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Gli 8 migliori condizionatori Mitsubishi del 2024

 

Condizionatori Mitsubishi – Guida all’acquisto e Confronti

 

Il gruppo Mitsubishi è la principale holding finanziaria in Giappone ed è una delle più rilevanti a livello mondiale. Questo conglomerato controlla una vasta rete di aziende attive in vari settori del commercio e dell’industria. Tra le sue divisioni più significative si annovera la Mitsubishi Electric, che si specializza nella produzione di dispositivi elettrici, elettronici e informatici, inclusi sistemi di climatizzazione ad alte prestazioni. In questo articolo, esamineremo i condizionatori d’aria Mitsubishi più popolari attualmente disponibili sul mercato. 

Tra i modelli più interessanti, degno di menzione è il Mitsubishi MSZ-HR25VF, nella sua versione 2024, che vanta una potenza di 9.000 BTU e una classe energetica: A++ in raffrescamento e A+ in riscaldamento. Il monosplit MSZ-DM35VA da 12.000 BTU, invece, si fa apprezzare grazie alle sue dimensioni compatte.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori condizionatori Mitsubishi – Classifica 2024

 

Alcuni tra i condizionatori Mitsubishi più richiesti appartengono a serie di produzione meno recente, le loro prestazioni sono comunque di alto livello ma il loro prezzo è più accessibile rispetto ai modelli di ultima generazione.

 

 

1. Mitsubishi MSZ-HR25VF New Model 2024

 

Il sistema di climatizzazione Mitsubishi MSZ-HR25VF, composto da un’unità interna e una esterna con una capacità di 9.000 BTU, si distingue per la sua grande efficienza e sostenibilità ambientale. Utilizzando il gas refrigerante R32, tanto per cominciare, contribuisce a ridurre l’impatto sul nostro pianeta.

Grazie al sistema DC Inverter, il condizionatore raggiunge rapidamente la temperatura desiderata senza sbalzi e garantendo un comfort ottimale. La sua efficienza energetica è notevole, con una classificazione A++ in modalità raffreddamento e A+ in quella riscaldamento, il che significa che anche da questo punto di vista c’è un occhio alla sostenibilità. Non convince del tutto, invece, l’emissione sonora, che risulta superiore alla media. 

Ma ciò che rende davvero interessante questo prodotto è la sua attenzione alla qualità dell’aria. Il filtro purificatore standard rimuove le particelle inquinanti grossolane come la polvere e le impurità, oltre a offrire un effetto antibatterico e antimuffa e a catturare gli odori indesiderati. Inoltre, il filtro V Blocking è una novità che assicura un’azione antivirale in grado di inibire fino al 99% di virus, batteri, muffe e allergeni.

 

Pro

Efficienza energetica: Vanta la classificazione energetica A++ in modalità raffreddamento e A+ in  riscaldamento. Questo significa che non solo offre un comfort ottimale ma lo fa in modo sostenibile, contribuendo a ridurre i costi energetici.

Purificazione dell’aria: Il filtro purificatore standard rimuove efficacemente particelle inquinanti, polvere e impurità. Il filtro V Blocking fornisce un’azione antivirale, garantendo un’aria pulita e sicura per te e la tua famiglia.

Eco-compatibile: L’impiego del gas refrigerante R32 contribuisce alla sostenibilità del sistema, riducendo l’impatto ambientale.

 

Contro

Emissioni sonore: Il livello di rumore emesso dal sistema risulta superiore alla media. Questo potrebbe rappresentare un’inconveniente per coloro che desiderano un ambiente silenzioso.

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2. Mitsubishi Electric MSZ-DM35VA 12.000 BTU DC Inverter

 

Nonostante sia meno recente rispetto ad altri modelli, il condizionatore Mitsubishi 12000 BTU MSZ-DM35VA si colloca al secondo posto tra i modelli più richiesti grazie alla sua notevole affidabilità.

Come tutti i condizionatori prodotti da Mitsubishi Electric, infatti, anche lo MSZ-DM35VA è basato sulla tecnologia DC Inverter che gli permette di ridurre il consumo energetico e di raggiungere la temperatura impostata in tempi più rapidi rispetto ai condizionatori prodotti dalla concorrenza. A dispetto dell’elevata potenza, quindi, questo condizionatore rientra nelle classi energetiche A+ per il raffreddamento e A+/A++ per il riscaldamento.

Le prestazioni offerte sono buone anche per quanto riguarda la silenziosità, con una emissione minima di 22 decibel in raffreddamento e 23 decibel in riscaldamento; una delle caratteristiche principali di questo condizionatore, però, è rappresentata dalle dimensioni compatte dello split, che ha una lunghezza massima di 80 centimetri e può essere facilmente installato anche in spazi ridotti.

 

Pro

Silenzioso: Nonostante la maggiore potenza in BTU, questo condizionatore Mitsubishi si mantiene decisamente silenzioso; la sua emissione sonora minima è di 22 decibel in raffreddamento e 23 decibel in riscaldamento.

Compatto: Rispetto agli split Mitsubishi delle altre serie, soprattutto le più recenti, questo è più compatto; la sua lunghezza è di 80 centimetri, infatti, e gli permette di essere installato anche nelle porzioni di parete sopra le porte.

Consumi contenuti: Il modello MSZ-DM35VA è basato su tecnologia inverter e rientra nelle classi di efficienza energetica A+ in raffreddamento e A+/A++ in riscaldamento.

 

Contro

R410: L’unica pecca di questo modello è il tipo di gas refrigerante R410, che è meno prestante rispetto al nuovo gas R32.

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3. Mitsubishi Kirigamine Zen MSZ-EF25BVEB

 

Il climatizzatore Kirigamine Zen di Mitsubishi è un esempio di tecnologia che si sposa con l’estetica e l’eleganza. Questo apparecchio combina materiali di pregio con dimensioni compatte, offrendo un design elegante e raffinato che si adatta perfettamente a qualsiasi ambiente. Disponibile nei  colori nero, argento e bianco, si distingue per le sue forme pulite e per l’anima tecnologica.

Una delle caratteristiche più apprezzate di questo climatizzatore è il filtro purificatore V Blocking, che assicura un’aria più pulita e sicura. Il timer settimanale consente di programmare l’accensione e lo spegnimento del climatizzatore in base alle esigenze, offrendo una maggiore convenienza. Inoltre, il controllo Wi-Fi MELCloud permette di gestire il climatizzatore tramite smartphone, aggiungendo un tocco di modernità e comodità alla tua esperienza.

I nuovi telecomandi retroilluminati, disponibili in due eleganti colori (nero e bianco), arricchiscono ulteriormente l’esperienza d’uso, perché non solo sono esteticamente piacevoli ma offrono anche una visione chiara nelle ore notturne. Il prezzo di vendita non è economico perché, oltre alla cifra tecnologica, si paga anche l’estetica dello split.

 

Pro

Design elegante: Il Kirigamine Zen unisce tecnologia e design con materiali di pregio e dimensioni compatte, offrendo un’apparenza elegante e raffinata che si integra perfettamente in qualsiasi ambiente.

V Blocking: Il sistema di filtraggio assicura un’aria più pulita e sicura, contribuendo a migliorarne la qualità e a proteggere la salute degli utenti.

Funzionalità avanzate: Il climatizzatore è dotato di un timer settimanale che permette di programmare l’accensione e lo spegnimento. Inoltre, il controllo Wi-Fi MELCloud consente un’operatività moderna e comoda tramite smartphone.

 

Contro

Prezzo premium: Il costo è considerevolmente più elevato rispetto a modelli di base, poiché si paga non solo per le sue funzionalità avanzate ma anche per il suo design elegante. Questo potrebbe renderlo fuori dalla portata di alcune persone con budget limitato.

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4. Mitsubishi Electric MSZ-LN35VGR-E1 Climatizzatore Inverter Monosplit Pompa di Calore

 

Con il suo design moderno e lineare, declinato in tre differenti colorazioni per adattarsi a ogni stile di arredamento, il condizionatore Mitsubishi Electric MSZ-LN35VGR-E1 si integra con discrezione in qualsiasi contesto abitativo, rendendo l’ambiente più confortevole e accogliente sia dal punto di vista estetico sia sul fronte del benessere termico.

L’unità interna offre una user experience intuitiva, pratica e immediata grazie al nuovo sistema di controllo MELCloud che permette di gestire le varie funzioni da remoto tramite il modulo Wi-Fi integrato.

Oltre a un doppio deflettore dalla geometria innovativa che assicura una distribuzione omogenea del getto freddo in ogni punto della stanza, con possibilità di direzionare autonomamente il flusso in uscita dal lato destro e sinistro dello split, dispone dell’innovativo sistema di filtraggio Plasma Quad Plus che trattiene fino al 99% di allergeni, batteri e cattivi odori per migliorare la salubrità dell’ambiente domestico o lavorativo.

Con questo condizionatore, Mitsubishi Electric introduce anche la rivoluzionaria tecnologia Double Barrier Coating, che sfrutta un secondo strato protettivo per impedire che la polvere e le impurità si depositino sui componenti interni dell’impianto, così da semplificare notevolmente la manutenzione dello split e ridurre, al contempo, i consumi energetici.

 

Pro

Purificazione: Il Mitsubishi Electric MSZ-LN35VGR-E1 è un condizionatore di nuova generazione dotato di filtro al plasma Quad Plus che trattiene fino al 99% delle impurità presenti nell’aria per renderla più pulita e salubre.

Estetica: Rispetto alle versioni precedenti vanta un design più moderno e affusolato, in grado di coniugare la funzionalità con una spiccata ricercatezza estetica.

Smart: Grazie all’ecosistema MELClouds e al controller Wi-Fi integrato è possibile gestire l’impianto comodamente da remoto tramite dispositivo mobile.

 

Contro

Per piccoli ambienti: Nonostante la buona capacità di raffreddamento, sui 12.000 btu, le sue prestazioni non sono sufficienti per raffrescare uffici e ambienti domestici di grandi dimensioni, riuscendo a coprire aree dall’estensione massima di 40 mq.

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5. Mitsubishi MSZ-AP Plus Dual Split 12.000 BTU

 

Il climatizzatore Dual Split 12000 + 12000 BTU di Mitsubishi, con le sue unità MSZ-AP ultra-compatte, offre una soluzione completa per la casa. Questo climatizzatore è dotato di numerose funzionalità che ne migliorano l’efficacia e la praticità.

Una caratteristica degna di nota è il filtro purificatore dell’aria V Blocking, che assicura un’aria più pulita e sicura. La funzione Night Mode aumenta la silenziosità del dispositivo, permettendoti di godere di un sonno tranquillo durante la notte.

Il flusso dell’aria orizzontale e il deflettore motorizzato garantiscono una distribuzione uniforme dell’aria in tutta la stanza. Inoltre, questo climatizzatore è altamente efficiente dal punto di vista energetico, con un elevato coefficiente di prestazione stagionale. Utilizza anche il gas refrigerante R32 a basso impatto ambientale, contribuendo alla sostenibilità.

La presenza del timer settimanale ti permette di programmare l’accensione e lo spegnimento del climatizzatore in base alle tue esigenze. Inoltre, il kit Wi-Fi integrato MELCloud consente di controllare il climatizzatore tramite smartphone, offrendo una maggiore comodità. Le linee pulite e semplici di questo climatizzatore si integrano perfettamente in qualsiasi ambiente, mentre il telecomando ergonomico e minimalista rende la gestione delle impostazioni un gioco da ragazzi. Certo tutto questo ha un prezzo piuttosto elevato, non alla portata di tutte le tasche.

 

Pro

Filtraggio dell’aria: Il climatizzatore è dotato del filtro purificatore V Blocking, che garantisce un’aria più pulita e sicura. Questa caratteristica è particolarmente vantaggiosa per chi cerca un ambiente interno più salubre.

Funzione Night Mode: Offre una maggiore silenziosità del dispositivo durante la notte, garantendo un sonno tranquillo e confortevole.

Efficienza energetica: Il climatizzatore vanta un elevato coefficiente di prestazione stagionale e utilizza il gas refrigerante R32 a basso impatto ambientale, contribuendo alla sostenibilità ambientale e ai costi energetici ridotti.

 

Contro

Costoso: Il prezzo piuttosto elevato dpotrebbe non essere alla portata di tutte le tasche. Tuttavia, questo costo è giustificato dalle numerose funzionalità avanzate e dall’efficienza energetica del dispositivo.

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6. Mitsubishi Electric Climatizzatore Fisso a Parete MSZ-DW35VF

 

Pur non essendo il modello più tecnologicamente avanzato della gamma di climatizzatori Mitsubishi, il condizionatore MSZ-DW35VF si rivela una valida opzione d’acquisto sia in termini di resa costruttiva sia sul fronte dell’efficientamento energetico.

La potenza termica di 12.000 BTU lo rende ideale per climatizzare una stanza di circa 40-50 mq ed è dotato di uno split con dimensioni di ingombro pari a 79 x 30 x 21 cm che permettono di installarlo anche in ambienti dove lo spazio disponibile è limitato.

Apprezzato anche dal punto di vista del comfort acustico, con un livello di rumorosità compreso tra 21 e 46 dB a seconda della potenza impostata, mette a disposizione anche un pratico timer impostabile fino a 24 ore per programmare lo spegnimento automatico e un efficiente sistema di multi-filtraggio, costituito da un filtro elettrostatico e uno ai carboni attivi, che decompongono gli allergeni, i batteri e le muffe, eliminando al contempo anche i cattivi odori.

 

Pro

Consumi ridotti: Il motore DC Inverter ad alta efficienza assicura un consumo energetico annuo di soli 189 kWh in raffreddamento (classe A++) e 781 in riscaldamento (classe A+).

Praticità: Per la gestione delle varie funzioni disponibili possiamo affidarci al pratico telecomando con display integrato incluso nella dotazione, che permette di impostare anche il timer fino a 24 ore per programmare lo spegnimento automatico.

Discreto e compatto: Il design semplice e lineare gli consente di adattarsi a ogni ambiente domestico, riuscendo a trovare posto anche su una parete già particolarmente affollata, senza occupare uno spazio eccessivo.

Memoria: Grazie alla pratica funzione “memory”, il condizionatore riparte automaticamente dopo un blackout mantenendo le ultime impostazioni selezionate.

 

Contro

Manutenzione: A differenza di altri modelli della gamma, non è dotato di alcun sistema di autopulizia del filtro che avrebbe sicuramente reso più pratica la manutenzione periodica dello split.

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7. Mitsubishi Diamond MSZ-LN35VG28

 

Questo climatizzatore dell’azienda nipponica, con il suo design elegante, è una soluzione sofisticata per il comfort termico e la qualità dell’aria all’interno di un’abitazione. La cifra tecnologica  è evidenziata dal sistema 3D I-see-Sensor, che offre un comfort ottimale e contribuisce al risparmio energetico.

La tecnologia Dual Barrier Coating assicura un’efficienza duratura e la purificazione dell’aria attraverso il sistema Plasma Quad Plus è un ulteriore vantaggio per la salute e il benessere. Con una classificazione energetica A+++ e un elevato indice di efficienza energetica stagionale (SEER) di 10,5, questo climatizzatore è ecologico ed economico da utilizzare.

Inoltre, il livello di potenza sonora massima nella stanza è di soli 36 dB, garantendo un ambiente tranquillo. Tuttavia, il livello di potenza sonora all’aperto è di 49 dB, che potrebbe essere considerato leggermente rumoroso per alcune persone. In generale, questo climatizzatore Mitsubishi è una scelta eccellente per chi cerca un’unità con design elegante e tecnologia avanzata per il comfort termico e la qualità dell’aria.

 

Pro

Design elegante: Ooffre un design elegante che si integra perfettamente in qualsiasi ambiente, contribuendo a migliorare l’estetica della stanza.

Tecnologia avanzata: Il sistema 3D I-see-Sensor assicura un comfort ottimale e contribuisce al risparmio energetico, mentre la tecnologia Dual Barrier Coating garantisce un’efficienza durevole.

Efficienza energetica: Con una classificazione energetica A+++, un elevato indice di efficienza energetica stagionale (SEER) e una capacità di raffreddamento superiore alla media, questo climatizzatore è amico dell’ambiente e aiuta a ridurre i costi energetici.

 

Contro

Rumore esterno: Il livello di potenza sonora all’aperto di 49 dB potrebbe risultare leggermente rumoroso per alcune persone, soprattutto durante la notte o in contesti silenziosi.

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8. Mitsubishi Electric MSZ-HR50VF 18.000 BTU DC Inverter R32

 

Se vi state chiedendo dove acquistare un condizionatore Mitsubishi di elevata potenza da installare in camere molto ampie, con superfici dai 50 ai 60 metri quadrati, allora vi consigliamo di dare un’occhiata al monosplit MSZ-HR50VF da 18.000 BTU.

Si tratta di un modello appartenente alla linea Smart, quindi è un modello più recente caricato con il gas refrigerante R32 è predisposto per il montaggio del controller WiFi che abilita il servizio MELCloud di Mitsubishi Electric; il controller, però, non è integrato nell’apparecchio ma va acquistato a parte come optional. Le prestazioni energetiche sono di alto livello ovviamente, con una resa da classe A++ in raffreddamento e A+/A+++ in riscaldamento.

Come altri condizionatori Mitsubishi, inoltre, anche lo MSZ-HR50VF si distingue per l’estrema silenziosità quando viene impostato al minimo della velocità, grazie a un’emissione sonora di appena 21 decibel; l’unica pecca è rappresentata dal costo, che è decisamente alto.

 

Pro

Potente: Si tratta di un monosplit da 18.000 BTU di potenza, quindi è l’apparecchio ideale per i saloni e le camere particolarmente ampie, con superfici che vanno dai 50 ai 60 metri quadrati.

Prestazioni: Il Mitsubishi MSZ-HR50VF appartiene alla linea Smart, quindi si distingue per un alto livello di prestazioni, sia in termini di efficienza energetica sia per quanto concerne la rapidità con cui raggiunge la temperatura impostata.

R32: L’uso del gas R32 rende questo condizionatore conforme alle più recenti modifiche applicate alle normative europee che regolano l’emissione dei gas serra, quindi rimarrà un modello valido per molti anni a venire.

 

Contro

Prezzo: La qualità e le prestazioni di questo condizionatore lo collocano al top di gamma, di conseguenza anche il prezzo è alto e risulta accessibile soltanto per i più esigenti.

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Guida per comprare un condizionatore Mitsubishi

 

Quale condizionatore Mitsubishi comprare? La domanda è lecita visti i numerosi modelli disponibili in commercio, andiamo quindi ad approfondire ulteriormente l’argomento.

I migliori condizionatori sul mercato

L’azienda Mitsubishi Electric è una delle numerose consociate del Gruppo Mitsubishi, ed è la divisione dedicata alla produzione di articoli informatici, elettrici ed elettronici, tra i quali spiccano ovviamente anche i condizionatori.

Il brand giapponese è famoso per la qualità dei suoi prodotti, che si collocano nella fascia più alta di mercato; di conseguenza i condizionatori Mitsubishi sono ritenuti tra i migliori in commercio, indipendentemente dal modello e dall’anno di produzione.

Tutti i condizionatori prodotti da Mitsubishi, infatti, hanno in comune l’affidabilità e le elevate prestazioni, garantite da una tecnologia adottata su tutte le linee e in perenne evoluzione. Per capire come scegliere un buon condizionatore Mitsubishi, quindi, basta tenere presente che le caratteristiche tecnologiche dei modelli più recenti sono le stesse che si possono trovare nei modelli più datati, e che le sole cose che cambiano sono il tipo di gas refrigerante, il livello di determinate prestazioni e il prezzo degli apparecchi.

È importante partire da questa premessa perché la maggior parte dei condizionatori Mitsubishi attualmente disponibili in commercio, soprattutto online, appartengono a serie datate non più in produzione, e questo potrebbe indurre in errate valutazioni. In realtà i modelli datati sono comunque supportati a livello di assistenza tecnica.

Per quanto riguarda gli apparecchi destinati all’uso residenziale, attualmente sono in produzione i condizionatori della linea Kirigamine, della linea Plus e della serie S, più svariati modelli che non rientrano in nessuna linea specifica. I condizionatori Mitsubishi della serie Smart invece, sono un classico esempio di cosa aspettarsi dai modelli più datati; questi ultimi, pur essendo di poco antecedenti alle linee Kirigamine e Plus, sono già fuori produzione ma ciò nonostante sono ancora molto richiesti. I loro prezzi, infatti, hanno subito una notevole flessione ma le loro prestazioni rimangono ancora eccellenti e sono soltanto di poco inferiori rispetto a quelle degli apparecchi di nuova produzione.

 

DC Inverter e motori silenziosi

Uno dei vantaggi dei condizionatori Mitsubishi, indipendentemente dalla linea a cui appartengono, è la tecnologia DC Inverter sulla quale sono basati i motori.

Grazie a questa tecnologia, infatti, i modelli più recenti sono riusciti a raggiungere un’efficienza energetica di classe A++ non solo in raffreddamento ma anche in riscaldamento; anche nei modelli più datati, seppur meno prestanti, l’efficienza rimane comunque alta e si attesta nella classe A++ in raffreddamento e A+ in riscaldamento.

Per quanto riguarda in particolare il consumo di energia, inoltre, c’è da aggiungere che la modalità riscaldamento dei condizionatori Mitsubishi, se viene usata durante la stagione calda incrementa l’efficienza dell’apparecchio facendola salire nelle classi A++ e A+++ rispettivamente per i modelli di produzione meno recente e più recente.

Un ulteriore pregio comune a tutti i condizionatori Mitsubishi è rappresentato dalla loro silenziosità quando vengono impostati al minimo della velocità; anche scegliendo un modello datato, infatti, l’emissione sonora non supera i 22-23 decibel, mentre nei modelli più recenti scende addirittura a 19 decibel.

Il fluido refrigerante, le funzionalità e la connettività WiFi

Le differenze tra i vari modelli cominciano a farsi più marcate quando si guarda alle caratteristiche secondarie, come il tipo di gas refrigerante caricato nell’apparecchio e le modalità di funzionamento.

Per quanto riguarda il fluido refrigerante, i modelli più recenti sono tutti caricati con il gas R32, che rispetta pienamente gli standard imposti dalla normativa europea che regola le emissioni dei gas serra, mentre i modelli più datati usano ancora il gas R410A, quest’ultimo sarà bandito del tutto nel 2025, come impone la normativa europea, quindi potrà essere ancora usato senza problemi per qualche anno, e questo è un vantaggio per chi non può permettersi di spendere grosse cifre per un condizionatore di ultima generazione.

Alle modalità di funzionamento base presenti anche sui condizionatori Mitsubishi più datati, quelli più recenti ne aggiungono di altre, come l’auto-diagnosi e l’auto-restart in caso di blackout mantenendo le stesse modalità impostate prima dell’interruzione di corrente. Per quanto riguarda il WiFi, invece, di solito i modelli meno recenti hanno soltanto la predisposizione e il controller va acquistato a parte come optional, mentre sono già integrati negli apparecchi della linea Kirigamine e della linea Plus.

 

 

 

Come pulire il motore esterno del condizionatore Mitsubishi

 

Quando eseguire la pulizia

Per assicurare un corretto funzionamento e prolungare il più possibile la vita del motore dell’unità esterna del condizionatore Mitsubishi, è consigliabile sottoporlo a una pulizia periodica.

La frequenza della pulizia è subordinata alle abitudini d’uso ovviamente; alcune persone, per esempio, usano i condizionatori sia d’estate sia d’inverno, mentre altri preferiscono usarli soltanto durante la stagione estiva. Indipendentemente dalle abitudini, però, la pulizia dovrebbe essere eseguita almeno ogni sei mesi.

Come rimuovere lo sporco

Prima di tutto bisogna scollegare il motore esterno dalla corrente, in modo da evitare qualsiasi rischio, poi bisogna procedere con la pulizia della scocca usando una spazzola o un panno elettrostatico. Una volta pulita, quindi, la scocca potrà essere rimossa con l’aiuto di un cacciavite, in modo da accedere al vano interno, e stando molto attenti a non perdere le viti.

Per la pulizia dell’interno è assolutamente sconsigliato l’uso di acqua o detergenti di alcun tipo, per evitare potenziali danni al motore. Anche in questo caso è consigliabile usare un panno in microfibra antistatico, un pennellino asciutto, l’aria compressa oppure un aspirapolvere. Determinate componenti è meglio non toccarle proprio, come i cavi elettrici e il compressore per esempio, e in caso di incertezze ricordate che potete sempre rivolgervi a un tecnico qualificato.

 

Come pulire i filtri di un condizionatore Mitsubishi

Per pulire i filtri dell’unità interna basta sollevare la scocca ed estrarli dalla loro sede, una volta fatto si potrà rimuovere lo sporco con l’acqua, oppure con un aspirapolvere; la pulizia dei filtri non garantisce la sanificazione però, perché rimangono sempre la polvere e lo sporco annidati nei recessi profondi dello split. Anche l’utilizzo degli spray disinfettanti è del tutto inutile se non si procede prima a rimuovere del tutto lo sporco accumulato nelle pale del ventilatore e nella griglia posta dietro i filtri.

Per una pulizia accurata e per una reale sanificazione dell’unità interna non basta smontare e sciacquare i filtri; dal momento che molte zone sono difficili da raggiungere conviene rivolgersi a dei professionisti del settore, perché senza le giuste competenze si può correre il rischio di danneggiare lo split.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto costa un condizionatore Mitsubishi?

Il prezzo di un condizionatore Mitsubishi Electric può variare in base a diversi fattori, ma quelli che incidono maggiormente sono la serie di appartenenza e la potenza in BTU. La serie di appartenenza è utile per stabilire se il modello è di produzione recente oppure datato; la differenza principale sta nel fatto che i modelli datati sono fuori produzione, ma sono altrettanto validi in termini di tecnologia e prestazioni e in più hanno il pregio di costare, mentre i modelli più recenti sono più prestanti e dotati di maggiori funzionalità, come il WiFi integrato, ma costano di più.

Prendendo come esempio un condizionatore Mitsubishi monosplit da 9.000 BTU di potenza, quindi, il prezzo può oscillare dai 500-600 euro di un modello datato, fino ai 1.000 euro e oltre di un apparecchio delle serie più recenti.

Come impostare l’ora sul condizionatore Mitsubishi?

Per impostare l’ora sul condizionatore Mitsubishi basta premere delicatamente il tasto “Clock” sul telecomando con l’ausilio di uno strumento appuntito sottile, poi bisogna inserire l’ora e i minuti con gli appositi tasti di regolazione. Una volta immesso l’orario, poi, bisognerà di nuovo premere il tasto “Clock”

Nel caso in cui abbiate acquistato un condizionatore Mitsubishi con relativo controller WiFi, invece, l’orario può essere inserito direttamente dallo smartphone o dal tablet, attraverso l’app MELCloud.

 

Come fare il reset di un condizionatore Mitsubishi?

Potrebbe capitare, per diverse ragioni, che le alette dello split si trovino disallineate a causa di movimenti asincroni, o che si blocchino. Per risolvere il problema basta provare a eseguire un reset dello split.

Per resettare un condizionatore Mitsubishi bisogna scollegare del tutto lo split dall’alimentazione elettrica e poi ricollegarlo. Se la modalità di installazione lo permette, basta semplicemente togliere la spina dell’apparecchio dalla presa di corrente e poi inserirla nuovamente. Questa semplice operazione dovrebbe bastare a risolvere il problema; nel caso in cui il reset non dia i risultati sperati, invece, allora bisogna per forza rivolgersi a un tecnico qualificato.

 

 

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Quanto costa il rogito prima casa e quali documenti rilascia il notaio

 

Senza una buona conoscenza giuridica o un po’ di esperienza diretta è davvero complicato districarsi nella giungla di documenti e atti burocratici che occorrono per concludere una compravendita immobiliare. Se anche voi vi trovate in questa situazione, in questo articolo vi aiuteremo a chiarire tutti i vostri dubbi sul rogito notarile.

 

Cos’è il rogito notarile? Questa è una domanda che si è posto chiunque si sia trovato a vendere o comprare casa. La prima cosa da sapere è che si tratta di un atto formale redatto dal notaio attraverso il quale il compratore acquista da un venditore un bene immobile come una casa, un locale commerciale, un terreno o un box. Certo, detto così potrebbe sembrare una cosa molto facile e banale, ma in realtà i passaggi necessari per concludere una compravendita immobiliare sono talmente tanti da generare non poca confusione in chi si approccia al mondo notarile per la prima volta.

Procediamo, però, con ordine per capire qual è il ruolo del notaio, l’ammontare della sua parcella e i documenti che vengono rilasciati una volta stipulato l’atto di compravendita, così da avere un quadro più completo e non farsi cogliere impreparati.

 

Rogito significato e definizione

Il rogito è un atto pubblico redatto con tutte le formalità stabilite dalla legge da un notaio che gli attribuisce pubblica fede nel luogo in cui viene stipulato.

Affinché acquisti efficacia legale è necessario, quindi, che venga stilato da un pubblico ufficiale a cui lo Stato abbia affidato il potere di attribuire valore di prova legale ai documenti che stipula.

Nel caso di specie, il rogito notarile costituisce piena prova, fino a querela di falso, della provenienza del documento, delle dichiarazioni delle parti, dei fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza e degli atti da lui compiuti.

Cosa deve contenere

Nella compilazione del rogito, il notaio ha l’obbligo di rispettare quanto prescritto dall’art. 51 della legge sull’ordinamento del notariato, all’interno del quale sono sanciti i requisiti che devono essere necessariamente presenti nell’atto di vendita.

A tal proposito occorre precisare innanzitutto che l’atto notarile in questione è nullo se il pubblico ufficiale non indica la data e il luogo in cui è stato ricevuto; violazione che, oltre a inficiare la validità del rogito come documento pubblico, comporta sanzioni per lo stesso notaio che lo ha redatto.

Altro elemento di fondamentale importanza è rappresentato dai dati anagrafici delle parti coinvolte, dei testimoni presenti alla stipula del rogito e dei rappresentanti legali dei contraenti, con l’obbligo in quest’ultimo caso di allegare al documento l’atto fonte della rappresentanza.

Per quanto riguarda i documenti per vendere una casa, il venditore ha l’obbligo di consegnare al notaio l’Attestato di Prestazione Energetica (API), la visura e la planimetria catastale, il titolo edificatorio abilitativo, soprattutto nel caso di interventi di ristrutturazione urbanistica o edilizia che abbiano apportato modifiche alla planimetria catastale (fatta eccezione per le strutture amovibili, come una parete per vasca o un tendone parasole esterno), l’atto di provenienza, il certificato di destinazione urbanistica e quello di agibilità o abitabilità.

Inoltre, nella stipula dell’atto notarile di compravendita, il pubblico ufficiale può avvalersi dell’aiuto di un interprete qualora si trovi a dover comunicare con persone di altra nazionalità.

Una volta espletate tutte le formalità necessarie (che spiegheremo dettagliatamente nei paragrafi successivi), il notaio dovrà dare lettura del rogito redatto per rendere edotte le parti sul contenuto dello stesso prima che appongano la propria firma sul documento.

Cosa rilascia il notaio dopo il rogito

Una volta firmato il contratto di vendita immobile spetta al notaio depositare tutti i documenti relativi alla compravendita, provvedendo alla registrazione dell’atto di proprietà presso l’Agenzia delle Entrate, alla deposizione entro venti giorni dalla firma di una copia del fascicolo alla Conservatoria dei Registri Immobiliari e al pagamento delle imposte versate dall’acquirente.

Nella vendita dell’immobile le tasse a carico venditore riguardano unicamente le plusvalenze, ossia il guadagno che il proprietario ottiene con la vendita e pari, quindi, alla differenza tra il valore del bene al momento dell’acquisto e quello al momento della vendita.

Tornado ai documenti rilasciati dal pubblico ufficiale dopo il rogito, oltre alla consegna delle chiavi dell’immobile (a meno che non sia diversamente previsto dal contratto preliminare di compravendita), ai contraenti viene consegnata una copia autentica dell’atto “rogitato” davanti al notaio.

Come tutelarsi dopo il rogito? Semplice, prima della consegna del nuovo atto di proprietà della casa è possibile richiedere al pubblico ufficiale il rilascio di una certificazione di avvenuta stipula in attesa dei documenti definitivi.

Anche se questa dichiarazione non ha la stessa valenza legale del rogito registrato, viene universalmente riconosciuta come attestato della compravendita, per cui l’acquirente avrà già tutto quello che gli occorre per intervenire sulla nuova casa e procedere con gli altri eventuali adempimenti burocratici in attesa dei documenti autenticati.

 

Spese notarili acquisto prima casa

Bene, ora che conosciamo il contenuto dell’atto pubblico notarile, cerchiamo di capire qual è il costo del rogito per la prima casa. L’articolo 1475 del Codice Civile stabilisce che le spese relative all’atto di compravendita immobiliare spettino all’acquirente, salvo diversi accordi tra i contraenti.

Oltre ai costi procedurali, alle imposte ipotecarie, catastali, di registro (pari al 2% del valore catastale dell’immobile) e all’IVA, sono a carico del compratore anche il pagamento della parcella del notaio e tutte le spese sostenute per la redazione del rogito casa, dai semplici costi di cancelleria alle visure catastali.

Per effettuare il calcolo delle spese notarili bisogna, inoltre, considerare i tariffari stabiliti dal Consiglio Nazionale del Notariato che, a seconda del valore dell’immobile, possono oscillare da 1.500 a 3.800 euro circa, IVA esclusa.

Se, invece, volete acquistare un immobile che non utilizzerete come abitazione principale, ossia una seconda casa o altri tipi di investimenti immobiliari, il range dei costi tende a variare al rialzo.

In questi casi le imposte ipotecarie e catastali restano invariate (50 euro ognuna), così come gli oneri da corrispondere al pubblico ufficiale, mentre cambiano l’imposta di registro (che passa dal 2 al 9% del valore catastale del bene) e l’IVA (che passa dal 4 al 10%, fino ad arrivare al 22 per gli immobili di lusso.

Infine, per acquistare una proprietà direttamente dal costruttore dovrete mettere in preventivo l’esborso di circa 400 euro per le imposte ipotecarie e catastali.

 

 

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Casa

Le idee e i consigli per avere balconi fioriti anche d’inverno

 

Il balcone di casa, anche se di piccole dimensioni, può diventare il luogo ideale dove potersi rilassare e trascorrere del tempo in famiglia. Ecco alcuni trucchi e consigli su come trasformarlo in un bel giardino fiorito tutto l’anno con piante e fiori adatti.

 

Avere un giardino dove trascorrere qualche ora di svago e relax all’aperto è senza dubbio il sogno di tutti, ma solo pochi fortunati possono realizzarlo. Questo, però, non significa che chi vive in città e dispone di poco spazio debba per forza rinunciarvi. Anche una piccola area esterna pavimentata può diventare un luogo accogliente ed esteticamente gradevole se lo si organizza alla perfezione con gli arredi giusti, ma anche con piante e fiori adatti.

Se vi piacciono i balconi fioriti e i terrazzi con piante, magari rampicanti o sempreverdi, in questo articolo vi spieghiamo quali utilizzare per dare un tocco ricercato all’outdoor della vostra casa.

 

Come creare un giardino sul terrazzo 

Se avete un piccolo spazio esterno, balcone o terrazzo che sia, decorarlo con elementi naturali è sicuramente un’ottima idea per renderlo confortevole e vezzoso tutto l’anno.

Anche se non tutti hanno il pollice verde, ci sono tantissime soluzioni che permettono di realizzare un incantevole angolo green fuori dalla finestra, senza fare troppa fatica: potete scegliere, per esempio, delle piante sempreverdi resistenti al freddo e al caldo, oppure quelle grasse che richiedono pochissime cure o, ancor meglio, le aromatiche perenni che trovano largo impiego anche in cucina.

Inoltre, arredare balconi e terrazzi con fiori e piante per godere della bellezza della natura, di foglie profumatissime e coloratissimi fiorellini di ogni genere è un’attività molto divertente che permette di ottenere un risultato finale decisamente meraviglioso.

Prima, però, di mettervi all’opera dovrete accertarvi delle condizioni climatiche del vostro spazio esterno e di quanto tempo è esposto al sole, all’ombra e al vento, in modo da capire quali piante e fiori da balcone scegliere.

Per recuperare un po’ di spazio su una balconata di dimensioni ridotte può rivelarsi utile posizionare in un angolo inutilizzato uno scaffale a più ripiani dove appoggiare vasi fioriti e oggetti di arredo che conferiscano una nota di colore e stile all’ambiente.

Chi, invece, dispone di uno spazio all’aperto di media grandezza potrà osare un po’ di più tappezzando una parete con dell’edera o disponendo dei grandi vasi a ridosso delle ringhiere al cui interno inserire piante per balconi importanti.

In alternativa potete optare per delle ampie fioriere in legno dove piantare fiori invernali resistenti al freddo per avere un balcone fiorito tutto l’anno. Ottimi per questo scopo sono i gerani e i gelsomini, tra i fiori per terrazzo più facili da coltivare all’esterno in quanto capaci di adattarsi sia al caldo estivo sia alle basse temperature dell’inverno.

Per rendere ancora più piacevole la permanenza all’esterno si può anche pensare di associare i fiori invernali da balcone a piante di agrumi ed erbe aromatiche che sprigionino un aroma intenso e gradevole in grado di creare un’atmosfera di benessere, allontanando anche gli insetti molesti.

Nelle terrazze moderne prediligete cespugli verdi dalle forme lineari, mentre per creare uno stile più bohemien via libera alle piante pensili con foglie giganti e decorative.

 

Scegliere il design

Non occorre essere degli architetti per progettare il design di un balcone fiorito: basta solo impostare dimensioni e forme con un po’ di buon gusto oppure arredarlo seguendo l’impronta stilistica della propria casa.

Uno spazio esterno moderno, per esempio, richiede una scelta rigorosa sia dei materiali sia dei colori, alternando fiori per balconi dalle tonalità più intense e sgargianti (come il fucsia, il rosso e il giallo), mentre per creare uno stile più “cottage” serviranno vasi in terracotta e tettoie in legno.

Nella scelta del design affidatevi, oltre ai gusti personali, anche alla praticità: un terrazzo fiorito deve risultare comodo sia in termini di relax e fruibilità degli spazi sia sotto il profilo della cura e della manutenzione.

Oltre a scegliere piante fiorite da balcone delle giuste dimensioni per non rischiare di rendere l’ambiente troppo disordinato e opprimente, occorre disporre vasi e fioriere a una certa distanza gli uni dagli altri in modo da poterci lavorare comodamente.

Balconi fioriti: idee e consigli sulle piante da inserire

Entriamo ora nello specifico e vediamo quali sono le piante migliori per creare uno splendido giardino in terrazza o sul balcone. Quelle che danno le maggiori soddisfazioni sia a livello estetico sia da un punto di vista pratico sono indubbiamente le varietà sempreverdi, perché richiedono pochissime cure e non perdono le foglie.

Una di queste è la lavanda che produrrà un bel cespuglio alto fino a 70 cm che in primavera si colorerà di splendide fioriture viola, rivelandosi quindi ideale per arredare un piccolo balcone con fiori colorati e profumati, magari in associazione ad altre piante aromatiche come la salvia e il rosmarino, da utilizzare anche per le preparazioni culinarie.

Se avete molto spazio a disposizione potreste optare anche per l’acero giapponese, che ha una chioma molto densa e delle splendide foglie rosse, oppure per la pervinca major, un’altra pianta sempreverde che vi permetterà di creare un incantevole balcone in fiore che tra la primavera e l’autunno si colorerà di blu e viola.

Chi, invece, vuole avere un terrazzo fiorito tutto l’anno può creare una bordura di piante associando fiori da balcone estivi e invernali, in modo da avere fioriture costanti e alternate in ogni stagione.

Tra i fiori invernali da balcone più resistenti e facili da coltivare segnaliamo il gelsomino di San Giuseppe, il crisantemo, il calicanto d’inverno, la viola del pensiero e l’elleboro (o rosa di Natale), ottime come piante invernali da esterno perché i loro fiori colorati spuntano anche in condizioni climatiche molto rigide, persino sotto la neve e con pochi raggi solari.

Infine, per abbellire ringhiere e davanzali spogli, una buona soluzione potrebbe essere quella disporre delle fioriere decorative appendibili con piante ricadenti come l’edera, la surfinia e l’eschinanto, che abbelliscono qualsiasi spazio e non richiedono molte cure.

 

Come scegliere i vasi per il balcone

Come già sottolineato, quando si arreda un balcone con piante e fiori è opportuno non riempire eccessivamente l’ambiente di vasi e fioriere per evitare di ottenere un effetto troppo caotico e antiestetico.

Se non si dispone di molto spazio si può optare per vasi pensili da fissare al soffitto e fiorire da posizionare sulle ringhiere, mentre negli angoli si possono disporre dei contenitori più capienti per creare un piccolo orto dove cimentarsi nella coltivazione di verdure, piante aromatiche o piccoli alberi da frutto, come il limone, il pesco e il mandarino cinese.

Infine, nella scelta dei vasi tenete conto anche dello stile che volete ricreare nel vostro spazio esterno: per gli arredamenti shabby chic o provenzali preferite modelli in legno, ferro o rame che siano resistenti alle intemperie e all’umidità; pietre, mattoni e terracotta ben si addicono ai design rustici tipici delle case di campagna; mentre i materiali plastici e il vetro trattato sapranno conferire una nota contemporanea e stilosa ai balconi arredati in stile moderno.

 

Foto balconi fioriti

Bene, ora che conoscete tutti i trucchi e le strategie per abbellire balconi e terrazzi con fiori e piante, vediamo insieme delle immagini di balconi fioriti dalle quali potrete prendere spunto per arredare al meglio il vostro spazio esterno.

 

Esempi di terrazzi fioriti

                                         

Fiori da balcone in pieno sole

 

Immagini fiori estivi da balcone

 

Immagini fiori invernali

 

Piante perenni pieno sole terrazzo

 

 

 

 

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WC

Quali sono le migliori assicurazioni per la casa da sottoscrivere online

 

Vediamo insieme quali sono le migliori polizze di assicurazioni per la casa che possono essere stipulate in maniera facile anche online.

 

Gli italiani non sono un popolo molto propenso a servirsi delle compagnie di assicurazione; la maggior parte preferisce limitarsi a stipulare soltanto l’assicurazione auto e l’assicurazione moto, ma il discorso cambia drasticamente quando si parla invece di assicurazione casa. Secondo un report del 2019 relativo alle assicurazioni casa, infatti, solo meno della metà delle case italiane risulta assicurata contro il rischio di incendio, e il 20% circa di queste polizze sono anche “obbligate” in quanto sono la naturale conseguenza della stipula di un mutuo.

 

Perché è importante l’assicurazione sulla casa

Che in un Paese ad alto rischio sismico come l’Italia solo il 3% degli italiani abbiano stipulato una polizza casa che prevede anche l’assicurazione contro le calamità naturali, è di sicuro un dato indicativo. Il quadro della situazione si fa ancor più fosco se consideriamo le conseguenze nefaste che il riscaldamento globale sta avendo sulle condizioni climatiche; a parte l’onnipresente rischio terremoti, quindi, alla lista delle calamità naturali bisogna aggiungere anche i potenziali danni creati da tempeste, piogge alluvionali e altri eventi meteorologici incontrollabili.

A parte le calamità naturali, però, assicurare la propria casa è importante anche per proteggersi da emergenze come furti, incendi e scoppi dovuti a cause non dolose e nel caso di responsabilità civile, quando cioè si verificano danni a terze persone in maniera del tutto involontaria, come per esempio nella malaugurata ipotesi in cui una tegola caschi in testa a un ignaro passante.

Di recente, però, l’associazione Altroconsumo ha rilevato un incremento nella stipula delle polizze multirischio. Questa tendenza è dovuta in parte ai potenziali rischi derivanti da calamità naturali improvvise e in parte al fatto che all’accensione di un mutuo per l’acquisto della prima casa, come accennato in precedenza, la stipula dell’assicurazione è obbligatoria al fine di mettere l’acquirente in condizioni di poter rimborsare le quote del mutuo in qualsiasi circostanza, oltre che a tutelare sia lui sia la banca da eventuali danni arrecati all’immobile danneggiato.

 

Come funziona e cosa deve coprire una polizza casa

La migliore assicurazione casa deve possedere caratteristiche multirischio e offrire un programma di protezione completo che possa salvaguardare l’immobile dai danni più disparati, a partire dai furti e dagli atti vandalici fino agli incidenti domestici: rottura improvvisa di sanitari (WC, vasca, bidet, lavandini e via dicendo), incendi e scoppi causati da improvvisi malfunzionamenti degli impianti o degli elettrodomestici, e ovviamente quelli dovuti alle catastrofi naturali, come accennato già nel paragrafo precedente.

Ogni compagnia di assicurazioni ha i suoi prodotti però, quindi prima di scegliere una polizza conviene innanzitutto esaminarne più di una mettendole a confronto, in modo da valutare quale offre le condizioni più vantaggiose in base alle proprie specifiche esigenze.

 

Le migliori polizze casa online

Per facilitarvi il compito abbiamo riportato i dati relativi a una classifica delle compagnie che al momento offrono le polizze più convenienti e che possono essere facilmente sottoscritte anche online. La classifica è stata stilata dall’associazione Altroconsumo e i premi indicati per le varie polizze sono esemplificativi, infatti sono stati calcolati su un appartamento di 90 metri quadri senza antifurto, del valore 300.000 euro, costruito nel 1980 e situato a Milano, al quarto piano di un palazzo di sette piani.

  • Generali Italia: La polizza casa Generali Immagina Adesso offre una copertura eccellente per quanto concerne gli incendi, gli eventi naturali, i danni all’impianto idrico e la responsabilità civile; anche le modalità di risarcimento sono eccellenti, di buon livello, invece, sono le coperture di furti, danni indiretti e ai cristalli. La qualità della polizza è ottima quindi, l’unica pecca è che non copre in alcun modo i danni derivanti da calamità naturali.
  • Reale Mutua: La polizza proposta da Reale Mutua si chiama Casamia + Realmente vicini, ha un premio di 711 euro ed è a un buon livello per quanto concerne la copertura di furti, eventi naturali, danni alle condotte d’acqua e danni indiretti, mentre offre una copertura eccellente su incendi, danni ai cristalli, responsabilità civile e modalità di risarcimento. L’ulteriore vantaggio della polizza casa di Reale Mutua è che offre una copertura eccellente anche sulle calamità naturali.

  • Unipolsai: La polizza Casa&Servizi, di Unipolsai, offre due opzioni di scelta: la prima è quella priva di copertura sulle calamità naturali, con un premio di 419 euro, mentre la seconda include le calamità naturali ma con un premio di 978 euro. Entrambe le varianti offrono una eccellente copertura su incendi, eventi naturali, cristalli, responsabilità civile e hanno anche eccellenti modalità di risarcimento, mentre sono a un buon livello per quanto riguarda gli incendi, le condotte dell’acqua e i danni indiretti.
  • Zurich: La polizza Zurich For Family ha un premio di 687 euro ma non prevede alcuna copertura per le calamità naturali. Le condizioni offerte sono eccellenti per quanto riguarda incendi, eventi naturali, acqua, cristalli e responsabilità civile, mentre sono buone per tutte le altre voci. Anche le modalità di risarcimento sono a livello di eccellenza.
  • Aviva: Sono due le polizze proposte da Aviva, la prima si chiama AvivaPlus SalvaCasa, ha un premio di 272 euro ma esclude le calamità naturali e i servizi sono al top solo riguardo gli incendi, responsabilità civile e modalità di risarcimento, mentre tutto il resto è di buon livello. La AvivaPlus SalvaCasa + AvivaPlus Terremoto Inondazione, invece, ha un premio di 382 euro ma copre anche le calamità naturali; per il resto possiede le stesse caratteristiche della AvivaPlus SalvaCasa.
  • Axa: Nuova Protezione Casa è la polizza proposta da Axa, che con un premio di 330 euro offre copertura per furti, incendi, eventi naturali, acqua, cristalli, danni indiretti, responsabilità civile e perfino calamità naturali; a raggiungere l’eccellenza, però, sono soltanto la copertura delle calamità naturali e le modalità di risarcimento danni. Tutto il resto invece, seppur non eccellente, è a un livello decisamente buono.

 

 

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Vasca da bagno

Calcolo della superficie calpestabile per la tari e la differenza con quella catastale

 

Il calcolo corretto della superficie di un immobile è di estrema importanza ai fini fiscali; andiamo ad approfondire ulteriormente l’argomento in modo da fare chiarezza.

 

La tassa sui rifiuti, comunemente nota con l’acronimo TARI, è stata istituita a partire dal 2014 al fine di finanziare i costi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti; di conseguenza si tratta di un’imposta che interessa tutti coloro che detengono o possiedono un immobile o un terreno scoperto che produce rifiuti.

La TARI viene quindi applicata sia alle utenze commerciali e professionali in generale sia a quelle domestiche; la caratteristica principale di questa tassa è che il suo importo varia a seconda del tipo di utenza e viene calcolato sulla base della superficie calpestabile dell’immobile, o del terreno.

Ai fini di un corretto calcolo dell’importo da pagare, non bisogna assolutamente fare confusione tra la superficie catastale, la superficie commerciale e la superficie calpestabile, in quanto sono tre valori distinti che vengono calcolati in modi diversi, andiamo quindi ad approfondire ulteriormente l’argomento.

 

Calcolo superficie catastale

La superficie catastale è la somma complessiva delle diverse superfici di un’immobile; per quanto concerne in particolar modo le abitazioni, quindi, per calcolare la superficie catastale bisogna addizionare le seguenti tipologie di superfici: A, B, C, D, E, a quelle delle eventuali aree scoperte o assimilabili.

Alla tipologia A appartengono le superfici dei vani principali e dei vani accessori diretti, cioè camere da letto, salotto, studio, bagni, cucina, ingressi, corridoi e ripostigli. Queste superfici vengono considerate al 100%, questo significa che includono le porzioni di superficie occupate dai muri interni e da quelli perimetrali; questi ultimi sono calcolati fino a 50 centimetri di spessore, nel caso siano di proprietà, e fino a 25 centimetri se sono comuni.

Alla tipologia B appartengono invece i vani accessori indiretti comunicanti, per esempio solai e cantine, i quali vengono considerati al 50% della superficie; la tipologia C comprende lo stesso tipo di vani a patto che non siano comunicanti direttamente con l’unità immobiliare, per esempio una cantina o un garage alle dipendenze di un appartamento situato ai piani alti di un edificio, e di conseguenza vengono considerati solo al 25% della superficie.

Nella tipologia D rientrano le superfici di balconi e terrazzi comunicanti, che sono sommati al 30% della loro superficie reale se questa è inferiore o uguale a 25 metri quadrati e al 10% se supera i 25 metri quadrati.

Nella tipologie E rientrano invece le superfici di balconi e terrazzi che però non sono comunicanti, e nel calcolo sono sommati secondo gli stessi criteri della tipologia D ma con percentuali diverse, 15% e 10% rispettivamente.

Al calcolo per la superficie catastale sono da aggiungere, sempre in percentuale, anche le superfici di aree scoperte o assimilabili, ovvero giardini, piazzali, cortili, corti e simili, che siano di pertinenza esclusiva dell’immobile. Queste aree sono computate al 10% se la loro superficie complessiva è inferiore o uguale alla superficie globale della tipologia A, oppure al 2% se la loro superficie è superiore.

Come si può facilmente intuire, quindi, i parametri di superficie catastale e calpestabile di un immobile sono diversi; metri quadri catastali e calpestabili, cioè, non coincidono.

Il valore della superficie catastale serve per a calcolare l’importo delle relative imposte e per gli atti ufficiali di compravendita degli immobili, in quanto deve essere riportato nella visura e dichiarato così come riportato al catasto.

 

Calcolo superficie commerciale

Un discorso analogo vale per quanto riguarda la superficie commerciale; quest’ultima, infatti, rappresenta la categoria specifica a cui gli operatori immobiliari hanno l’obbligo di attenersi quando devono valutare il valore di un immobile, di conseguenza si tratta di un parametro di mercato. Come per la superficie catastale, inoltre, anche il calcolo superfici commerciali è eseguito sommando diversi valori.

In questo caso bisogna sommare il 100% della superficie calpestabile, il 100% delle superfici delle pareti divisorie interne non portanti, il 50% delle superfici delle pareti di confine comunicanti con altre unità immobiliari, il 25% delle superfici di balconi e terrazze scoperte, il 35% di balconi e terrazze coperte, il 60% delle superfici delle verande, il 35% delle superfici di porticati e patii, il 15% delle superfici di giardini di appartamento e il 10% delle superfici di giardini e ville.

Le percentuali indicate subiscono le stesse variazioni indicate nel calcolo della superficie catastale, basandosi sugli stessi parametri per quanto concerne i limiti in metri quadrati; ovvero più sono estese le superfici delle aree scoperte e maggiore è la riduzione in percentuale della superficie da computare.

 

Calcolo superficie calpestabile

Se le superfici commerciali e quelle catastali si calcolano includendo anche le pareti e altri elementi inamovibili presenti nell’immobile, per calcolare la superficie calpestabile bisogna invece sottrarre tutto ciò che può rappresentare un ostacolo fisico per gli occupanti.

Tanto per fare un esempio pratico quindi, per calcolare la superficie calpestabile di un bagno bisogna tenere conto soltanto della pavimentazione senza includere le aree dove si trovano il WC, la vasca da bagno, il piatto doccia, il bidet e qualsiasi altro elemento fisicamente collegato al suolo e quindi inamovibile.

Di conseguenza, oltre a eliminare l’area complessiva occupata dalla vasca da bagno e da altri elementi fissi, va eliminata anche l’area occupata dalle pareti; per misurare la superficie calpestabile di un immobile, quindi, bisogna limitarsi a seguire il perimetro interno delle pareti e non quello esterno.

Proprio per questa ragione se la misurazione non viene fatta a regola d’arte è molto facile sbagliare il calcolo e riportare un valore errato, con tutto quel che ne consegue sul calcolo della tassa sui rifiuti.

Anche se in linea di massima possiamo dire che la superficie calpestabile di un immobile è sempre inferiore del 10-15% rispetto alla superficie commerciale, per avere un calcolo preciso è sempre meglio rivolgersi a un professionista abilitato, geometra, architetto o ingegnere, il quale potrà avvalersi direttamente della planimetria catastale e del software Cad per eseguire il calcolo nella maniera più precisa possibile.

 

 

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Elettrodomestici

Certificazione e dettagli per un impianto elettrico a vista a norma

 

Gli impianti elettrici esterni costano meno ma devono rispettare comunque le normative vigenti. Andiamo ad approfondire l’argomento, in particolar modo i costi di realizzazione.

 

Nell’impiantistica domestica i posti di preminenza spettano spettano all’impianto idrico e quello elettrico; quest’ultimo è vitale in quanto assicura la fornitura di energia per alimentare i sistemi di illuminazione, le porte con serrature elettroniche e i serramenti motorizzati, gli elettrodomestici e perfino gli impianti di riscaldamento e climatizzazione.

Di conseguenza l’impianto elettrico deve essere realizzato a regola d’arte in modo da ridurre al minimo i potenziali rischi connessi alla sicurezza e ottenere così la debita certificazione; in caso contrario, alla prima verifica da parte degli organi di controllo si è esposti al rischio di vedersi comminare severe sanzioni pecuniarie e persino penali.

Con la corrente elettrica non si scherza quindi; ma proprio per questa ragione la progettazione e la realizzazione degli impianti elettrici ha dei costi elevati.

Esiste però un’alternativa che potrebbe di risparmio sulle spese d’installazione, e cioè la realizzazione di un impianto elettrico a vista.

 

Impianto elettrico esterno

Di solito l’impianto elettrico domestico viene realizzato sottotraccia; i cavi, cioè, vengono annegati nelle pareti e nei pavimenti e gli unici elementi visibili sono i frutti elettrici, ovvero gli interruttori, le prese di corrente e il quadro elettrico appartamento.

Questo tipo di impianto offre il vantaggio di non ostacolare il posizionamento di mobili, quadri o altri elementi d’arredo; gli svantaggi, invece, consistono in un costo di realizzazione più elevato e nel fatto che per la riparazione o il rifacimento impianto elettrico bisogna per forza rimuovere i rivestimenti e rompere le pareti o i pavimenti nelle zone dove sono situati i cavi. Nell’impianto esterno invece, lo schema elettrico è a vista e persino le cassette di derivazione e quelle dei frutti sono applicate a filo sulle pareti invece di essere incassate.

Gli svantaggi sono di natura estetica e pratica, ovviamente, perché essendo visibili possono stonare con l’arredamento e contribuiscono anche a limitare la libertà di posizionamento di mobili e arredi; gli impianti elettrici a vista, infatti, vengono realizzati principalmente negli ambienti non abitabili, come cantine e solai, ciò non toglie che in alcune circostanze possono essere usati anche in ambienti domestici, specie se questi sono arredati in stile industrial oppure vintage.

I vantaggi, invece, sono di natura economica: il costo di realizzazione è minore infatti, in quanto non richiedono lavori di muratura e le riparazioni sono più semplici da eseguire e meno costose.

 

Certificazione impianto elettrico

Dal momento che tutti gli elementi di un impianto elettrico esterno sono a vista e facilmente accessibili per qualunque membro della famiglia, bambini inclusi, si potrebbe essere portati a pensare che questo tipo di soluzione presenta problemi di sicurezza.

In realtà dal punto di vista tecnico e legale non sussiste alcun tipo di controindicazione; la legge, infatti, non pone alcuna restrizione alla realizzazione di un impianto elettrico a vista, a condizione che questo sia realizzato nel pieno rispetto della legge 46/90 e della norma CEI 64-8.

La prima stabilisce che solo i tecnici qualificati e i professionisti abilitati possono progettare e installare impianti elettrici, nonché rilasciare la relativa certificazione di conformità, mentre la seconda stabilisce i parametri tecnici che l’impianto deve rispettare.

Per realizzare un impianto elettrico esterno a norma, la ditta installatrice è tenuta a realizzare un progetto di schema elettrico con elaborati grafici e un computo metrico, ovvero un elenco di tutti gli elementi e i dispositivi che costituiscono l’impianto, in modo da avere una stima dei costi del materiale e del lavoro, manodopera inclusa.

Ulteriori parametri da rispettare sono quelli relativi al dimensionamento; tanto per fare un esempio, infatti, la norma CEI 64-8 riporta che il quadro elettrico degli impianti destinati alle abitazioni civili deve essere facilmente accessibile e dotato di un interruttore generale da 25A se il contratto di fornitura è da 3 kW, mentre deve essere da 32 A se il contratto di fornitura è da 6 kW.

Il quadro elettrico, a seconda delle dimensioni, deve includere anche uno o più interruttori differenziali, o salvavita, e un interruttore magnetotermico; entrambi i dispositivi servono a proteggere da cortocircuiti e sovratensioni dovuti a cause naturali, come temporali o blackout improvvisi, oppure a un uso spropositato degli elettrodomestici, per esempio l’accensione contemporanea dell’asciugamani elettrico, dello scaldabagno e del forno.

 

I costi di realizzazione dell’impianto

L’impianto può essere di livello 1, 2 o 3 e questo è il primo fattore che incide sui costi di realizzazione, altri aspetti di cui tenere conto sono il numero di punti luce previsti dal progetto e la superficie complessiva della casa.

Gli impianti elettrici sottotraccia, possono costare dai 20 ai 35 euro al metro quadrato se sono di livello 1, dai 25 ai 40 euro al metro quadro se sono di livello 2 e dai 50 ai 70 euro al metro quadro se sono di livello 3.

Gli impianti elettrici a vista, invece, hanno un costo al metro quadrato inferiore ma anche delle stime differenti; vengono infatti classificati in base al tipo di design piuttosto che alle caratteristiche tecniche. Le categorie sono tre anche in questo caso però: impianto a vista con canaline, a treccia oppure in rame/acciaio.

Il primo tipo viene realizzato con canaline passacavi in PVC ed è adoperato prevalentemente per uffici e ambienti di lavoro, il suo costo oscilla dai 15 ai 25 euro al metro quadrato; l’impianto a vista con treccia, invece, è usato negli ambienti domestici ed è realizzato con materiali vintage come la ceramica, la porcellana o il cotto per le placche degli interruttori e le prese, e con la seta o il cotone intrecciati per i rivestimenti dei cavi. Il costo, in questo caso, varia dai 30 ai 45 euro al metro quadrato. L’impianto a vista realizzato con tubi passacavi in rame o acciaio ha un costo che varia dai 40 ai 55 euro al metro quadrato, ma è quello che offre la migliore resa estetica.

 

 

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Rubinetti

Grohe 30387000 – Recensione

 

Principale vantaggio

Oltre a fornire pratici ed efficienti filtri al carbone attivo, capaci di eliminare tutte le impurità dall’acqua del rubinetto, l’azienda include nella confezione anche un nuovo rubinetto da installare nella vostra cucina.

 

Principale svantaggio

Purtroppo non è incluso un contalitri, ma solamente un timer, che perciò non riesce a rendere alla perfezione la gestione del filtro e di tutto il sistema di depurazione dell’acqua.

 

Verdetto: 9.7/10

Nonostante il prezzo elevato possa far storcere il naso a più di qualcuno, questo prodotto è uno dei migliori tra quelli venduti online. Se poi tenete conto che non dovrete più spendere per acquistare le bottiglie d’acqua di plastica al supermercato… 

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Sistema filtrante

Quando si parla di Grohe Blue Pure si fa riferimento a un sistema filtrante che permette di trasformare l’acqua di casa, eliminando completamente tutte quelle sostanze potenzialmente dannose e quindi nocive, e che possono anche alterare il gusto. Il filtro, infatti riesce a purificare fino a 600 litri d’acqua, e una volta terminato il suo ciclo vitale può essere sostituito senza spendere troppo e senza difficoltà.

Nella confezione è incluso anche un timer che permette di avere un promemoria per la sostituzione dei filtri ai carboni attivi, con impostazione su 90, 180, 270 e 360 giorni.

Tuttavia, molti utenti storcono un po’ il naso, perché avrebbero preferito avere un contalitri, capace di indicare l’efficacia realistica del filtro.

 

Rapporto qualità/prezzo

Facendo una comparazione tra i molteplici sistemi di depurazione e filtraggio dell’acqua di casa, possiamo notare come la proposta di Grohe è senza dubbio una delle migliori.

Nonostante il prezzo esageratamente alto in confronto ad altre offerte, la qualità degli elementi e dei prodotti inclusi nella confezione è davvero alta.

Pensate che, oltre al filtro ai carboni attivi, c’è anche un vero e proprio nuovo rubinetto che si può installare in cucina, per permettere quindi un’esperienza totale e positiva dell’apparecchio in questione. Questo aspetto è molto importante anche perché permette di evitare tutti quei problemi legati alla compatibilità del filtro con il vostro rubinetto.

 

Dispositivi inclusi

Come anticipato, la confezione di questo filtro per rubinetto è molto ricca. Oltre a contenere filtri al carbone attivo che permettono una duplice azione, cioè quella di eliminare microplastiche, metalli e batteri, e di togliere il cattivo odore. In più è possibile approfittare anche di un’altra cosa: un rubinetto vero e proprio che può essere facilmente montato in cucina. In questo modo, è vero che da un lato spenderete di più per questo filtro che per uno comune, ma godrete anche di altri accessori importanti che vi permetteranno di risparmiare soldi e tempo, perché non dovrete cercare filtri compatibili.

Inoltre, più in generale, la scelta di un prodotto di questo tipo permette da un lato di non avere più l’incombenza di caricare il carrello della spesa con dozzine di bottiglie di acqua minerale e dall’altro di dare un piccolo ma importante contributo alla riduzione della produzione di plastica. 

 

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Rubinetti

Brita 1037001 – Recensione

 

Principale vantaggio

Oltre ad avere un procedimento di installazione facile e veloce, il filtro acqua rubinetto Brita è dotato di un sistema con filtro HF sostituibile, in grado di ridurre del 99,9% la presenza di batteri e microrganismi nocivi nell’acqua.

 

Principale svantaggio

Se disponete di rubinetti Ikea potrebbe esserci qualche problema nel sistema di montaggio. Come notano alcuni utenti, infatti, gli adattatori potrebbero non essere idonei per questo genere di impianto.

 

Verdetto: 9.9/10

Si tratta di uno dei migliori filtri acqua per rubinetto che si trovano su Internet, e tra l’altro anche uno dei più venduti online.

Clicca qui per vedere il prezzo

 

 

DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Sistema di filtraggio

Quando si tratta di acquistare un nuovo filtro per l’acqua del rubinetto è di fondamentale importanza capire anche quali sono effettivamente i punti di forza e quali quelli di debolezza di un accessorio simile. Ebbene, dovete sapere che l’acqua del rubinetto può essere bevuta, ma può anche presentare alcuni elementi come microplastiche, pesticidi, erbicidi e batteri che potrebbero a lungo andare causare danni.

Grazie al filtro Brita questo non accade, perché riesce a depurare l’acqua al 99,99%, perciò molto accuratamente, riducendo anche cloro e metalli come il piombo. Tuttavia, per poter funzionare correttamente deve essere installato sul rubinetto, perciò bisogna valutare bene se il sistema di ancoraggio è buono ed efficace, o se bisogna acquistare degli adattatori specifici che non sono già presenti nella confezione.

 

Display

Il filtro adottato da Brita per questo dispositivo è HF, perciò è ad alta capacità e può anche essere sostituito. Ciò che però contraddistingue questo prodotto è senza ombra di dubbio un’altra cosa: l’apparecchio dispone di un display LCD che permette di monitorare in tempo reale tutti i litri di acqua filtrati.

Il limite massimo che non si deve superare è infatti 600 litri, perciò grazie al dispositivo integrato riuscirete a tenere sotto controllo il funzionamento dell’apparecchio.

In questa maniera sarete sicuri di quando arriverà il momento di cambiare il filtro perché quello montato ha già fatto il suo corso. In tal caso però bisognerà acquistare separatamente il filtro, perché nella confezione sono inclusi solamente gli adattatori di cui abbiamo parlato nel paragrafo precedente.

 

Rapporto qualità/prezzo

Un altro aspetto altrettanto importante quando si tratta di filtri per acqua del rubinetto è senza dubbio il rapporto qualità/prezzo del dispositivo in questione. Questo apparecchio Brita, per esempio, gode di un rapporto tra spesa e resa davvero interessante, poiché pensato per garantire alte performance senza svuotare il portafogli.

Inoltre, grazie alla capienza di filtraggio di ben 600 litri non dovrete cambiare e sostituire componenti ogni mese, ma anzi potrete anche farlo una volta ogni sei mesi, risparmiando in bolletta e soprattutto le forze e i soldi che se ne vanno portando a casa le casse di acqua dal supermercato.

Questo prodotto, inoltre, strizza l’occhio anche alla questione ambientale, perché combatte lo spreco di bottiglie di acqua e di plastica, e permette di sfruttare le opportunità che abbiamo come l’acqua del rubinetto, eliminando quasi al 100% tutti gli elementi potenzialmente pericolosi per l’uomo.

 

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Gli 8 migliori mobili sottolavabo del 2024

 

Mobili sottolavabo – Guida all’acquisto e Confronti

 

Installare un mobile sottolavabo in bagno o in altri ambienti della casa necessita di alcune considerazioni preliminari. Se non avete idea di quali queste siano, vi invitiamo a leggere attentamente la nostra guida all’acquisto, per tutti gli altri utenti che hanno invece ben chiare le proprie esigenze, consigliamo subito due dei migliori mobili in vendita online: Trendteam smart living, economico e minimal, con attenzione particolare all’ambiente data la certificazione FSC, seguito da Liberoshopping mobiletto copricolonna, che ha il vantaggio di essere consegnato già montato, pronto per l’installazione in bagno.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori mobili sottolavabo – Classifica 2024

 

Nella sezione che potete trovare in basso abbiamo selezionato otto dei migliori mobili sottolavabo del 2024, per aiutarvi a compiere un acquisto consapevole in base alle vostre esigenze. Non tutti i consumatori però sanno come scegliere un buon mobile sottolavabo, per questo troverete anche una guida dettagliata che vi fornirà tutte le informazioni in merito.

 

 

Mobile sottolavabo bagno

 

1. Trendteam smart living mobile derivato del legno per sottolavabo

 

Uno dei mobili sottolavabo bagno più venduti sul mercato è quello proposto da Trendteam smart living, dall’aspetto semplice e funzionale e dimensioni pari a 60 x 56 x 34 centimetri. Il prezzo si colloca in una fascia medio-bassa, non richiede dunque spese eccessive per poter essere acquistato e non potrebbe essere altrimenti se consideriamo che il materiale con cui è realizzato è il legno ingegnerizzato, ovvero una speciale mescola di farina di legno e materiali plastici. Conforme agli standard imposti dalla FSC, ovvero il Forest Stewardship Council, chi acquista questo mobile sa che è costruito in modo da rispettare la gestione responsabile delle foreste di tutto il mondo.

La struttura prevede una doppia anta, aprendo le quali potrete accedere a due scomparti separati da un divisore orizzontale. L’unica vera e propria pecca riscontrata è la mancanza di opzioni di colori diversi, dovrete quindi accontentarvi della classica versione bianca. Le istruzioni per il montaggio non sono sempre chiarissime, sarebbe meglio farsi aiutare in fase di installazione da qualcuno con un po’ di esperienza.

 

Pro

Minimal: L’estetica è importante e sempre più utenti cercano prodotti a basso costo che abbiano anche una linea piacevole. Il prodotto in questione unisce i due elementi, rivelandosi un’ottima scelta.

Linea abbinata: Per i consumatori che vogliono creare uno stile omogeneo in bagno, è possibile optare per altri mobili del brand, che si complementano a vicenda.

Sostenibilità: La filiera del legno è certificata dall’associazione no profit FSC, pertanto acquistando il prodotto sarete sicuri di scegliere un mobile in legno ecosostenibile.

 

Contro

Installazione: Sebbene non sia difficile da montare, chi non ha un po’ di esperienza nell’assemblare mobili potrebbe riscontrare qualche problema.

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Mobile sottolavabo copricolonna

 

2. Liberoshopping mobiletto copricolonna sottolavabo lucido 

 

Una delle caratteristiche di questo mobile sottolavabo è la parte centrale che funge da copricolonna, ai lati si sviluppano quindi i veri e propri spazi per oggetti da bagno con due cassetti e due ante. Le soluzioni disponibili, cliccando sul link in basso, sono però diverse. Oltre al mobile descritto è possibile trovare anche un copricolonna con solo due ante, con ante a specchio o di colore diverso.

Le dimensioni, fattore da non trascurare, sono pari a 70 x 62 x 46 centimetri, con un foro per la colonna largo 23,5 centimetri e profondo 36. Secondo i pareri espressi dai consumatori, si tratta di un buon prodotto, realizzato in legno ingegnerizzato come la maggior parte dei mobili sottolavabo in commercio ma con spazi interni un po’ troppo ristretti, adatti quindi a chi non ha molti trucchi o una gran quantità di oggetti da conservare in bagno.

Il prezzo è più alto della media ma bisogna considerare anche che il prodotto arriva perlopiù già montato e dovrete quindi perdere solo qualche minuto per l’installazione delle maniglie, piedini e mensole interne.

 

Pro

Installazione: Si effettua immediatamente poiché il mobile è praticamente già montato. Alla consegna tutto ciò che dovrete fare è aggiungere le maniglie e le mensole interne.

Varianti: Oltre al mobiletto copricolonna con due ante e due cassetti, potrete scegliere altri modelli che prevedono magari solo due ante o un colore diverso, affinché si sposi meglio con il mobilio del vostro bagno.

Estetica: Si rivela sì semplice ma ben studiato per venire incontro alle esigenze di diverse tipologie di utenti. Il prodotto sta bene in qualsiasi bagno grazie al design senza tempo.

 

Contro

Materiali: Considerato il prezzo ci si aspetterebbe qualcosa di più resistente rispetto al legno ingegnerizzato, che generalmente è molto fragile.

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Mobile sottolavabo sospeso

 

3. Dmora sottolavabo sospeso con due ante battenti e un ripiano

 

Il nuovo trend per quanto riguarda questi prodotti è il mobile sottolavabo sospeso, una scelta non solo di design ma che rende più semplice pulire i pavimenti del bagno e valorizza anche gli spazi più piccoli. L’opzione di Dmora è senz’altro costosa, tuttavia bisogna ricordare che questa viene venduta con uno specchio a muro incluso. Se volete un prodotto che dal punto di vista dell’estetica appare curato ed elegante, allora potrebbe fare esattamente al caso vostro. 

Le dimensioni sono pari a 80 x 64 x 45 centimetri e va naturalmente fissato al muro per poter essere utilizzato. Dispone di due ante battenti che danno accesso a un vano spazioso e uno spazio inferiore aperto, dove è possibile posizionare altri oggetti da bagno e asciugamani con funzione decorativa. Il colore quercia non è molto pesante o invasivo ma è possibile definirlo quasi neutro, sposandosi bene con qualsiasi tipologia di bagno.

 

Pro

Dotazione: Oltre al mobile sottolavabo da fissare al muro, nella confezione è incluso anche uno specchio a muro, per arredare il proprio bagno al meglio.

Design: Si rivela estremamente elegante e abbiamo apprezzato soprattutto il ripiano inferiore aperto, che può svolgere anche una funzione decorativa se ben arredato.

Colore neutro: Sulle note di quercia, ben si adatta a qualsiasi tipo di bagno, sia quelli più moderni e minimal sia quelli un po’ più rustici.

 

Contro

Montaggio: Non è dei più semplici e sia per quanto riguarda il mobile, sia per quanto concerne lo specchio, avrete bisogno di qualcuno in grado di fissare il tutto a muro.

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Mobile sottolavabo economico

 

4. Schildmeyer Cosmo mobile sottolavabo in legno ingegnerizzato sottile

 

Se siete alla ricerca del mobile sottolavabo più economico tra i prodotti venduti online, allora quello proposto da Schildmeyer potrebbe fare esattamente al caso vostro. Si presenta con una struttura molto minimalista, a singola anta apribile tramite uno spazio apposito dall’alto, privo dunque di una maniglia che negli spazi più angusti potrebbe intralciare gli utenti.

Le dimensioni dello scomparto sono differenti in base al modello scelto, è possibile infatti optare per tre diverse opzioni: sottile a singola anta oppure medio e largo a doppia anta. Quando si sceglie un mobile sottolavabo è importante tener conto anche delle dimensioni, per verificare la possibilità di inserirlo nel luogo scelto, in questo caso parliamo di un mobiletto da 42 x 54,5 x 33 centimetri.

Il materiale di costruzione è il legno ingegnerizzato, un materiale molto economico composto da farina di legno e una certa quantità di polietilene e PVC, ovvero materiali plastici. Non è molto resistente quindi va trattato con cura, tuttavia è estremamente semplice da montare e non avrete bisogno di alcun aiuto.

 

Pro

Dimensioni: Qualora il modello sottile sia un po’ troppo alto per i vostri gusti, è possibile comunque optare per altri due modelli della linea Cosmo, ovvero medio e grande a due ante.

Costo: Chi non vuole spendere troppo potrà optare per questa soluzione che non è solo un prodotto a basso prezzo ma ha anche un design minimalista e piacevole.

Montaggio: Anche se le istruzioni in italiano non sono garantite, si tratta di pochi pezzi molto semplici da assemblare anche da chi non ha alcuna esperienza.

 

Contro

Materiali: Trattandosi di legno ingegnerizzato, ovvero una mescola di scarti industriali del legno e materiali plastici, non è tra i prodotti più resistenti sul mercato.

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Mobile sottolavabo universale

 

5. Emotion sottostruttura universale su piedi in legno 2 cassetti SoftClose

 

Sebbene il mobile sia considerato un sottolavabo universale, è bene ricordare che non sempre questi possono essere standard, quindi prima di fidarvi ciecamente delle parole del produttore vi invitiamo a prendere tutte le misure del caso. Il mobile in questione è grande 70 x 56 x 41 centimetri, non eccessivamente alto quindi e potenzialmente adatto anche ai lavabo un po’ più ingombranti. 

Il prodotto è consegnato smontato, dovrete quindi procedere autonomamente alla costruzione dello stesso, non si rivela un’operazione particolarmente complicata secondo quanto riferiscono gli acquirenti e in ogni caso vi basterà seguire le istruzioni allegate. Gli scompartimenti per inserire asciugamani o oggetti da bagno sono due, entrambi sufficientemente capienti, ricordate comunque che il materiale di costruzione è MDF, pannelli di fibra di legno di media densità.

Per scoprire dove acquistare questo prodotto, non dovrete far altro che cliccare sul link in basso, verrete così rimandati alla pagina del venditore per effettuare la transazione.

 

Pro

Essenziale: Chi non apprezza troppi fronzoli e vuole qualcosa di molto semplice e al tempo stesso elegante, può prendere in considerazione l’offerta Emotion.

Cassetti: Sono due ed entrambi abbastanza capienti, non è comunque un mobile adatto a luoghi angusti poiché l’apertura di questi ultimi richiede un po’ di spazio di manovra.

 

Contro

Materiali e prezzo: Il rapporto tra questi due elementi è un po’ sbilanciato a favore del secondo, soprattutto perché si tratta di un classico mobile, non troppo grande, in MDF.

Fissaggio al muro: Si rivela un’operazione necessaria poiché all’apertura dei cassetti, se riempiti troppo, il mobile potrebbe cadere in avanti.

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Mobile sottolavabo legno

 

6. Vasagle Mobile sottolavabo con doppia anta a persiana in legno vintage

 

A una rapida comparazione con le altre offerte prese in considerazione nella nostra classifica possiamo subito notare una sostanziale differenza di design e colori. Innanzitutto il mobile Vasagle ha una doppia anta a persiana, inoltre il colore marrone vintage, un po’ vissuto, si rivela originale e in grado di dare un tocco artistico a bagni che tendono a restare su toni classici come bianco e panna o integrarsi al meglio in quelli più rustici che puntano sul legno.

Un vantaggio sugli altri mobili sottolavabo è dato dai piedini che è possibile aggiungere alla base, in modo da consentire un certo grado di personalizzazione dell’altezza. Le dimensioni sono pari a 60 x 30 x 60 (aggiungere 4 centimetri all’altezza in caso di presenza dei piedini), con una cavità per il sifone di 20 x 15 centimetri.

Come sempre, però, il materiale è tutt’altro che resistente, si tratta di pannelli di truciolato che anche in fase di montaggio possono essere facilmente rovinati, prestate quindi la massima attenzione durante l’installazione.

 

Pro

Vintage: Il colore marrone un po’ sporco e il design con ante a persiana rimandano immediatamente a un mobile sottolavabo d’altri tempi, in grado di dare un tocco unico al vostro bagno.

Dimensioni: Si sviluppa principalmente in altezza e garantisce anche un minimo di personalizzazione qualora si vogliano aggiungere i piedini inclusi nella confezione.

Istruzioni: Semplici da seguire, vi permetteranno di costruire da soli il mobile senza l’ausilio di un professionista.

 

Contro

Truciolato: I pannelli che costituiscono il mobile non sono resistenti e durante il montaggio o la spedizione stessa è molto facile graffiarli.

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Mobile sottolavabo con cassetti

 

7. Limal mobile sottolavabo con 3 cassetti in legno e sportello in vetro

 

Una delle offerte economiche più interessanti grazie a un design curato e intrigante. Il mobile sottolavabo di Limal presenta una configurazione asimmetrica: dal lato sinistro ha infatti un’anta a tutta lunghezza con sportello in vetro satinato, per quanto riguarda il lato destro, invece, troviamo tre piccoli cassetti dove è possibile conservare prodotti di bellezza o altri accessori da bagno.

Qualora la colorazione bianca dovesse essere in conflitto con il vostro arredamento e preferiate qualcosa di più scuro, è possibile optare anche per la variante in grigio scuro, utile per gli utenti che amano giocare sui contrasti.

Nella parte posteriore presenta il foro per alloggiare il sifone del lavabo, quindi non dovrete effettuare alcun tipo di adattamento e potrete installarlo immediatamente risultando anche particolarmente facile da montare. Come accade spesso per prodotti così economici, però, bisogna stare attenti alla fragilità poiché i materiali utilizzati per la sua realizzazione non sono dei migliori.

 

Pro

Prezzi bassi: Se volete spendere poco per installare un mobile sottolavabo in un bagno secondario o gradite particolarmente l’estetica del prodotto Limal, questo si rivela una scelta decisamente interessante.

Montaggio: Potrete effettuarlo anche da soli poiché non è per nulla complesso e vi basteranno meno di un paio d’ore, dedicando gran parte del tempo alla costruzione dei piccoli cassetti.

Estetica: Il mobile Limal si presenta curato dal punto di vista del design, offrendo anche la possibilità di scegliere tra due varianti cromatiche differenti, bianco e grigio scuro.

 

Contro

Fragile: Il materiale utilizzato per la realizzazione del mobiletto è legno di bassa qualità, sarebbe difficile altrimenti mantenere un prezzo così contenuto. Attenzione dunque agli urti, soprattutto in fase di montaggio e installazione.

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Mobile sottolavabo con ripiani

 

8. Relaxdays mobile sottolavabo per bagno 3 ripiani e anta singola

 

L’ultima delle offerte che prendiamo in considerazione in questa sede è il mobile sottolavabo con ripiani di Relaxdays. La suddivisione tra elementi a vista e quelli nascosti dietro la singola anta è molto popolare e garantisce un’estetica piacevole a qualsiasi tipologia di bagno. Sul lato destro abbiamo tre ripiani dove potrete appoggiare asciugamani, prodotti da bagno e qualsiasi oggetto necessitiate a portata di mano. 

La parte sinistra, invece, dove è presente l’anta, ha un solo scompartimento e può essere sfruttato per contenere scorte da bagno utili, come per esempio carta igienica e simili. Questa struttura si presta molto bene a installazioni in ambienti piccoli, dove la presenza di troppe ante potrebbe rivelarsi controproducente, rendendo difficile l’accesso agli scomparti.

Il legno utilizzato per la realizzazione è il classico MDF, ovvero legno ingegnerizzato, ed è disponibile in due colori: bianco oppure grigio scuro. Questa caratteristica va presa attentamente in considerazione poiché è molto facile scheggiare il mobile o rovinarlo in seguito a urti accidentali.

 

Pro

Personalizzabile: Il mobile sottolavabo offre tre ripiani e un’anta singola, tuttavia, qualora lo desideriate, potrete modificare a piacimento il numero dei ripiani, riducendolo nel caso in cui non abbiate bisogno di tutti e tre.

Costo: Il prezzo è in linea con quanto offerto dalle altre aziende e dovreste optare per il modello di Relaxdays principalmente se apprezzate la sua linea minimalista.

 

Contro

Foro: Quello nella zona superiore, che dovrebbe ospitare i tubi del lavabo, potrebbe non essere sufficientemente grande, costringendovi ad apportare modifiche fai da te.

Materiali: Come la maggior parte dei prodotti sul mercato, anche questo mobile è in legno MDF, poco resistente e delicato. Bisogna dunque fare attenzione in fase di montaggio.

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Guida per comprare un mobile sottolavabo

 

Dopo aver letto le nostre recensioni siete ancora indecisi su quale mobile sottolavabo comprare? Non c’è da preoccuparsi, con i nostri consigli riuscirete a trovare quello più adatto alle vostre esigenze, vediamo quindi insieme tutto ciò che c’è da sapere sulla scelta di un mobile sottolavabo, partendo dallo spazio a disposizione.

Non solo bagno

Sebbene quando si parla di mobili sottolavabo si tende a pensare che questi debbano essere collocati in bagno, in realtà potrebbero essere posizionati virtualmente ovunque vi sia un lavabo, anche all’esterno dell’abitazione. Il primo passo è dunque quello di stabilire lo spazio a disposizione nel luogo di interesse. Per prendere correttamente le misure, dovrete calcolare il diametro, l’altezza e la larghezza del sifone del lavabo, qualora questo sia presente, poiché molti mobili hanno un taglio a semicerchio di dimensioni variabili proprio per ospitare questo elemento.

Dopodiché misurate l’altezza dal pavimento fino alla parte più bassa del lavabo, questo elemento è fondamentale, ancor più dello spazio del sifone che può essere comunque adattato con degli strumenti fai da te, non dimenticate dunque di scriverlo su un foglio di carta per averlo sempre a portata di mano durante la lettura delle nostre recensioni.

Per quanto riguarda la profondità e la larghezza del mobile, avrete uno spazio di manovra maggiore, per evitare però risultati tutt’altro che esteticamente piacevoli, bisognerebbe scegliere un mobile sottolavabo che non abbia una profondità e una larghezza maggiori rispetto al diametro del lavabo stesso, a meno che naturalmente non siate alla ricerca di uno stile specifico.

 

Ante,cassetti e spazi aperti

Sul mercato è possibile trovare una gran quantità di combinazioni diverse, i mobili sottolavabo possono dunque avere delle ante chiuse, a vetro, a persiana, oppure ancora cassetti, mensole, spazi aperti e così via. Oltre a tenere presente l’estetica che più vi aggrada, però, vi consigliamo di valutare con estrema attenzione anche gli spazi a disposizione. 

In un bagno piccolo, per esempio, l’utilizzo di cassetti e ante potrebbe risultare poco comodo, costringendovi a effettuare manovre di assestamento anche solo per aprirle e prendere l’oggetto di cui avete bisogno. Degli spazi aperti, per quanto richiedano un po’ di pulizia in più poiché tendono a riempirsi facilmente di polvere, potrebbero rivelarsi la soluzione migliore. Un problema che chi ha un bagno grande non deve invece porsi, con la possibilità di spaziare tra i vari design senza troppi grattacapi.

Estetica

Il prezzo è importante, e gioca un ruolo decisivo nella scelta del mobile sottolavabo, d’altronde chi ha un budget limitato deve comunque considerare un tetto di spesa massimo oltre il quale è impossibile andare, tuttavia, per noi è vitale anche l’estetica. Il mobile deve essere in armonia con il resto del bagno e scegliere dunque un prodotto completamente nero o grigio scuro in un bagno “total white” potrebbe essere una mossa ardita.

Anche gli elementi vintage sono difficili da posizionare senza che stonino con il resto del mobilio, un consiglio che possiamo darvi è quello di giocare sui toni, aggiungendo magari altri elementi in bagno, puramente decorativi, che richiamino al colore e al tema del mobile. Se per esempio posizionate un sottolavabo di colore marrone scuro in un bagno completamente bianco, avrete bisogno magari di uno specchio con una cornice che sembri ugualmente antica. Giocate quindi anche con gli accessori e non solo sui mobili stessi.

 

 

 

Come costruire un mobile sottolavabo

 

Gli utenti con un po’ di creatività e capacità fai-da-te, possono anche realizzare un perfetto mobile sottolavabo a misura per il proprio bagno. Pensare di risparmiare qualcosa rispetto all’acquisto di un modello venduto online è comunque errato poiché avrete necessariamente bisogno di pezzi di legno per realizzarlo e magari vernici per dipingerlo, a meno che naturalmente non abbiate una gran quantità di pezzi in cantina o vogliate fare un restyling di un comodino o una cassettiera che attualmente è posizionata in un luogo diverso della casa.

Un’attenta misurazione

Prima di effettuare alcuna costruzione o modifiche a mobili già esistenti, è importante prendere le misure dello spazio a disposizione sotto il lavabo, con un metro dunque controllate in modo sommario altezza, larghezza e profondità. Con queste cifre ben chiare, potrete dunque iniziare a verificare che il mobile da trasformare le rispetti. In caso contrario è possibile provvedere alla vera e propria trasformazione: un mobile troppo alto potrebbe essere ridimensionato eliminando per esempio i piedini, qualora fosse troppo largo potrete decidere se sia il caso di rimuovere un’anta e così via.

Alcuni creativi potrebbero poi decidere di dipingere l’intero mobile per far sì che si sposi meglio con il resto delle strutture presenti in bagno, tuttavia se si tratta di un pezzo antico, lasciare il mobile del colore di base e trattandolo esclusivamente magari con un isolante affinché resista all’acqua, potrebbe essere una buona idea per dare unico all’ambiente.

 

L’ispirazione

Le idee possono provenire anche da oggetti che nulla hanno a che vedere con il concetto classico di mobile sottolavabo, alcuni potrebbero decidere di utilizzare una scrivania, altri semplici mensole e addirittura non manca chi ha riadattato le classiche credenze della nonna per dare un po’ di brio anche al bagno.

Il miglior mobile sottolavabo, in questo caso, è quello che meglio riflette il vostro stile e ciò che volete creare in bagno. Troppo spesso questo ambiente viene visto come un luogo di passaggio, tuttavia anche il bagno necessita della sua dignità come stanza della propria abitazione ed è sempre piacevole stupire ospiti, amici, familiari, con delle scelte di design particolarmente audaci.

Costruire un mobile partendo da zero è sicuramente più difficile ed è un’operazione che necessita di un po’ di preparazione, quindi, a meno che non siate falegnami esperti potreste preferire il metodo da noi descritto, che prevede il semplice adattamento di mobili preesistenti. Ricordate infine che, qualsiasi mobile posizioniate in bagno o che potrebbe comunque entrare a contatto con acqua, necessita di una copertura isolante. È possibile acquistare questa vernice in formato spray o liquido in qualsiasi ferramenta o anche online e, dopo averla utilizzata, dovrete aspettare che si asciughi prima di effettuare dei test di impermeabilità.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come pulire un mobile sottolavabo?

Per la pulizia del mobile sottolavabo vi basterà dotarvi di un panno in microfibra umido, magari bagnato con un po’ di alcool per poter rimuovere efficientemente la polvere e disinfettare le superfici. Qualora pensiate possa essere un approccio troppo aggressivo, ricordate che potete sfruttare anche il classico metodo della nonna, che prevede l’uso di acqua calda e qualche cucchiaio di aceto di mele. Quest’ultimo ha un elevato potere sgrassante e rimuove anche macchie e aloni più ostinati, che potrebbero generarsi in bagno o in un mobile sottolavabo dove sono conservati prodotti di bellezza come le creme per il corpo.

 

Quanto costa un mobile sottolavabo?

Ormai i prezzi dei mobili non sono più quelli di un tempo, realizzati da artigiani e destinati a durare per svariate generazioni. Online è dunque possibile trovare delle offerte davvero convenienti a poche decine d’euro. Quelli più impegnativi, magari costruiti con materiali di qualità e design un po’ più studiati, possono arrivare anche a svariate centinaia di euro, tuttavia i consumatori hanno piena scelta e possono optare per il mobile sottolavabo più adeguato per le proprie tasche, non c’è quindi motivo di preoccuparsi troppo del prezzo.

 

Come fare se non si ha spazio per il mobile sottolavabo?

Alcuni consumatori lamentano l’impossibilità di acquistare un mobile sottolavabo adatto alla propria situazione, magari perché il lavabo stesso è fuori misura e quindi lo spazio a disposizione al di sotto non è standard e le proposte sul mercato non riescono a venire incontro alle proprie esigenze. Cosa fare in questo caso? Esistono delle opzioni alternative, come per esempio installare un lavamani, una piccola struttura in legno aperta dove posizionare le asciugamani oppure mensole e ripiani da installare a parete. La soluzione meno economica è quella di farsi costruire un mobile sottolavabo su misura, operazione che potrebbe però essere tutt’altro che economica.

 

Si deve necessariamente fissare al muro?

Quando si installa un mobile sottolavabo non bisogna necessariamente fissarlo al muro poiché la parte alta sarà bloccata dal lavabo stesso, evitando il rischio che questo possa cadere in avanti se riempito troppo. Ci sono naturalmente alcune eccezioni, come per esempio il lavabo sospeso che, per poter essere installato deve necessariamente essere fissato al muro.

 

Meglio un mobile sottolavabo sospeso?

Generalmente questa tipologia di mobile sottolavabo dovrebbe essere preferita solo da utenti che hanno uno spazio limitato in bagno, lasciare un po’ di pavimento calpestabile è in questi casi una buona idea. Il mobile sospeso farà sembrare l’ambiente più grande e ha anche il non trascurabile vantaggio di rendere le pulizie molto più semplici e immediate.

 

 

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Freddo

Rowenta VU6670 – Recensione

 

Principale vantaggio

L’emissione sonora generata da questo ventilatore a torre è davvero minima, perciò si tratta di un dispositivo super silenzioso. Inoltre, il design è ricercato ed elegante, e il dispositivo offre la funzione Eco, che lo spegne automaticamente per farvi risparmiare sulla bolletta.

 

Principale svantaggio

L’unico punto di debolezza che si evince in questo prodotto è che è particolarmente costoso, perciò non adatto alle tasche di tutti i possibili acquirenti.

 

Verdetto: 9.8/10

Questo ventilatore a torre è pensato per risparmiare sul consumo energetico (ma non sul suo acquisto) e per godere del giusto fresco per affrontare l’estate.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Funzione Eco

Questo ventilatore a torre Rowenta si contraddistingue per alcune caratteristiche specifiche, tra cui il design (di cui parleremo dopo) e il consumo di energia inferiore rispetto la media.

Il motore incluso, infatti, riesce ad assorbire soltanto 40 Watt di potenza, mentre la maggior parte dei dispositivi raggiunge e supera i 45 Watt.

Ciò che però lo rende ancora più speciale è la possibilità di adoperare la cosiddetta funzione Eco, che offre la capacità di autospegnimento del dispositivo e quindi di tutto il sistema, permettendo di andare a letto senza il rischio di lasciare acceso il ventilatore tutta la notte.

In questo modo vi godrete l’estate in modo fresco, ma senza esagerare con i consumi energetici.

Design

Come anticipato nel paragrafo precedente, uno dei due aspetti più interessanti di questo ventilatore a torre Rowenta è il design. Si caratterizza infatti per un corpo principale che ha una sezione dal diametro inferiore alla media, con una scocca nera e delle bande argento satinato, che conferiscono una qualità estetica non da poco.

Inoltre, grazie all’emissione sonora di appena 35 decibel, possiamo dire a cuor leggero che è uno dei prodotti più silenziosi che potrete trovare su Internet. Pensandoci un attimo, infatti, il design è una di quelle caratteristiche che spesso passa in secondo piano quando si tratta di trovare il miglior ventilatore a torre venduto online. In questo caso è invece parecchio evidente che l’azienda produttrice abbia voluto pensare non solo alla funzionalità ed efficienza ma anche all’aspetto esteriore dell’apparecchio.

 

Rapporto qualità/prezzo

Altrettanto importante quando si tratta di acquistare il ventilatore per l’estate è trovare la soluzione più idonea, che riesca a farvi spendere poco e con un risultato e performance ottimali. Il modello a torre Rowenta è fornito anche con un telecomando praticissimo, incluso nella confezione, che però non è dotato di batterie, perciò vi suggeriamo di comprarle separatamente o in concomitanza con l’acquisto di questo apparecchio.

Dobbiamo rilevare poi come i materiali costituenti lascino un po’ a desiderare se si considera che il prezzo del dispositivo non è sicuramente uno dei più bassi sul mercato. Per queste ragioni da un lato possiamo dire che la resa è eccellente, ma dall’altro dobbiamo sottolineare che non è alla portata di tutti in termini di esborso economico.

 

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