Gli 8 migliori stabilizzatori di tensione del 2024

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

 

Stabilizzatore di tensione – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Sugli stabilizzatori di tensione è meglio documentarsi il più possibile; a seconda del prezzo, infatti, le caratteristiche tecniche di questi dispositivi elettrici cambiano radicalmente, quindi è importante sapere quali sono le circostanze e le esigenze d’uso prima di scegliere il modello da acquistare. 

Per farvi un’idea in maniera più rapida e semplice, inoltre, potete dare un’occhiata alla nostra classifica con gli otto modelli più richiesti sul mercato, ai primi posti della quale si collocano il Cocar CC 12V 4A, un classico stabilizzatore di tensione per uso generico, e il Walfront SCR, un componente specifico destinato ad appassionati e professionisti di elettronica.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori stabilizzatori di tensione – Classifica 2024

 

Come potrete vedere dai modelli esaminati in classifica, gli stabilizzatori di tensione multipresa sono i più richiesti; i modelli più economici, invece, sono le componenti elettroniche di stabilizzazione e regolazione della tensione.

 

Stabilizzatore di tensione 12V

 

1. Cocar CC 12V 4A Stabilizzatore di Tensione

 

Secondo i pareri degli acquirenti lo stabilizzatore di tensione 12V CC 4A, commercializzato dalla ditta tedesca Cocar, è uno dei migliori stabilizzatori di tensione del 2024 tra tutti quelli disponibili nella fascia dei prodotti a prezzi bassi e destinati all’uso domestico generico.

Grazie alla dotazione di un efficiente anello magnetico Si-Fe Cores è in grado di sopportare un carico massimo di 250 Watt ed è dotato di un sistema di protezione automatico contro il sovraccarico, il cortocircuito e gli improvvisi sbalzi di temperatura.

In aggiunta, dispone di una struttura impermeabile con sigillatura in gel di silice organico ad alta conduzione termica e grado di protezione IP67 che lo rende altamente resistente all’acqua, all’umidità, alle intrusioni di polvere e agli urti.

Essendo un dispositivo economico, però, la stabilizzazione non è costante ma interviene soltanto in caso di sbalzi di tensione che superano la soglia dei 12 Volt, rivelandosi quindi ideale per la salvaguardia di piccoli dispositivi elettronici di uso comune, come modem, computer e altri apparecchi particolarmente sensibili agli sbalzi di corrente.

 

Pro

Prezzo: Il costo è facilmente accessibile anche per coloro che hanno un budget di spesa limitato, e questo ha contribuito a rendere il Cocar CC 4A uno degli stabilizzatori di tensione più venduti online.

Funzionale: Se utilizzato entro i limiti della sua applicabilità, il regolatore è un componente funzionale e affidabile, la cui resa è decisamente superiore rispetto al costo.

Sicuro: Costruito con materiali ignifughi e particolarmente resistenti, è dotato anche di protezione IP67 e circuiti di sicurezza contro le sovratensioni, sovracorrenti, sovraccarichi, surriscaldamenti e cortocircuiti.

 

Contro

Stabilizzazione: La regolazione della tensione non è continua, come in altri modelli più costosi, quindi il relè interviene soltanto in caso di picchi che superano i 12 Volt.

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Stabilizzatore di tensione 220V

 

2. Walfront SCR AC 50-220V regolatore di tensione elettrica 2000W

 

Il Walfront SCR, invece, è un dispositivo in grado di funzionare sia come stabilizzatore sia come regolatore dell’output di tensione elettrica da 50 a 220 Volt, ed essendo un componente elettrico è il più economico dei prodotti esaminati nella nostra classifica.

Oltre al circuito di assorbimento di tensione, nel componente Walfront SCR si trovano anche un raddrizzatore a controllo siliconico e un dissipatore di calore; può essere adoperato come regolatore di velocità per ventole, trapani e piccoli motori, come regolatore di calore sui piccoli boiler e sulle stufe elettriche, come regolatore di temperatura per gli impianti di saldatura e via dicendo.

Le prestazioni offerte, però, non sono dissimili da quelle di un comune potenziometro, quindi più che stabilizzare la tensione permette di ridurla manualmente. Il suo limite consiste nella specificità delle sue applicazioni, ma si colloca comunque ai primi posti della classifica grazie al prezzo irrisorio.

 

Pro

Versatile: Anche se si tratta di un componente elettronico specifico, può essere utilizzato per diverse applicazioni e questo lo rende decisamente versatile nelle mani di un hobbista esperto di elettronica.

Economico: Il prezzo è irrisorio e questo ne ha decretato il notevole successo di mercato, infatti si colloca al secondo posto della nostra classifica, nonostante sia fruibile soltanto da appassionati ed esperti di elettronica.

Funzionale: Se utilizzato entro i limiti della sua applicabilità, il regolatore Walfront SCR è un componente funzionale e affidabile, la cui resa è decisamente superiore rispetto al costo.

 

Contro

Fruibilità: Se siete alla ricerca di un semplice stabilizzatore di tensione da utilizzare per salvaguardare elettrodomestici o computer, questo prodotto non fa al caso vostro.

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Stabilizzatore di tensione USB

 

3. Bestek MRJ8401 multipresa verticale con interruttori indipendenti

 

La multipresa MRJ8401, prodotta dalla ditta cinese Bestek, è un dispositivo di qualità eccellente sotto tutti gli aspetti, ma proprio per questa ragione ha un costo più elevato rispetto alla media.

Infatti si colloca un gradino più in alto anche in termini di prestazioni, infatti stabilizza la tensione in continuo e protegge da picchi fino a 1.500 Joules e in molti lo ritengono il miglior stabilizzatore di tensione attualmente in commercio tra i modelli generici. Possiede otto prese Schuko, che reggono fino a 3.500 Watt, e sei ingressi USB con tecnologia Smart IC, in grado di identificare il tipo di dispositivo collegato e ottimizzare la tensione di ricarica.

Le prese Schuko sono suddivise in due gruppi di quattro dotati di due interruttori indipendenti, quindi è possibile disattivarne uno in caso non sia utilizzato. Il design verticale permette di ridurre l’ingombro e offre la possibilità di mettere la multipresa sulla scrivania.

 

Pro

Alte prestazioni: La scheda elettronica integrata nella Bestek fornisce la stabilizzazione continua della tensione, regge un carico massimo di 3.500 Watt e picchi fino a 1.500 Joules.

Sicura: Costruita interamente con materiali ignifughi, è dotata anche di protezioni a prova di bambino e circuiti di protezione contro le sovratensioni, sovracorrenti, sovraccarichi, surriscaldamenti e cortocircuiti; è certificata CE e RoHS.

Multipresa: Possiede ben otto prese Schuko, divise in due gruppi con i relativi interruttori indipendenti, e sei ingressi USB Smart IC; inoltre possiede anche un pulsante di reset per la scheda elettronica.

 

Contro

Costo e pin: Le prestazioni e la qualità superiore si manifestano anche nel costo, più alto rispetto alla media; le prese Schuko, inoltre, non hanno il terzo pin.

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Stabilizzatore di tensione trifase

 

4. LiebeWH STVP-932 Stabilizzatore di Tensione Trifase a Ripristino Automatico

 

Se siete alla ricerca di uno stabilizzatore di tensione trifase efficiente, affidabile e potente, il modello su cui puntare è sicuramente il LiebeWH STVP-932, progettato per le apparecchiature elettriche e i sistemi di alimentazione trifase a quattro fili.

Oltre al circuito di assorbimento di tensione, nel componente si trovano anche un raddrizzatore a controllo siliconico e un dissipatore di calore che permette di utilizzarlo anche come regolatore di velocità e calore, voltmetro e amperometro.

Il dispositivo integra anche l’innovativo sistema STVP per il ripristino automatico che interrompe immediatamente l’alimentazione in caso di sovratensione, sottotensione o sovracorrente per proteggere l’apparecchiatura elettrica da eventuali danni e guasti.

Il prodotto è dotato anche di interruttore centralizzato con tasti laterali per regolare il tempo di risposta da 0,1 a 10 secondi, e di un display LCD che mostra l’output di tensione e permette verificare il corretto funzionamento dello stabilizzatore durante l’utilizzo.

 

Pro

Display LCD: Grazie al piccolo schermo di cui è provvisto è possibile tenere sempre sotto controllo l’output di tensione del regolatore, in modo da verificare il suo corretto funzionamento.

Versatile: Anche se si tratta di un componente elettronico specifico, può essere utilizzato per diverse applicazioni e questo lo rende decisamente versatile nelle mani di un hobbista esperto di elettronica.

Sistema STVP: Il dispositivo sfrutta l’innovativa tecnologia di ripristino automatico che interrompe immediatamente l’alimentazione in caso di sovratensione, sottotensione o sovracorrente per proteggere le apparecchiature collegate da potenziali danni e guasti.

 

Contro

Programmazione: L’installazione e la regolazione dello stabilizzatore ha dato del filo da torcere agli utenti meno esperti a causa dell’assenza di un manuale di istruzioni chiaro ed esplicativo.

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Stabilizzatore di tensione per computer

 

5. GBC Scudo 1200 stabilizzatore di tensione AVR per computer

 

Lo Scudo 1200 è prodotto per la ditta italiana GBC ed è destinato appositamente alla protezione dei computer, si tratta infatti di uno stabilizzatore AVR, ovvero un regolatore automatico di tensione continua.

È in grado di reggere una potenza massima di 720 Watt e di regolare le fluttuazioni di tensione in un intervallo compreso tra 180 e 264 Volt, ed è dotato di tre prese di uscita di tipo Schuko; le sue dimensioni sono relativamente compatte, appena 166 x 161 x 87 millimetri circa, ma pesa ben 2 chilogrammi a causa delle componenti interne.

L’ulteriore vantaggio dello Scudo 1200 è quello di essere molto silenzioso; la pecca, invece, è quello di essere sprovvisto di batteria interna. Questo significa che il dispositivo funziona esclusivamente come stabilizzatore di tensione e di conseguenza, in caso di black out improvviso, non è in grado di fornire un’alimentazione di back up al computer, nemmeno limitata.

 

Pro

AVR: Lo stabilizzatore GBC è progettato per i computer, quindi è un regolatore automatico di tensione che funziona in modo continuo ed è in grado di proteggere anche dalle fluttuazioni minime, nella soglia della tensione di rete.

Potente: Integra tre prese di tipo Schuko ed è in grado di reggere un carico massimo di potenza fino a 720 Watt, quindi ideale per collegare il computer e le relative periferiche, come monitor e stampante.

Economico: Il prezzo è a dir poco concorrenziale, ma è normale se consideriamo che si tratta di uno stabilizzatore puro, cioè privo di batteria.

 

Contro

Batteria: L’assenza della batteria di supporto, come accennato prima, è l’unica pecca di questo stabilizzatore. È sconsigliato usarlo nelle zone soggette a frequenti black out.

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Stabilizzatore di tensione 1200W

 

6. GBC SKB AVR-2000 stabilizzatore di tensione 2000VA 1200W

 

Anche lo stabilizzatore SKB AVR-2000 è prodotto per la ditta italiana GBC, ed è un modello di medie dimensioni da 2 kVA e 1.200 Watt di potenza, di dimensioni compatte ma dal peso di poco superiore ai 5 chilogrammi.

Ovviamente si tratta di un modello economico, quindi è efficiente ma non garantisce un output fisso di 220 Volt; in ogni caso la fluttuazione è dell’8% circa, in più o in meno a seconda se la tensione in entrata è più alta o più bassa, ed è regolata da un relè controllato da una CPU. 

È dotato anche di doppio display, uno che mostra il valore della tensione in entrata e uno per quello della tensione in uscita; quest’ultimo, però è meno preciso e ha uno scarto di più o meno 5-10 Volt rispetto al valore reale. Nel complesso, però, fa il suo lavoro ed è ideale per proteggere computer ed elettrodomestici.

 

Pro

Funzionale: Nonostante sia un modello economico basato su relè invece che motore rotor, fa il suo lavoro in maniera efficiente nel proteggere i dispositivi più sensibili agli sbalzi di tensione.

Doppio display: Possiede due schermi LED indipendenti, uno per visualizzare la tensione in entrata nello stabilizzatore e un altro che indica la tensione in uscita; il primo, però, è più preciso rispetto al secondo.

AVR: L’ulteriore vantaggio è quello di essere un modello AVR, ovvero in grado di regolare la tensione in modo continuo e non solo durante i picchi di corrente.

 

Contro

Fluttuazioni: Il circuito di regolazione è basato su un relè controllato da una CPU, quindi la stabilizzazione non è fissa ma mantiene comunque un leggero range di fluttuazione.

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Stabilizzatore di tensione monofase

 

7. Tecnoware Power Reg stabilizzatore di tensione 3000VA

 

Se vi state chiedendo dove acquistare uno stabilizzatore di tensione da 3 kiloVolt Ampere a un prezzo relativamente economico, per salvaguardare elettrodomestici dotati di schede elettroniche sensibili agli sbalzi di tensione, allora il Power Reg della ditta Tecnoware potrebbe fare al caso vostro.

Si tratta infatti di un modello non molto dissimile da quello esaminato in precedenza, ma di maggiore potenza; è dotato di due display LED, per visualizzare la tensione in entrata e quella in uscita, e di un selettore per regolare il ritardo nell’avvio della funzione di stabilizzazione.

Nonostante le buone caratteristiche, però, rimane pur sempre un prodotto di fascia economica e di conseguenza le fluttuazioni nella regolazione della tensione, seppur entro i limiti di sicurezza, tendono a essere un po’ troppo consistenti. Per questa ragione, quindi, risulta meno affidabile rispetto ai modelli esaminati in precedenza, e si colloca solo al settimo posto nella nostra classifica.

 

Pro

Selettore di ritardo: Una caratteristica unica di questo prodotto, rispetto ai modelli simili esaminati nella nostra classifica, è quella di possedere un selettore per impostare un ritardo da 10 secondi a 3 minuti nell’avvio della stabilizzazione.

Potente: Si tratta di un modello da 3000VA in grado di reggere un carico massimo di potenza fino a 2.400 Watt, quindi è adatto soprattutto per elettrodomestici o impianti che hanno un elevato assorbimento.

Doppio display: Anche lo stabilizzatore Tecnoware Power Reg è caratterizzato dalla presenza del doppio display LED per visualizzare la tensione in entrata e quella in uscita, in modo da poter verificare costantemente il funzionamento.

 

Contro

Prestazioni: A differenza di altri dispositivi analoghi, dove le fluttuazioni sono presenti entro un range ridotto, nel Power Reg tendono a essere più consistenti.

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Stabilizzatore di tensione 230V

 

8. Droking stabilizzatore di tensione DC-DC convertitore step-down

 

Concludiamo la nostra classifica con uno stabilizzatore di tensione destinato soprattutto agli appassionati di elettronica fai da te. Si tratta infatti di un modulo step-down, ovvero un convertitore DC-DC riduttore, in grado di regolare la tensione da 6-40V a 0-38V e 8 Ampere.

Può essere utilizzato per diversi componenti elettronici, soprattutto quelli destinati a ottimizzare la ricarica delle batterie, oppure ad alimentare dispositivi a bassissimo voltaggio; integra anche un display LED e un dissipatore completo di ventola. La tensione in uscita è estremamente stabile e può essere regolata mediante gli appositi pulsanti SET, quindi il modulo garantisce ottime prestazioni. 

Inoltre è anche molto affidabile perché integra un circuito di protezione all’ingresso del collegamento MOS, che protegge il modulo nel caso in cui venga effettuato per errore un collegamento a polarità inverse. Ovviamente è un componente elettronico da assemblare, quindi è consigliato esclusivamente a coloro che hanno dimestichezza con la materia.

 

Pro

Prestazioni: La tensione in uscita non presenta fluttuazioni sostanziali e rimane estremamente stabile; grazie agli appositi pulsanti SET, inoltre, può essere facilmente regolata.

Affidabile: Oltre al dissipatore di calore completo di ventola, è presente anche il circuito di protezione all’ingresso MOS, in modo da salvaguardare il modulo da eventuali collegamenti a polarità inverse.

Prezzo: Considerate le caratteristiche possedute e il livello di prestazioni del modulo step-down Droking, il rapporto qualità-prezzo del componente è a dir poco eccellente.

 

Contro

Prodotto di nicchia: Si tratta di un componente da montare, quindi è destinato solo a chi ha conoscenze ed esperienza nel campo dell’elettronica.

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Guida per comprare uno stabilizzatore di tensione

 

Per capire come scegliere un buon stabilizzatore di tensione bisogna partire dalla sua finalità d’uso; anche se i modelli più venduti sono le multiprese per uso domestico, infatti, questo dispositivo esiste anche sotto altre forme, più o meno complesse a seconda del caso.

Gli stabilizzatori come componenti elettroniche

Gli elettricisti e gli appassionati di elettronica sono le uniche categorie di acquirenti che non hanno alcun problema nel decidere quale stabilizzatore di tensione comprare, qualsiasi sia l’esigenza di utilizzo; gli esperti di elettricità ed elettronica, inoltre, sono favoriti anche dal punto di vista economico, in quanto possiedono le conoscenze necessarie per fruire dei componenti di regolazione.

I dispositivi elettrici per la stabilizzazione e la regolazione della tensione, infatti, possono essere acquistati anche sotto forma di moduli o componenti da collegare direttamente alla scheda dell’apparecchiatura o dell’elettrodomestico a cui sono destinati; in questo caso la spesa per l’acquisto è nettamente inferiore rispetto ai modelli multipresa o specialistici, e può variare dai 10 ai 30 euro al massimo.

Oltre a essere più vantaggiosi dal punto di vista economico, inoltre, questo tipo di stabilizzatori sono anche più versatili, in quanto possono essere usati per la loro funzione nominale su una vasta gamma di dispositivi elettrici, oppure come potenziometri, per regolare manualmente la tensione in stufe, lampade, ventilatori, motori, elettroutensili e altre apparecchiature.

 

Gli stabilizzatori multipresa

La tipologia più diffusa per uso generico in ambito domestico, invece, è quella degli stabilizzatori multipresa, che però non bisogna confondere con le multiprese economiche la cui unica funzione è quella di moltiplicare le prese elettriche disponibili in una stanza. Le normali multiprese si possono riconoscere facilmente dal costo, che di solito non supera quasi mai i 20 euro circa; gli stabilizzatori multipresa invece, dal momento che integrano anche il circuito di stabilizzazione e ulteriori componenti elettroniche a seconda dei casi, hanno un prezzo che parte da un minimo di 20 euro e può arrivare fino a 70 euro e oltre.

Bisogna stare molto attenti però; nei modelli più economici, infatti, il circuito di stabilizzazione è costituito da un semplice relè basato su un diodo bipolare soppressore, e di conseguenza non sono in grado di stabilizzare la tensione in modo continuo ma si attivano soltanto quando i picchi di corrente superano il valore minimo per il quale il diodo è stato impostato.

Pur essendo funzionali per la salvaguardia degli elettrodomestici, quindi, i dispositivi più economici non possono fare nulla contro le normali fluttuazioni di tensione che avvengono all’interno dei limiti di tolleranza, e che possono comunque danneggiare le apparecchiature elettriche più sensibili come i laptop e i computer.

I modelli più costosi, invece, sono dotati di circuiti reattivi variabili, come i trasformatori per esempio, quindi sono in grado di stabilizzare la tensione anche sulle fluttuazioni minime, intervenendo quindi in maniera continuata.

Gli stabilizzatori per uso speciale

A partire dai 60 euro in su fino ad arrivare a cifre da determinare a seconda del caso, invece, si possono trovare stabilizzatori di tensione destinati ad applicazioni più specifiche. Il costo non è l’unica cosa che li differenzia dai modelli multipresa; questa tipologia, infatti, può essere molto più grande e pesante a causa delle componenti elettroniche con cui è realizzata, soprattutto se è destinata all’impiego commerciale o industriale. Proprio per questa ragione, però, questi modelli sono molto più efficienti e affidabili.

Il principio di funzionamento è lo stesso ovviamente, quello che cambia è la soglia di tolleranza degli eventuali picchi di potenza e l’efficacia del circuito di regolazione nello stabilizzare anche le fluttuazioni di lieve entità, quindi questo tipo di apparecchi è usato soprattutto per la salvaguardia delle macchine e delle apparecchiature elettroniche sensibili alle minime variazioni di tensione, come i laser da taglio e gli elettroutensili stazionari.

Alcuni modelli, inoltre, sono predisposti per stabilizzare la tensione in entrata sui cavi delle linee telefoniche e delle linee dati, in modo da proteggere adeguatamente telefoni, fax, modem e router, nonché la tensione in ingresso dai cavi coassiali di antenne e telecamere, e garantire la protezione di apparecchi televisivi e impianti di videosorveglianza.

 

 

 

Come funziona lo stabilizzatore di corrente

 

I dispositivi AVR

Il termine “stabilizzatore”, anche se non è tecnicamente corretto, è diventato un sinonimo di uso comune per indicare i dispositivi AVR, cioè i regolatori di tensione automatici. Questi, come da definizione, sono dei dispositivi elettrici in grado di regolare automaticamente la tensione, e in alcuni casi anche la frequenza e la corrente elettrica secondo determinati valori.

A seconda delle caratteristiche tecniche possedute dal dispositivo, inoltre, il regolatore di tensione può permettere il controllo manuale delle variazioni di tensione, e di funzionare quindi come regolatore di potenza, di velocità o di temperatura a seconda del tipo di apparecchiatura elettrica a cui è collegato.

Gli stabilizzatori a caduta

La regolazione della tensione può avvenire mediante diversi tipi di circuito, a seconda del tipo di stabilizzatore. I modelli più economici, per esempio, sono basati su dei semplici diodi bipolari, definiti diodi soppressori, i quali sono progettati per entrare in funzione solo quando gli sbalzi di tensione,i cosiddetti picchi, superano una determinata soglia; di conseguenza non hanno alcuna efficacia nel regolare le fluttuazioni minime, e cioè gli sbalzi di tensione che avvengono al di sotto del valore fisso impostato per l’attivazione del diodo.

Gli stabilizzatori basati sui diodi soppressori sono definiti “a caduta” e sono diffusi soprattutto in ambito domestico, per proteggere i dispositivi dai picchi che potrebbero verificarsi durante i temporali, in caso di black out o per altre cause.

 

Gli stabilizzatori a reazione

Gli stabilizzatori che al posto dei diodi soppressori integrano delle componenti più complesse, come i resistori variabili, i trasformatori a rapporto variabile oppure i reattori variabili, sono tecnicamente definiti “stabilizzatori a reazione”.

In questo caso l’azione stabilizzatrice non è più “fissa”, come nei modelli a caduta, ma è variabile e avviene continuamente su tutta la gamma delle fluttuazioni di tensione entro un intervallo che può variare da un minimo di 160-180 Volt fino a un massimo di 240-270 Volt a seconda delle caratteristiche tecniche possedute dal dispositivo.

 

 

 

Domande frequenti

 

A cosa serve lo stabilizzatore di tensione?

Lo stabilizzatore di tensione serve appunto a regolare la tensione nel flusso di corrente elettrica, normalizzandolo durante le fluttuazioni e impedendo che queste, o eventuali picchi dovuti a cause esterne, possano danneggiare o bruciare le componenti elettroniche dei dispositivi e delle apparecchiature collegate alla corrente.

La funzione primaria, quindi, è quella di proteggere le schede elettroniche e altre componenti sensibili, ma anche di consentire la corretta alimentazione dei dispositivi che funzionano a basso voltaggio.

In alcuni casi gli stabilizzatori di tensione sono progettati in modo da poter essere regolati manualmente e assumere così il ruolo di potenziometri; regolando l’intensità della tensione, infatti, si agisce sulla potenza elettrica. Se un prodotto di questo tipo viene montato su un motore elettrico o su una ventola, quindi, permette di impostare manualmente la velocità di rotazione; se montato all’interno di lampade o stufe, invece, consente di regolare l’intensità della luce o del calore prodotto dalle resistenze elettriche.

Quando bisogna usare uno stabilizzatore di tensione?

Gli stabilizzatori di tensione vengono adoperati soprattutto nei luoghi dove le reti elettriche sono “deboli”, datate o comunque realizzate con materiali poveri o di scarsa qualità. Il loro utilizzo, quindi, è largamente diffuso soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo, nonché nelle aree non sviluppate che sono ancora presenti in molti Paesi industrializzati, perché di difficile accesso oppure a causa della scarsa densità demografica, dove le reti elettriche non sono ancora state aggiornate agli standard più recenti.

Al giorno d’oggi però, gli stabilizzatori vengono normalmente adoperati anche nelle zone sviluppate e servite da reti elettriche di standard elevato, perché l’incremento dei dispositivi ad alimentazione elettrica e del conseguente incremento nel consumo energetico a livello globale ha portato alle stesse problematiche delle reti deboli.

A testimonianza di ciò, infatti, basta citare i frequenti black out estivi dovuti all’uso massivo degli impianti di condizionamento; il problema degli sbalzi di tensione, inoltre, può essere originato anche da cause esterne alla rete elettrica, come i fulmini. 

L’uso dello stabilizzatore, inoltre, è assolutamente necessario in ambito industriale e commerciale, in quanto le macchine per la lavorazione delle materie prime, per l’imbottigliamento e il packaging, quelle per il taglio laser, le linee automatizzate, i videoproiettori e le luci usati nei cinema e in teatro, sono tutte apparecchiature estremamente sensibili alle fluttuazioni di tensione, anche di minima entità.

 

 

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