire la tenuta nel tempo, e il tutto viene ricoperto dai successivi strati di intonaco e pittura. Lo stesso principio vale anche per la posa in opera dei pannelli isolanti termici all’interno dell’abitazione, solo che in questo caso è possibile rivestire anche i soffitti ed eventualmente i pavimenti.

Affinché il cappotto termico sia veramente efficiente, però, bisogna tenere conto anche del tetto; se per isolare efficacemente gli appartamenti situati ai piani intermedi di un edificio condominiale basta applicare i pannelli alle pareti e al soffitto, infatti, non si può dire lo stesso per quelli situati agli ultimi piani, per le unità immobiliari indipendenti e le mansarde.

 

2. L’isolamento del tetto

La coibentazione del tetto segue dinamiche diverse, in quanto non esistono tecniche standard di realizzazione. Ogni tetto ha le sue caratteristiche così come l’abitazione sul quale esso è realizzato; per fare un buon lavoro, quindi, bisogna per forza progettare la coibentazione in relazione al tipo di immobile da isolare e alla zona climatica in cui questo è stato edificato.

Nel caso dei tetti piani, per esempio, lo strato isolante va applicato al di sotto della guaina impermeabilizzante; se il tetto è anche calpestabile, poi, allora il costo della coibentazione può aumentare ulteriormente perché bisogna tenere conto della cosiddetta barriera al vapore, ovvero uno strato aggiuntivo creato per evitare che il vapore acqueo ristagni formando umidità di condensa che potrebbe intaccare e rovinare lo strato isolante.

Sia per quanto riguarda la realizzazione del cappotto termico sia per la coibentazione del tetto, inoltre, è importante ricordare che i materiali che trattengono il calore in maniera più efficiente sono la lana di roccia, il sughero e il polistirene espanso sinterizzato; quest’ultimo è più diffuso perché ha un costo inferiore mentre la lana di roccia e il sughero sono più costosi, ma oltre più efficienti offrono l’ulteriore vantaggio di possedere eccellenti proprietà fonoassorbenti e quindi di isolare anche dal rumore.

3. Gli infissi, i cassonetti e le guarnizioni isolanti

Il terzo e ultimo consiglio per mantenere l’ambiente domestico caldo durante l’inverno e fresco durante l’estate, poi, è quello di verificare che porte e infissi siano a tenuta. Anche realizzando un cappotto termico a regola d’arte, infatti, quest’ultimo da solo non può essere efficace se in casa sono presenti spifferi e correnti d’aria.

Gli infissi vanno controllati; se sono vecchi e particolarmente rovinati dal tempo e dalle intemperie, allora è il caso di sostituirli con degli infissi nuovi dotati di vetrocamera, se invece sono ancora in buone condizioni allora basta limitarsi a effettuare la corretta manutenzione e, all’occorrenza, sostituire i vetri normali con i doppi vetri. Non bisogna trascurare nemmeno i cassonetti delle tapparelle, che vanno adeguatamente isolati con lana di roccia, e le fessure delle porte, a cui vanno applicate delle guarnizioni isolanti in gomma.

 

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