Se anche voi state pensando di acquistare un apparecchio di questo tipo è bene che siate consapevoli, non solo dei benefici, ma anche dei potenziali rischi per la salute.
Scegliere di dotare la propria casa di un purificatore ambientale permette di rendere l’aria più sicura e pulita rispetto a quella che si respira fuori. Viene spesso impiegato per la sanificazione degli ambienti ospedalieri e industriali ma ciò avviene con molte precauzioni che andrebbero adottate anche in ambito domestico.
In effetti, nelle nostre abitazioni si possono accumulare diversi tipi di inquinanti, tra cui polvere, allergeni, peli di animali, muffe, batteri e virus, che finiscono inevitabilmente nei nostri polmoni causando allergie e malattie cardiovascolari, anche gravi.
Per salvaguardare il proprio benessere e quello dei propri cari, molte persone decidono di ricorrere agli ozonizzatori domestici, che possono rivelarsi dei validi alleati per migliorare la qualità dell’aria presente in casa, ma solo a patto di conoscerne bene le modalità di funzionamento e i potenziali rischi per la salute.
Come funziona un ozonizzatore
Prima di affrontare il delicato tema dei problemi causati dall’ozono, è bene fare un passo indietro e capire come funzionano gli ozonizzatori. Si tratta, in pratica, di dispositivi che, attraverso scariche elettriche controllate, trasformano l’ossigeno in una molecola trivalente “instabile” (O3) che si riconverte velocemente in ossigeno ordinario. Questo significa che, per avviare il processo di sanificazione dell’aria, l’ozono deve essere generato in loco da un apposito apparecchio, che prende appunto il nome di ozonizzatore.
Quando il gas prodotto dal dispositivo entra in contatto con una qualsiasi molecola organica, come funghi, batteri, muffe, germi e parassiti, si verifica una reazione chimica, detta ossidazione, che li disattiva o li elimina definitivamente.
Per questo motivo, l’ozono viene oggi considerato uno dei più potenti germicidi, poiché capace di agire sulla parete cellulare degli agenti patogeni, debellandoli 5.000 volte più rapidamente ed efficacemente del cloro o di qualsiasi altro disinfettante, ma senza comportare gli stessi effetti collaterali.
Tuttavia, questo non significa che gli ozonizzatori siano completamente privi di rischi, ma anzi è importante – per non dire fondamentale – seguire scrupolose regole di sicurezza per evitare pericolose intossicazioni da ozono e l’insorgenza di malattie respiratorie che l’inalazione di questo gas instabile potrebbe alla lunga provocare.
I pericoli dell’ozono
L’ozono è una molecola composta da tre atomi di ossigeno, che si riuniscono quando vengono emesse delle scariche elettriche simili a quelle generate dai fulmini. Visto che non sembrerebbe esserci nulla di male in questo, viene spontaneo chiedersi perché un apparecchio progettato per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo potrebbe invece provocare seri danni alla salute.
In effetti, pur trattandosi di un gas instabile già naturalmente presente negli strati alti dell’atmosfera e indispensabile per la vita sulla Terra, recenti studi hanno dimostrato che fin quando rimane lassù in alto va benissimo, mentre se entra in quantità elevate nei nostri polmoni potrebbe aumentare gli effetti delle allergie e causare problemi respiratori nei soggetti predisposti.
Pertanto, chi intendesse acquistare un dispositivo del genere per migliorare le condizioni ambientali dei locali in cui si trascorre più tempo, dovrebbe accertarsi che il modello scelto disponga di un’idonea certificazione di sicurezza, che indichi la quantità e la concentrazione di ozono liberata nell’aria in un certo lasso di tempo.
Altra accortezza da seguire è quella di non entrare né sostare nella stanza mentre l’elettrodomestico è in funzione, oltre ad attendere trenta minuti o anche un’ora dal termine del trattamento per avere la certezza di non inalare inavvertitamente l’ozono residuo nell’aria.
In piccole concentrazioni, quindi, il gas non è nocivo ma, anzi, può addirittura fare bene alla salute, favorendo l’eliminazione degli agenti patogeni responsabili di malattie e infezioni nonché la guarigione da diverse patologie quando utilizzato per fini terapeutici (ozonoterapia).
Possibili impieghi degli ozonizzatori
Come già anticipato, l’ozono può essere impiegato per sanificare l’aria presente in un determinato ambiente, ma anche per disinfettare l’acqua degli acquedotti e le superfici destinate al contatto con gli alimenti.
Non solo, si dimostra utile anche per eliminare spore di muffe ed eventuali pesticidi da frutta e verdura, oltre a ridurre il calcare che circola nelle tubature per prolungare la vita degli elettrodomestici e mantenerne intatta l’efficienza per diversi anni. Inoltre, essendo più pesante dell’aria, è in grado di insinuarsi anche negli angoli più nascosti della casa e persino nelle tane degli insetti, rendendo l’ambiente inospitale alla loro proliferazione.
Altro vantaggio legato all’utilizzo degli ozonizzatori domestici è la facilità con cui è possibile installarli, operazione che, in genere, non richiede alcuna modifica degli impianti esistenti né l’intervento di un tecnico specializzato, premessa ovviamente una lettura accurata del manuale d’uso in dotazione a questi apparecchi.
Depurare l’aria e l’acqua con un unico dispositivo
Prima di acquistare un purificatore ambientale, vale la pena considerare alcuni aspetti con attenzione. Sul mercato esistono sanificatori d’aria e depuratori per l’acqua, ma solo con l’ozonizzatore si potranno effettuare entrambe le operazioni con un unico dispositivo. Per gli utilizzi domestici si consiglia, infatti, di optare per un modello che, oltre alla sanificazione dell’aria con ozono, permetta anche di depurare l’acqua dei rubinetti di casa.
A tal proposito, l’ozonizzatore più venduto è Ozobox, un elettrodomestico di ultima generazione che consente di ozonizzare l’aria a costo zero grazie alla tripla tecnologia ecologica che gli permette di funzionare senza bisogno di filtri.
È inoltre provvisto di un innovativo sistema di sicurezza che si attiva automaticamente quando qualcuno entra inavvertitamente nella stanza durante la sanificazione; mentre per igienizzare l’acqua sfrutta un’apposita sonda che evita costosi e snervanti lavori di muratura per l’installazione del dispositivo all’impianto idrico.
In questo modo, sarà possibile migliorare le condizioni dell’aria che si respira e trasformare l’acqua del rubinetto in acqua ozonizzata, ossia priva di contaminazioni batteriche, calcare e pesticidi vari, ottenendo così un notevole risparmio sull’acquisto di bottiglie e prodotti igienizzanti; senza contare ovviamente la riduzione dell’impatto ambientale.
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2 COMMENTI
January 1, 2022 at 4:42 pm
Sappiamo che quando si sanifica una stanza bisogna uscirne per il tempo determinato. Ma quando si ozonizza l’acqua da bere o per igienizzare i pavimenti o eliminare il calcare, quindi con una carica bassa, occorre necessariamente uscire o si può stare vicino all’apparecchio?
Risposta
January 4, 2022 at 2:13 pm
Salve Francesco,
la precauzione di stare lontani dall’ozonizzatore quando quest’ultimo è in funzione vale sempre, indipendentemente dalla modalità di utilizzo e dalla carica impostata; durante il funzionamento, infatti, il livello di ozono nell’ambiente aumenta notevolmente ed è rischioso per la salute se inalato.
Saluti
Team USP
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