Certificazione e dettagli per un impianto elettrico a vista a norma

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

 

Gli impianti elettrici esterni costano meno ma devono rispettare comunque le normative vigenti. Andiamo ad approfondire l’argomento, in particolar modo i costi di realizzazione.

 

Nell’impiantistica domestica i posti di preminenza spettano spettano all’impianto idrico e quello elettrico; quest’ultimo è vitale in quanto assicura la fornitura di energia per alimentare i sistemi di illuminazione, le porte con serrature elettroniche e i serramenti motorizzati, gli elettrodomestici e perfino gli impianti di riscaldamento e climatizzazione.

Di conseguenza l’impianto elettrico deve essere realizzato a regola d’arte in modo da ridurre al minimo i potenziali rischi connessi alla sicurezza e ottenere così la debita certificazione; in caso contrario, alla prima verifica da parte degli organi di controllo si è esposti al rischio di vedersi comminare severe sanzioni pecuniarie e persino penali.

Con la corrente elettrica non si scherza quindi; ma proprio per questa ragione la progettazione e la realizzazione degli impianti elettrici ha dei costi elevati.

Esiste però un’alternativa che potrebbe di risparmio sulle spese d’installazione, e cioè la realizzazione di un impianto elettrico a vista.

 

Impianto elettrico esterno

Di solito l’impianto elettrico domestico viene realizzato sottotraccia; i cavi, cioè, vengono annegati nelle pareti e nei pavimenti e gli unici elementi visibili sono i frutti elettrici, ovvero gli interruttori, le prese di corrente e il quadro elettrico appartamento.

Questo tipo di impianto offre il vantaggio di non ostacolare il posizionamento di mobili, quadri o altri elementi d’arredo; gli svantaggi, invece, consistono in un costo di realizzazione più elevato e nel fatto che per la riparazione o il rifacimento impianto elettrico bisogna per forza rimuovere i rivestimenti e rompere le pareti o i pavimenti nelle zone dove sono situati i cavi. Nell’impianto esterno invece, lo schema elettrico è a vista e persino le cassette di derivazione e quelle dei frutti sono applicate a filo sulle pareti invece di essere incassate.

Gli svantaggi sono di natura estetica e pratica, ovviamente, perché essendo visibili possono stonare con l’arredamento e contribuiscono anche a limitare la libertà di posizionamento di mobili e arredi; gli impianti elettrici a vista, infatti, vengono realizzati principalmente negli ambienti non abitabili, come cantine e solai, ciò non toglie che in alcune circostanze possono essere usati anche in ambienti domestici, specie se questi sono arredati in stile industrial oppure vintage.

I vantaggi, invece, sono di natura economica: il costo di realizzazione è minore infatti, in quanto non richiedono lavori di muratura e le riparazioni sono più semplici da eseguire e meno costose.

 

Certificazione impianto elettrico

Dal momento che tutti gli elementi di un impianto elettrico esterno sono a vista e facilmente accessibili per qualunque membro della famiglia, bambini inclusi, si potrebbe essere portati a pensare che questo tipo di soluzione presenta problemi di sicurezza.

In realtà dal punto di vista tecnico e legale non sussiste alcun tipo di controindicazione; la legge, infatti, non pone alcuna restrizione alla realizzazione di un impianto elettrico a vista, a condizione che questo sia realizzato nel pieno rispetto della legge 46/90 e della norma CEI 64-8.

La prima stabilisce che solo i tecnici qualificati e i professionisti abilitati possono progettare e installare impianti elettrici, nonché rilasciare la relativa certificazione di conformità, mentre la seconda stabilisce i parametri tecnici che l’impianto deve rispettare.

Per realizzare un impianto elettrico esterno a norma, la ditta installatrice è tenuta a realizzare un progetto di schema elettrico con elaborati grafici e un computo metrico, ovvero un elenco di tutti gli elementi e i dispositivi che costituiscono l’impianto, in modo da avere una stima dei costi del materiale e del lavoro, manodopera inclusa.

Ulteriori parametri da rispettare sono quelli relativi al dimensionamento; tanto per fare un esempio, infatti, la norma CEI 64-8 riporta che il quadro elettrico degli impianti destinati alle abitazioni civili deve essere facilmente accessibile e dotato di un interruttore generale da 25A se il contratto di fornitura è da 3 kW, mentre deve essere da 32 A se il contratto di fornitura è da 6 kW.

Il quadro elettrico, a seconda delle dimensioni, deve includere anche uno o più interruttori differenziali, o salvavita, e un interruttore magnetotermico; entrambi i dispositivi servono a proteggere da cortocircuiti e sovratensioni dovuti a cause naturali, come temporali o blackout improvvisi, oppure a un uso spropositato degli elettrodomestici, per esempio l’accensione contemporanea dell’asciugamani elettrico, dello scaldabagno e del forno.

 

I costi di realizzazione dell’impianto

L’impianto può essere di livello 1, 2 o 3 e questo è il primo fattore che incide sui costi di realizzazione, altri aspetti di cui tenere conto sono il numero di punti luce previsti dal progetto e la superficie complessiva della casa.

Gli impianti elettrici sottotraccia, possono costare dai 20 ai 35 euro al metro quadrato se sono di livello 1, dai 25 ai 40 euro al metro quadro se sono di livello 2 e dai 50 ai 70 euro al metro quadro se sono di livello 3.

Gli impianti elettrici a vista, invece, hanno un costo al metro quadrato inferiore ma anche delle stime differenti; vengono infatti classificati in base al tipo di design piuttosto che alle caratteristiche tecniche. Le categorie sono tre anche in questo caso però: impianto a vista con canaline, a treccia oppure in rame/acciaio.

Il primo tipo viene realizzato con canaline passacavi in PVC ed è adoperato prevalentemente per uffici e ambienti di lavoro, il suo costo oscilla dai 15 ai 25 euro al metro quadrato; l’impianto a vista con treccia, invece, è usato negli ambienti domestici ed è realizzato con materiali vintage come la ceramica, la porcellana o il cotto per le placche degli interruttori e le prese, e con la seta o il cotone intrecciati per i rivestimenti dei cavi. Il costo, in questo caso, varia dai 30 ai 45 euro al metro quadrato. L’impianto a vista realizzato con tubi passacavi in rame o acciaio ha un costo che varia dai 40 ai 55 euro al metro quadrato, ma è quello che offre la migliore resa estetica.

 

 

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