Come riscaldare casa in modo economico: 4 consigli

Ultimo aggiornamento: 19.04.24

 

Per riscaldare casa non si può fare a meno di usare del combustibile o l’energia elettrica, ma si possono comunque usare degli accorgimenti che permettono di ridurre le spese.

 

È possibile riscaldare casa in modo economico? Se la domanda è volta a capire come ridurre i consumi, allora la risposta è sì, è possibile ed esistono diverse soluzioni che andremo a illustrare nel nostro articolo.

Se invece siete alla ricerca di un sistema di riscaldamento economico a priori, allora fareste bene a mettervi l’animo in pace perché per riscaldare una casa, purtroppo, non si può prescindere da un minimo giornaliero di spesa indipendentemente dal tipo di combustibile utilizzato dal vostro impianto.

Tenere caldo l’ambiente domestico costa, e quest’onere va calcolato in base a una serie di fattori che comprendono la spesa d’acquisto per gli apparecchi o gli impianti, l’eventuale spesa aggiuntiva per la loro installazione e poi i successivi costi di gestione. Il sistema di riscaldamento più economico, sono le stufe portatili, ma queste hanno una resa limitata e comportano comunque dei costi di gestione la cui entità può variare in base al tipo di combustibile adoperato.

 

1. Scelta e gestione degli impianti

Per capire come riscaldare casa a costi contenuti bisogna innanzitutto partire scegliendo l’impianto giusto; se dovete sostituire il vecchio impianto con uno nuovo, quindi, vi conviene prendere in considerazione una delle seguenti opzioni.

Allo stato attuale di cose la caldaia a condensazione a gas offre il tipo di riscaldamento più economico, soprattutto se collegata a un sistema di controllo intelligente come il cronotermostato smart Wi-Fi. Questo tipo di impianto è tra i favoriti perché sia la spesa di acquisto e installazione sia i successivi costi di gestione sono decisamente contenuti.

Le caldaie a pellet permettono di risparmiare ancora di più sulle spese del combustibile; ma quello che si risparmia di gas lo si spende in manutenzione, di solito, perché questo tipo di impianto richiede una maggiore frequenza negli interventi di pulizia e controllo, e anche la spesa di acquisto e installazione è leggermente superiore rispetto alla caldaia a condensazione.

Una ulteriore limitazione delle caldaie a pellet è che l’acquisto del combustibile, per risultare vantaggioso, deve essere fatto una sola volta per tutto l’anno, il che significa spendere dai 1.500 ai 2.000 euro circa in un colpo solo.

 

2. I sistemi di riscaldamento innovativi

L’alternativa è orientarsi sugli impianti di riscaldamento innovativi e in particolar modo i pannelli radianti e le nuove caldaie a idrogeno. Il pregio degli impianti a pannelli radianti è quello di azzerare i costi di manutenzione; i pannelli sono infatti installati al di sotto dei pavimenti e non sono soggetti a usura. Inoltre sono di gran lunga più efficienti perché richiedono minore energia ma sono condizionati dal fatto di dover funzionare continuamente, e questo li rende poco adatti per chi passa poco tempo in casa. L’ulteriore limitazione consiste nella spesa di acquisto e installazione, che è nettamente superiore rispetto a quella richiesta per una caldaia o una stufa a pellet.

La caldaia a idrogeno è rivoluzionaria sotto tutti gli aspetti invece, e idealmente parlando è la soluzione perfetta per il riscaldamento a casa. Questo tipo di impianto, infatti, non si limita solo alla produzione di acqua calda sanitaria e per i termosifoni, ma è in grado di produrre anche energia elettrica; gli unici costi di gestione sono quelli relativi ai controlli periodici e al rifornimento di gas idrogeno, che va fatto una volta l’anno.

Se avete la possibilità di installare una caldaia a idrogeno, quindi, allora potete stappare il miglior prosecco che avete in cantina e festeggiare l’evento, perché con un impianto del genere le spese relative al consumo energetico non si riducono: si azzerano quasi totalmente. Come per i pannelli radianti, però, anche questa soluzione è penalizzata dall’entità dell’investimento iniziale: una caldaia a idrogeno in grado sopperire in toto al fabbisogno termico e a quello energetico di una singola unità immobiliare, infatti, ha un costo di acquisto e installazione superiore ai 10.000 euro.

 

3. L’isolamento termico

Indipendentemente dal tipo di impianto scelto, o da quello già posseduto, uno dei fattori che incidono maggiormente sull’efficienza del riscaldamento e sui relativi consumi è la dispersione termica dell’immobile. Il tetto e le pareti non opportunamente isolate, così come gli infissi non a tenuta, sono infatti le maggiori cause di incremento nel consumo di combustibile e di elettricità. Se ci tenete a sapere come riscaldare una casa con la minima spesa, la risposta è realizzando un cappotto termico e installando infissi a tenuta in modo da evitare la creazione di correnti d’aria.

La soluzione dei pannelli isolanti è la più costosa ovviamente, ma è quella che paga meglio a lungo termine perché permette di ottenere una drastica riduzione dei consumi energetici, quindi meno soldi da spendere in gas ed elettricità, inoltre offre l’ulteriore vantaggio di isolare l’immobile anche dal punto di vista acustico oltre che termico. Per quanto riguarda gli infissi, invece, volendo si possono eseguire interventi a basso costo, ma si tratta in ogni caso di soluzioni temporanee, come applicare le guarnizioni per finestre, che vanno periodicamente rinnovate.

4. Il riscaldamento elettrico

Nei paragrafi precedenti non abbiamo accennato agli impianti di climatizzazione in quanto sono sistemi di riscaldamento alimentati a elettricità, e in quanto tali sono ancora economicamente svantaggiosi nella maggior parte dei casi.

Fin quando ci si limita all’uso dei condizionatori solo durante il periodo estivo, infatti, i consumi rimangono entro una soglia accettabile, ma utilizzarli anche come fonte di riscaldamento in inverno potrebbe rivelarsi proibitivo per chi non gode dell’autonomia energetica che offre un impianto solare fotovoltaico o una caldaia a idrogeno. La soluzione elettrica, però, può rivelarsi comunque vantaggiosa in determinate circostanze, come riscaldare una stanza sola oppure un appartamento di piccole dimensioni.

Per fare un esempio pratico, se si ha la necessità di riscaldare una stanza a basso costo è consigliabile optare per un radiatore elettrico a parete; e in particolar modo per un radiatore norvegese. Questo tipo di apparecchi hanno il pregio di consumare davvero poco, e un modello da 750 Watt è in grado di riscaldare un ambiente con una superficie di 15 metri quadrati con soli 2 euro circa al giorno di elettricità, calcolando un funzionamento continuo di ben 10 ore.

 

 

 

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