La caldaia non parte quando apro l’acqua calda: ecco cosa fare

Ultimo aggiornamento: 25.04.24

 

Ritrovarsi senza acqua calda nel momento del bisogno non è affatto piacevole, vediamo insieme cosa fare quando e se capita di trovarsi in queste circostanze.

 

Alcune tra le domande più diffuse, tra quelle che vengono poste nei forum e nei siti dove si parla di impianti di riscaldamento, riguardano il funzionamento della caldaia e nella fattispecie un problema che si presenta molto spesso. La caldaia non parte quando apro l’acqua calda, oppure, la caldaia va in blocco quando apro l’acqua calda, perché succede e come posso risolvere il problema?

Certo la prospettiva che un inconveniente del genere possa capitare proprio a noi non è certo una cosa piacevole, eppure la possibilità è meno remota di quanto si possa immaginare; per tutti i fortunati che non hanno ancora sperimentato questo tipo di problematica, quindi, vediamo quali sono le possibili cause e come fare per risolverle, in modo da essere pronti ad affrontare ogni eventualità. Non sapere cosa fare quando la caldaia non parte, infatti, non è una cosa auspicabile, soprattutto in inverno quando è di vitale importanza mantenere caldo l’ambiente domestico.

 

La caldaia non parte e l’acqua è fredda: come comportarsi

La prima cosa da fare, quando non esce acqua calda dal relativo rubinetto, è controllare che l’impianto funzioni correttamente e che le forniture di acqua, energia elettrica e gas siano state regolarmente pagate e attive. Anche se le bollette sono in ordine è bene verificare che non ci siano black out in atto, accendendo momentaneamente le luci oppure controllando l’interruttore generale di corrente.

Si tratta di misure apparentemente superflue, ma è meglio adottarle per scrupolo, anche perché è preferibile che il contrattempo sia dovuto a una causa del genere, che è facilmente risolvibile, piuttosto che a un problema tecnico la cui riparazione potrebbe rivelarsi molto costosa.

Se tutto è in ordine ma la caldaia non si accende, allora probabilmente si tratta di un guasto all’alimentazione oppure di un fusibile bruciato, e in quel caso non si può intervenire personalmente ma bisogna per forza rivolgersi al tecnico installatore.

Se invece la caldaia si accende e poi va in blocco, oppure si accende ma non arriva acqua calda ai rubinetti, allora bisogna eseguire diversi controlli a cominciare da eventuali codici di errore visualizzati sul display.

Ogni modello di caldaia, infatti, ha in memoria una serie di codici che servono a identificare determinati problemi standard che potrebbero verificarsi; nel manuale delle istruzioni della caldaia è riportata la tabella dei codici errore, quindi basta consultarla e controllare a che tipo di problema è riferito il codice visualizzato sul display.

In alcuni casi è possibile intervenire personalmente direttamente dal pannello comandi, oppure seguendo le indicazioni contenute nel manuale delle istruzioni; nei casi più gravi, invece, bisognerà rivolgersi al tecnico installatore. È importante ricordare che i codici sono diversi per ogni produttore, e di conseguenza per ogni impianto; i codici errore caldaia Ariston, per esempio, sono completamente diversi dai codici errore caldaia Ferroli.

 

Controllare le impostazioni e la programmazione

Se la caldaia non mostra segni di malfunzionamento e non visualizza strani codici sul display, allora è il caso di controllare il generatore e le temperature di esercizio impostate per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria; potrebbe infatti capitare che i valori impostati siano troppo bassi.

Le moderne caldaie a condensazione hanno un generatore gestito direttamente da sonde esterne che rilevano la temperatura ambiente e adeguano il generatore di conseguenza, ma nei modelli datati la temperatura di esercizio deve essere impostata manualmente.

Il controllo delle impostazioni di temperatura è consigliato anche per ridurre il consumo energetico; per avere una resa ottimale bisogna impostare una temperatura tra i 45 e 55 gradi per l’acqua calda sanitaria, tra i 60 e i 70 gradi per i termosifoni e tra i 25 e i 35 gradi per gli impianti di riscaldamento a pannelli radianti.

 

Pressione bassa e pressione alta

Una delle possibili cause che impediscono alla caldaia di produrre acqua calda è uno squilibrio nella pressione; se questa è troppo bassa, infatti, causa il blocco della caldaia, di conseguenza bisogna intervenire per ripristinarla.

La corretta pressione di una caldaia, sia essa tradizionale o a condensazione, deve essere sempre compresa tra 1 e 1,5 bar e di norma non deve mai superare i 2 bar; il valore della pressione è facilmente visibile sul manometro della caldaia. Quando la pressione è inferiore a 1 bar bisogna riportarla a un valore normale, e per questo basta aprire il rubinetto di mandata dell’acqua per riempire il circuito idrico dei termosifoni. Quest’ultimo va anche scrupolosamente controllato per verificare la presenza di potenziali perdite.

La caldaia va in blocco anche se la pressione è troppo alta; in questo caso per abbassarla bisogna far uscire l’aria che si è formata all’interno dei termosifoni. Per farlo basta aprire le rispettive valvole e lasciarle aperte fino a quando l’aria non uscita del tutto e sarà seguita dall’acqua, segno che a quel punto si possono chiudere nuovamente.

Dopo aver svuotato i termosifoni dall’aria, lasciate passare qualche minuto e poi controllate la pressione indicata dal manometro della caldaia, se questa si è abbassata entro un valore compreso tra 1 e 1,5 bar allora potete provare a rimettere in funzione l’impianto, se invece è scesa al di sotto di 1 bar allora dovrete aprire il rubinetto di mandata e riempire d’acqua il circuito idrico dei termosifoni per riportare la pressione a valori normali. Prima di procedere con queste operazioni, però, è sempre meglio consultare il manuale delle istruzioni e controllare che non ci siano istruzioni specifiche a riguardo.

Il fattore potenza

Se nonostante tutte le verifiche e i vari controlli del caso la caldaia risulta perfettamente funzionante, l’impianto idrico non ha perdite, i termosifoni sono in regola e le bollette di acqua, luce e gas risultano regolarmente pagate, ma dal rubinetto continua a non uscire acqua calda, allora è il momento di rivedere la potenza termica dell’impianto e assicurarsi che sia in grado di sopperire al fabbisogno termico dell’abitazione.

Anche se si tratta di una possibilità più remota, infatti, potrebbe comunque capitare, soprattutto se il nucleo familiare originario è diventato più numeroso nel corso degli anni in seguito all’arrivo di uno o più figli.

 

 

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