5 consigli su come appendere i quadri

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Non bisogna sottovalutare la collocazione dei quadri in casa; questo argomento, infatti, è oggetto di studio anche in architettura: vediamo cosa consigliano gli esperti in materia.

 

L’azione di appendere quadri dovrebbe essere una cosa semplice ed effettivamente può esserlo nella misura in cui non si tiene conto del fatto che esistono delle regole molto importanti da seguire, sia dal punto di vista tecnico sia da quello stilistico.

Non si tratta semplicemente di piantare un chiodo nella parete, quindi, ma di valutare con attenzione diversi fattori: il peso del quadro, lo stile della cornice e la collocazione spaziale sulle pareti dei vari ambienti della casa. Quest’ultimo aspetto è il più complesso, in quanto dipende a sua volta da ulteriori fattori; procediamo con calma, però, iniziando a esaminare prima gli aspetti tecnici.

 

1. Come appendere un quadro

Alcuni quadri possono risultare più facili da appendere rispetto ad altri ma non soltanto per una questione di misure; dal punto di vista prettamente fisico, infatti, le minuterie metalliche disponibili per questo lavoro sono diverse, a partire dai semplici chiodi fino ad arrivare ai ganci e ai tasselli.

Il peso dei quadri da parete, quindi, incide sulla loro scelta; fino ai 5 chili circa, per esempio, si possono tranquillamente usare dei semplici chiodi, le cui dimensioni dovranno essere proporzionate al peso del quadro. In questo caso anche i ganci possono andare bene, soprattutto nel caso in cui bisogna appendere cornici di dimensioni medie che richiedono due punti di ancoraggio.

Per appendere i quadri più grandi invece, o comunque dal peso superiore ai 5 chili, è consigliabile forare le pareti con il trapano e installare dei tasselli, in modo da garantire il massimo della tenuta; un ulteriore metodo che consente di ottenere un ancoraggio solido e durevole, inoltre, è quello di adoperare i bulloni a molla.

La consistenza della parete è un altro fattore di cui tenere conto ovviamente, soprattutto se i quadri da appendere sono pesanti; per esempio non è consigliabile adoperare i tasselli o i bulloni a molla nelle pareti realizzate in cartongesso, allo stesso modo potrebbe risultare molto difficile piantare un semplice chiodo su una parete in cemento armato.

 

2. Come appendere i quadri piccoli

Per “quadri piccoli” ci riferiamo nella fattispecie a quelli le cui dimensioni non superano al massimo i 15 x 15 centimetri compresa la cornice. Considerata la loro leggerezza, infatti, questo tipo di quadri permette di fare a meno di adoperare i chiodi, e quindi di bucare la parete. Per appenderli, invece, si possono usare delle strisce di nastro biadesivo, come quelle adoperate per gli adesivi murali, oppure dei ganci adesivi.

3. Come mettere i quadri

La disposizione dei quadri non deve avvenire alla cieca ma seguire sempre un certo criterio, a cominciare dall’altezza. Dal momento che i quadri vengono appesi per essere visti, infatti, è opportuno collocarli sempre a un’altezza che, a seconda delle dimensioni, varia dai 100 ai 140 centimetri dal pavimento, in modo da risultare più o meno all’altezza degli occhi.

Appendere i quadri a quote superiori è possibile, a patto però di avere lo spazio e la necessità di farlo per mancanza di spazio sulla parete; l’ulteriore condizione necessaria, in questo caso, sono le dimensioni dei quadri, che devono essere grandi abbastanza da permettere di poterlo guardare da una certa distanza.

Negli immobili di vecchia data e in quelli storici, per esempio, i soffitti sono alti e le pareti possono facilmente arrivare a 4 metri; in determinate circostanze anche nelle case moderne possono essere presenti pareti che svettano, come per esempio in una mansarda con il soppalco. Quindi è possibile sfruttare lo spazio “morto” della zona più alta della parete per appendere dei quadri; per essere visivamente fruibili, però, le loro dimensioni dovrebbero essere come minimo di 70 x 100 centimetri.

 

4. Seguire le linee

Se bisogna appendere più quadri sulla stessa parete, è bene tracciare una linea ideale tenendo come riferimento la base delle cornici e facendo in modo che i quadri siano disposti tutti alla stessa altezza e a intervalli più o meno regolari. Questa soluzione è consigliabile soprattutto sulle pareti lunghe dei corridoi, ma è bene adottarla anche con i quadri da salotto.

La regola della linearità va applicata anche in senso verticale, quando cioè si vogliono appendere dei quadri alla superficie di un pilastro, o di una porzione di parete stretta, e in senso obliquo. In quest’ultimo caso ci riferiamo soprattutto alle pareti su cui sono appoggiate scale che portano al piano superiore dell’appartamento oppure a un soppalco; per fare in modo che linea obliqua sulla quale si troveranno i punti di ancoraggio dei quadri segua una perfetta linearità indipendentemente dal grado di inclinazione, è consigliabile ricorrere all’uso di una livella laser.

5. Come disporre i quadri

Dal punto di vista architetturale la disposizione dei quadri deve variare in funzione del loro numero, delle dimensioni, del tipo di scene che riproducono e via dicendo. In questo caso le soluzioni possibili sono diverse, ma esistono comunque alcune regole standard che è bene osservare. La prima, e più importante, è quella di mantenere il rapporto di proporzioni tra i quadri e le aree scoperte della parete, in modo da non squilibri percettivi.

È bene ricordare anche che se si caricano le pareti con troppi quadri, questi finiranno col ridurre la percezione dell’ampiezza della casa. In un monolocale, per esempio, affollare le pareti renderà ancor più “piccolo” l’ambiente a livello percettivo, creando una sensazione claustrofobica all’osservatore.

La composizione dei quadri è altrettanto importante, indipendentemente dal fatto che si voglia creare una parete con foto o si debbano appendere dei dipinti o dei poster. In questo caso è soprattutto l’estro del padron di casa a dettare legge, ma questo non significa che si possa procedere senza criteri.

Quando i quadri da appendere sono molti, poi, invece di disporli a casaccio è bene seguire degli schemi, come la regola aurea per esempio. In questo caso è meglio tracciare uno schizzo su carta prima di procedere, in modo da poter avere un’idea del risultato e la certezza di segnare con precisione i punti di ancoraggio dove saranno piantati i chiodi o i tasselli.

 

 

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