Che cosa si intende e come si fa la procedura di recupero del gas del condizionatore

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

I condizionatori funzionano grazie ad appositi gas refrigeranti, scopriamo insieme quali sono, cosa significa effettuare la procedura di recupero e perché è così importante per l’ambiente.

 

Vi siete mai chiesti come faccia il condizionatore a raffreddare l’ambiente e darvi un po’ di sollievo durante le calde giornate estive? Come fa a creare una temperatura ottimale all’interno dell’abitazione ignorando quella esterna? La spiegazione è in realtà molto semplice e prevede l’uso del gas frigorifero, o anche chiamato gas refrigerante. Queste sostanze, utilizzate per alimentare all’inizio del ‘900 i primi frigoriferi, si sono evolute nel tempo, con l’introduzione anche dei clorurati come CFC-11, o R11 e HCFC-22, il refrigerante R22

Presentando ottime proprietà termodinamiche si rivelavano perfetti per raffreddare ambienti e alimenti, tuttavia si tratta pur sempre di sostanze chimiche prodotte dall’uomo e, con la loro realizzazione, si alimenta il problema del buco nell’ozono e dell’effetto serra. I CFC sono ormai banditi da tutti i paesi industrializzati sin dall’inizio degli anni ’90, gli HCFC hanno un impatto inferiore poiché il periodo di permanenza nell’atmosfera è minore.

Gli HFC, col tempo, hanno iniziato a sostituire sia i CFC sia gli HCFC perché non sono infiammabili, non impattano sullo strato di ozono che circonda il pianeta e lo protegge dalle radiazioni solari e sono anche riciclabili. Non si tratta però di un gas climatizzatore senza risvolti negativi, rientrano anche questi tra i gas controllati dal “Protocollo di Kyoto” per la loro capacità di alterare il clima globale. Rientrano in questa categoria i gas R23, R404A, R407C, R507 e R508.

 

Recupero gas refrigerante

Come abbiamo potuto vedere nel paragrafo introduttivo, qualsiasi gas condizionatore utilizzato ha un impatto sul pianeta, piccolo o grande che sia. Per questo motivo è molto importante utilizzare i sistemi di climatizzazione con criterio, evitando di accenderli per lunghi periodi e limitandosi, per quanto possibile, a usarli nelle situazioni di caldo insostenibile.

Il gas refrigerante che entra in circolo quando è attivo il condizionatore, raffredda l’unità che soffiando aria all’esterno riesce ad abbassare la temperatura dell’ambiente. Tuttavia questo non viene immesso nell’atmosfera, o meglio, non ancora. Ciò avviene quando il condizionatore viene smaltito, fortunatamente esistono nuove procedure che consentono il recupero gas condizionatore. Per recupero si intende nello specifico la raccolta e lo stoccaggio dei gas, spingendoli in contenitori per evitare che questi si disperdano. A questo punto il gas potrà essere riutilizzato, ove ciò sia possibile, o smaltito presso gli appositi centri. Non tutti quelli recuperati possono essere immediatamente introdotti in un nuovo macchinario, bisogna assicurarsi che il gas non sia bruciato o zero topico.

 

Come recuperare gas condizionatore

I condizionatori non sono tutti uguali, quindi una metodologia universale vera e propria non esiste. Vi spiegheremo dunque dei passaggi generici che potreste applicare al vostro condizionatore, tenendo conto però che la soluzione migliore sarebbe quella di rivolgersi a un esperto del settore, magari armato di vero e proprio recuperatore gas refrigerante.

Consigliamo di procurarvi un manometro, che vi permetterà di visualizzare la pressione, in caso contrario potete procedere “a occhio”, come vi spieghiamo di seguito. Sul fianco del motore condizionatore potrete trovare due tubi, uno di mandata e uno di ritorno, dopo averli individuati aprite i tappi che coprono le valvole. Dovreste vedere i fori esagonali scoperti, a questo punto procuratevi una chiave corrispondente e accendete il condizionatore impostandolo sulla modalità estiva e selezionando la temperatura più bassa. Iniziate subito a chiudere la valvola del tubo più piccolo e, dopo qualche minuto di utilizzo del condizionatore, chiudete lentamente anche quella col tubo più grande.

Ora, poiché la maggior parte del gas refrigerante in circolo sarà stata recuperata, spegnete il condizionatore, scollegate l’alimentazione e procedete con lo smontaggio dei due tubi.

Cosa significa fare il vuoto al condizionatore?

Quando si va a installare un nuovo impianto, per poter collegare l’unità esterna a quelle interne bisogna sfruttare degli appositi tubi di rame all’interno dei quali circola il gas refrigerante. Prima di immetterlo però in circolo, è necessario eseguire l’operazione di vuoto. A cosa serve di preciso? Lo scopo è quello di eliminare tutta l’aria che si trova nei tubi poiché in questa è presente anche una minima percentuale di vapore acqueo. Se questo si trasforma in acqua si possono rischiare malfunzionamenti di varia natura, come maggior consumo di elettricità, blocco del compressore o l’acidificazione dell’olio.

L’unico modo per fare il vuoto correttamente è utilizzare la pompa del vuoto, non affidatevi dunque ad amici e parenti che sostengono di poter eseguire l’operazione in modo semplice e veloce con qualche tecnica fai-da-te, rischiate semplicemente di danneggiare il vostro impianto nuovo di zecca.

 

Come verificare se manca gas refrigerante nel condizionatore

Gli inconvenienti possono capitare e magari la vostra operazione di recupero non ha avuto successo. Il motivo potrebbe essere una perdita del gas refrigerante che, oltre a rappresentare un problema per il corretto funzionamento del dispositivo, è anche dannoso per l’ambiente. Riuscire però a trovare una perdita data da un difetto di fabbrica o una lacerazione del tubo è molto difficile proprio per la natura stessa di questi gas, che non rilasciano alcun odore. Prima di chiamare un tecnico, quindi, che vi chiederà una parcella salata per effettuare tali verifiche, potrete effettuare voi stessi dei test.

Rimuovete il copri condizionatore dall’unità esterna e innanzitutto verificate che i filtri siano puliti, spesso è questa la causa del mancato funzionamento dell’apparecchio. Se i filtri sono a posto, date un’occhiata al condensatore, dove tende a formarsi uno strato di polvere che funge da isolante, stesso concetto vale anche per la ventola, che potrebbe essere ostruita. Se tutti questi elementi sono immacolati e funzionanti, allora non resta altro da fare che chiamare un esperto del settore che riuscirà a scovare l’inghippo in men che non si dica.

 

 

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