Ventilatore in camera da letto sì o no? Cosa c’è da sapere in merito

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

In molti sostengono i pericoli derivanti dall’uso di questo elettrodomestico, ma è vero o sono soltanto leggende metropolitane? Ecco le risposte secondo gli esperti

 

Quando arriva il periodo estivo e il caldo aumenta in maniera impietosa, siamo disposti a qualsiasi sacrificio pur di poter sopravvivere ai disagi che esso causa, soprattutto per garantirci un tranquillo riposo durante le ore notturne.

Chi possiede già un impianto centralizzato di climatizzazione domestica, con relativi split montati in ogni stanza, non ha di questi problemi, ma chi ne è privo perché vive in affitto o semplicemente perché ancora non ha avuto modo di poterne installare uno, solitamente preferisce affidarsi a soluzioni meno efficienti magari, ma decisamente più sostenibili dal punto di vista economico.

La prima scelta, in questi casi, è rappresentata dal classico ventilatore meccanico che smuove l’aria e riduce notevolmente la temperatura percepita dal nostro corpo, anche se in realtà non la abbassa veramente, a differenza dei condizionatori e dei climatizzatori.

Molti poi, hanno addirittura l’abitudine di dormire con il ventilatore acceso in camera da letto, al fine di trovare sollievo durante le notti più calde. Secondo il parere degli esperti però, questo suo utilizzo potrebbe essere molto dannoso per la salute, quindi adesso cercheremo di affrontare la questione in maniera più approfondita in modo da capire quali potrebbero essere i reali rischi che derivano da un uso indiscriminato del ventilatore.

Come già accennato in precedenza, i ventilatori meccanici non influiscono minimamente sulla temperatura dell’ambiente in cui sono utilizzati ma si limitano esclusivamente a movimentare l’aria, creando delle brezze di intensità variabile a seconda della potenza di esercizio. Questo venticello di produzione domestica, quindi, quando entra a contatto con la nostra pelle ci offre una piacevole sensazione di fresco riducendo la temperatura esclusivamente a livello percettivo. Le conseguenze che ha sul corpo, però, si manifestano innanzitutto sotto forma di un aumento del tasso di traspirazione cutanea, che va quindi a stimolare la sudorazione.

 

Stimola la sudorazione e favorisce la disidratazione

Tenendo il ventilatore acceso in camera da letto per tutta la notte, quindi, si finisce col sudare molto di più ma ciò non viene percepito, né causa fastidi, perché il sudore evapora istantaneamente. I potenziali rischi che si corrono sono diversi e includono la disidratazione, la secchezza delle cornee e i problemi muscolari in primis, soprattutto crampi e contratture; un getto d’aria diretto sulla schiena inoltre, anche se a bassa intensità ma per un periodo prolungato di tempo, può arrivare a compromettere la mobilità muscolare anche per un’intera giornata.

 

 

Questi potenziali rischi, però, possono essere tranquillamente evitati prendendo le dovute precauzioni: innanzitutto bisogna bere molta acqua per evitare di disidratarsi o di avere problemi agli occhi, in questo caso anche le lacrime artificiali possono essere d’aiuto, poi bisogna avere l’accortezza di non indirizzare il flusso d’aria del ventilatore direttamente sul corpo, soprattutto di notte.

I ventilatori meccanici moderni, per fortuna, dispongono di ulteriori modalità di funzionamento atte proprio a scongiurare questi rischi. La funzione Natural, per esempio, permette al ventilatore di variare in maniera autonoma l’intensità del flusso, rendendolo molto più simile a una brezza naturale, mentre quella Sleep tende a diminuire progressivamente l’intensità fino a spegnere del tutto il ventilatore dopo un certo numero di ore, visto che a notte inoltrata la temperatura tende ad abbassarsi in modo naturale rendendo superfluo l’uso dell’apparecchio. Anche i modelli più economici, privi di queste funzionalità, possono essere facilmente dotati di un timer per far sì che si spengano automaticamente a una certa ora della notte.

 

Polveri e particelle contaminanti

Un altro dei potenziali rischi connesso all’uso dei ventilatori, molto più serio per quanto riguarda le conseguenze che può avere sulla salute umana, è dato dalla qualità stessa dell’aria che esso movimenta. Nell’aria delle nostre abitazioni infatti, sono presenti particelle microscopiche derivanti da smog e altri fattori inquinanti spesso sottovalutati, come i residui di combustione dei fornelli e delle stufe a gas per esempio; la stessa polvere che si accumula sulle superfici, inoltre, in presenza di un ventilatore in funzione viene sollevata, attirata dalle pale e spinta nel flusso d’aria che esse generano.

Se questo è diretto verso la persona, quindi, la polvere, gli allergeni e le altre particelle inquinanti finiscono con l’essere irrimediabilmente respirate, e possono dare origine ad attacchi d’asma, reazioni allergiche, febbre da fieno e tutta una serie di altri problemi alle vie respiratorie. Risolvere questa problematica è possibile, ma richiede un maggiore spesa e l’installazione di un impianto di climatizzazione, dotato di sistemi di filtrazione HEPA, oppure l’acquisto di uno dei ventilatori Dyson di ultima generazione, che offrono il pregio di filtrare l’aria nel momento esatto in cui la movimentano.

Anche in questo caso, però, bisogna avere l’accortezza di non trascurare la manutenzione di questi apparecchi, soprattutto la pulizia dei filtri, in modo da non ridurre drasticamente la loro efficienza nel mantenere salubre e priva di agenti inquinanti l’aria che respiriamo nelle nostre case.

 

 

Da usare con responsabilità

Un ulteriore aiuto nel combattere il caldo e, allo stesso tempo, mantenere ben pulita l’aria, è offerto dai raffrescatori evaporativi, quindi molti si chiedono se anche questi apparecchi possono essere causa di potenziali problemi alla salute. La risposta, purtroppo, è positiva; questi particolari dispositivi infatti, non sono altro che normali ventilatori i quali, però, sono integrati in un sistema che è comprensivo di un serbatoio, da riempire con acqua fredda o cubetti di ghiaccio, e di un filtro HEPA.

I raffrescatori evaporativi, a differenza dei ventilatori tradizionali, offrono quindi il vantaggio di purificare l’aria, ma se li si lascia tutta la notte accesi in camera da letto le loro conseguenze possono essere addirittura peggiori, dal momento provvedono anche a umidificare l’ambiente.

Provate quindi a immaginare un po’ cosa potrebbe accadere dopo aver trascorso una intera nottata con un flusso d’aria umida puntato dritto sulle vostre gambe oppure, peggio ancora, sulla schiena. Anche se il loro uso è consigliato soprattutto dove l’aria tende a essere troppo secca, quindi, in ogni caso bisogna ricordarsi sempre di adottare le stesse misure preventive consigliate in precedenza per i normali ventilatori, in modo da evitare spiacevoli conseguenze per la salute.

 

 

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