Quali sono le dimensioni minime di una camera da letto

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

 

Le stanze della casa, incluse le camere da letto, devono rispettare dei requisiti standard secondo il Decreto Ministeriale del 5 agosto 1975; vediamo nello specifico quali.

 

In Italia, durante l’epoca del boom economico, molte imprese di costruzione prive di scrupoli hanno fatto fortuna grazie alla speculazione edilizia, realizzando e vendendo immobili condominiali con suddivisioni interne che tenevano conto esclusivamente del profitto e non della vivibilità degli ambienti. Nel 1975, per porre un freno a questa tendenza criminosa, il Governo italiano decise di apportare delle modifiche alle precedenti Istruzioni Ministeriali del 20 giugno 1896 e di fissare una serie di parametri igienico-sanitari a cui gli edifici e le case devono rigorosamente attenersi.

Il Decreto del Ministero della Sanità del 5 luglio 1975, quindi, ha fissato nuovi parametri circa la dimensione della casa per ogni ambiente che la compone: corridoi, stanze da bagno, cucina, camere da letto matrimoniali e singole, ripostigli, disimpegni e altri ambienti.

Il Decreto è costituito solo da nove articoli ma è oltremodo dettagliato, nel senso che, oltre a stabilire l’altezza minima delle stanze, indica anche le superfici minime che queste devono possedere a seconda della loro destinazione d’uso, nonché la superficie minima complessiva che deve possedere un monolocale, differenziando tra quelli destinati a due persone o a una sola.

Inoltre stabilisce le dimensioni delle finestre, la cui superficie deve essere di almeno 1/8 rispetto a quella del pavimento della stanza in cui si trovano, e altri dettagli tecnici relativi all’impiantistica, in particolar modo quella destinata a mantenere l’aria salubre, quindi apparecchi di ventilazione ed esalazione dei fumi di combustione e cottura, nonché ulteriori parametri igienico-sanitari e relativi al riscaldamento e all’isolamento termico e acustico della casa.

 

Le inadempienze, seppur condonate, incidono sul valore dell’immobile

Come accennato in precedenza, avere i giusti spazi è d’importanza vitale, non soltanto per una questione di comfort ma soprattutto dal punto di vista dell’igiene e della vivibilità. La speculazione operata durante il boom economico ha creato una realtà edilizia a dir poco indecorosa della quale il nostro Paese porta i segni ancora oggi, a cominciare dagli eco-mostri fino agli edifici e alle opere realizzate in spregio assoluto alle più elementari norme igienico-sanitarie, quando non addirittura totalmente inadempienti nei riguardi di quelle antisismiche.

La situazione è indubbiamente cambiata grazie al D.M. del 1975, ma sul territorio esistono ancora una gran quantità di immobili di vecchia data che, grazie anche ai reiterati condoni edilizi, sono riusciti a evitare l’abbattimento e sono quindi “sopravvissuti” senza subire le ristrutturazioni che, dati i tempi e le circostanze odierne, dovrebbero essere obbligatorie.

Questa premessa è importante sia per i proprietari sia per coloro che sono in cerca di una casa da affittare o da comprare; la classe energetica dell’appartamento, o dell’immobile, non è l’unico aspetto da prendere in considerazione, lo sono anche le dimensioni e il modo in cui sono suddivisi gli spazi interni, quanto sono ampi e se rispettano i parametri indicati nel Decreto Ministeriale del 1975, perché questi aspetti possono incidere notevolmente sul valore dell’immobile.

 

La stanza da letto matrimoniale

Secondo il Decreto Ministeriale del 1975 l’altezza minima delle stanze deve essere di almeno 2,70 metri, fatta eccezione per i corridoi, i ripostigli, i bagni e i disimpegni, che possono avere un’altezza minima di 2,40 metri.

Per quanto riguarda le varie stanze invece, la nostra attenzione è rivolta in particolare alla stanza da letto; secondo quanto stabilito dall’articolo 2 del Decreto, le dimensioni minime della camera da letto indicano una superficie di almeno 9 metri quadrati per quelle singole e di 14 metri quadrati per quelle doppie e per le matrimoniali.

Queste dimensioni sono state stabilite tenendo conto degli standard applicati alle misure del letto singolo e alle misure del letto matrimoniale; quindi si può facilmente intuire che se una camera da letto matrimoniale dovesse avere una superficie inferiore ai 14 metri quadrati, le dimensioni del letto matrimoniale aggiunte a quelle di un armadio e dei comodini occuperebbero la maggior parte dello spazio limitando drasticamente la libertà di movimento.

Sempre l’articolo 2, inoltre, stabilisce che le camere da letto, così come il soggiorno e la cucina, devono possedere almeno una finestra apribile le cui misure corrispondano ad almeno un ottavo della superficie della stanza.

Se a una stanza da letto moderna bastano i mobili più importanti però, come letto, armadio, comodini e illuminazione, che si tratti di lampade fisse o abat-jour, per essere veramente confortevole deve possedere spazio a sufficienza per dare modo di collocare ulteriori accessori finalizzati a incrementare comfort e vivibilità, come per esempio un mobile per il trucco, una poltrona o un servo muto.

 

La stanza da letto singola

Lo spazio disponibile in una camera da letto singola ha un’importanza ancora maggiore, soprattutto se questa è destinata a bambini o ragazzi. A differenza delle matrimoniali, infatti, le camere da letto singole non servono soltanto come posto per dormire, ma di solito fungono anche da stanza dei giochi, studio e luogo di rilassamento.

Le dimensioni del letto singolo non devono occupare che un angolo della stanza quindi, e devono lasciare spazio a sufficienza sia per l’arredo essenziale, cioè l’armadio, una piccola scrivania dove poter fare i compiti, sia per una piccola libreria o per un mobile dove poter tenere i giochi e gli oggetti legati alle passioni personali, come per esempio uno strumento musicale.

È importante che i bambini abbiano modo di coltivare le loro passioni infatti; se il vostro dimostra una spiccata propensione per la musica e volete regalargli uno strumento a corde, ecco dove potete trovare la migliore chitarra elettrica per qualità prezzo.

Le riduzioni di spazio

Gli standard minimi di superficie, per le camere da letto, sono stati stabiliti proprio tenendo conto delle successive riduzioni di spazio utile dovute alla presenza dei mobili. Un altro elemento da non trascurare però, soprattutto in caso di ristrutturazione domestica, è l’ulteriore riduzione delle superfici interne quando si deve procedere alla posa in opera di pannelli per l’isolamento termico e acustico. 

A seconda del tipo di pannelli e del relativo metodo di fissaggio, infatti, si potrebbero perdere fino a cinque centimetri per lato; la misura sembra modesta, ma può fare una grande differenza per una stanza da letto che rispetta al millimetro il limite minimo di dimensioni.

 

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2 COMMENTI

rosa

January 26, 2022 at 11:23 pm

volevo sapere se 1/8 e il rapporto minimo fra spazio stanza e finestre e se abbattendo il muro che divide il corridoio ed ampliando la stanza sono costretta e posso ampliare la finestra che da sul cortile interno?

Risposta
Ricardo

February 1, 2022 at 5:51 pm

Salve Rosa,

il decreto ministeriale del 1975 che regola le norme igienico-sanitarie delle abitazioni stabilisce che le finestre di una stanza devono avere una proporzione di 1/8 rispetto alla superficie della stessa (in metri quadrati). Per obbligo di legge, quindi, se la superficie della stanza viene modificata, anche il rapporto dimensionale con le finestre esistenti cambia e di conseguenza dovrebbe essere adeguato rispettando la proporzione sulle dimensioni aggiornate. Nel caso di appartamenti condominiali, però, le mura perimetrali sono considerate parti comuni quindi prima di eseguire qualsiasi intervento di ristrutturazione bisogna chiedere le dovute autorizzazioni agli altri condomini.
A questo punto, prima di procedere con i lavori, ti suggeriamo di consultare un geometra o un architetto, anche perché quando si effettuano ristrutturazioni interne con l’abbattimento di tramezzi o pareti non portanti, occorre comunque presentare la CILA all’Ufficio Tecnico del proprio Comune di residenza.

Saluti

Team USP

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