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Stufa a kerosene con o senza canna fumaria: perché comprarle e perché no

 

Se siete indecisi sull’acquisto di una stufa al kerosene e avete dei dubbi in merito a questo apparecchio per il riscaldamento casalingo, leggete il nostro articolo dove chiariremo alcuni dettagli fondamentali.

 

La stufa a kerosene è un sistema di riscaldamento che utilizza appunto questo combustibile liquido. Il kerosene è una miscela liquida di idrocarburi, altamente infiammabile, che viene utilizzata anche come solvente, si tratta di un sottoprodotto del petrolio e si ottiene tramite raffinazione. Già conosciuto nel decimo secolo dai persiani, in epoca moderna venne utilizzato per la prima volta da Abraham Pineo Gesner, che brevettò il nome kerosene, o cherosene, nel 1854. L’introduzione di questo nuovo combustibile fu vista con grande entusiasmo poiché molto più economico da produrre rispetto all’olio di balena, che veniva sfruttato per le lampade a olio. Il kerosene divenne dunque il sistema di illuminazione principale fino a quando non furono introdotte le lampadine elettriche.

 

Stufa kerosene

Rientrando tra le stufe a combustibile liquido, queste oggi sono viste come molto inquinanti, tuttavia è un falso mito e bisogna chiarire dei dettagli importanti in merito. Indubbiamente se utilizzassimo ancora una stufa a petrolio di due secoli fa, dovremmo porci il problema dell’ambiente ma i sistemi moderni consentono di limitare eventuali danni.

 

Come funziona la stufa a combustibile liquido?

Il combustibile viene inserito nell’apposito serbatoio, dopodiché all’accensione della stufa il kerosene si sposta nel bruciatore dove raggiunge temperature elevate, fino anche a 1.200 gradi centigradi, riscaldando l’ambiente. Per regolare la fiamma, si interviene direttamente sullo stoppino del bruciatore, questo può essere alzato oppure abbassato, nel primo caso si aumenterà la fiamma mentre nel secondo si arriverà gradualmente allo spegnimento della stufa.

Questa tipologia di prodotti non necessita di canna fumaria, tuttavia molti potrebbero essere preoccupati per l’emissione di monossido di carbonio, un gas in grado di uccidere silenziosamente e pertanto estremamente pericoloso. Acquistando una nuova stufa a kerosene non c’è da temere incidenti di questo tipo poiché sono dotate di strumenti in grado di rilevare la quantità di CO2 presente nell’aria, spegnendo automaticamente il dispositivo qualora la concentrazione fosse superiore ai limiti impostati dal produttore.

Utilizzando una stufa a kerosene bisogna comunque prestare un po’ più di attenzione e, generalmente, è consigliato arieggiare il locale in cui è posizionata ogni tre ore circa.

 

Quanto costa una stufa a kerosene?

Il prezzo di questi apparecchi può oscillare tra un minimo di 100 fino anche a oltre 500 euro, quindi è possibile scegliere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze, in grado di scaldare ambienti più o meno grandi. Oltre al costo della stufa in sé, però, bisogna anche calcolare la spesa per l’acquisto del combustibile liquido. Il kerosene ha fortunatamente un costo ridotto, una tanica da 10 litri della durata di una settimana circa con uso intermedio, può costare dai 20 ai 40 euro.

Questi calcoli sono basati su stime approssimative, quindi non devono essere presi come punti di riferimento assoluti, ma una stufa al kerosene che ha una potenza di 3kW, consuma 0,3 litri di combustibile all’ora.

 

Combustibile Zibro cos’è

Zibro è un brand europeo che si occupa di combustibili per il riscaldamento e opera nel settore da oltre 30 anni, innovando e presentando prodotti affidabili e puliti. Zibro è molto attenta anche all’ambiente, ogni tanica di combustibile per stufe è infatti realizzata in PET 100% riciclabili, per limitare l’impatto dell’inquinamento da plastica sul pianeta.

Lo Zibro è tossico?

Le isoparaffine vendute da Zibro non sono di per sé tossiche, ma bisogna comunque ricordare che una combustione non corretta può portare alla creazione di monossido di carbonio, quindi qualsiasi processo di combustione volto al riscaldamento di un ambiente, deve essere opportunamente tenuto sotto controllo, arieggiando quando necessario.

Chi non vuole avere pensieri o problemi di questo tipo, farebbe meglio a optare per una classica stufa elettrica, anche se ciò può comportare una spesa maggiore in termini di energia elettrica consumata.

 

Quali stufe producono monossido di carbonio

Per rispondere a questa domanda bisogna prima spiegare cos’è il monossido di carbonio. Questo gas si produce dalla combustione incompleta di materiale organico, in assenza di ossigeno si viene a produrre quindi il monossido di carbonio. La formula chimica del composto è CO, chiamato anche ossido di carbonio, ed è un gas velenoso insapore e inodore, quindi qualora dovesse essere presente nel vostro appartamento, non ve ne rendereste conto se non quando ormai è troppo tardi. La sua pericolosità è elevata e non va assolutamente sottovalutato perché è in grado di uccidere in brevissimo tempo.

Dato che si produce tramite combustione incompleta, qualsiasi stufa a legna, fornelli, caldaie, stufe a combustibile liquido e fiamme vive in casa, possono generare monossido di carbonio. Una volta inspirato, entra nel circolo ematico legandosi agli ioni di ferro nell’emoglobina, paralizzando il trasporto di ossigeno a tutto l’organismo. Il soggetto scivola lentamente in coma e successivamente sopraggiunge la morte se non curato tempestivamente. Alcuni sintomi di mancanza di ossigeno vedono nausea, vomito e mal di testa ma anche tachicardia e confusione.

 

Come evitare l’avvelenamento da monossido di carbonio

Il modo migliore per non incappare in una situazione potenzialmente mortale è effettuare la manutenzione agli impianti di riscaldamento casalinghi a cadenza regolare, siano esse semplici stufe a kerosene o anche caldaie. Chi possiede un camino deve pulire la canna fumaria servendosi di uno specialista del settore e, se ancora non vi sentite abbastanza sicuri, installate un rilevatore di monossido di carbonio nei luoghi sensibili.

Vantaggi e svantaggi della stufa a kerosene

In ultima analisi, i vantaggi dati dall’acquisto di una stufa a kerosene sono dati innanzitutto dal risparmio economico, notevole rispetto all’uso di stufe elettriche. Sono anche molto utili per riscaldare ambienti piccoli e grandi in breve tempo. Sebbene il rischio dato dalla produzione di monossido di carbonio non sia del tutto eliminato, è comunque sensibilmente ridotto dai sistemi di riscaldamento moderni, basterà quindi optare per stufe di ultima generazione evitando prodotti antidiluviani.

 

 

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La vera guida al risparmio per luce e gas

 

Oggi vogliamo essere di aiuto ai consumatori attraverso una guida completa, scritta in parole semplici e pensata per chi è preoccupato sull’impatto dell’aumento dei costi di luce e gas. Lo faremo spiegando in modo trasparente quali sono le migliori strategie da adottare per dare un taglio ai costi e vivere più sereni, senza fare troppe rinunce. Ecco che cosa fare. 

 

Impara a confrontare le tariffe luce e gas

Se c’è una cosa che l’essere umano cerca sempre di allontanare dalle mente è il cambiamento. “Si è sempre fatto così” è uno dei mantra più duri da smembrare ma qui di seguito dimostreremo che non c’è nulla di più sbagliato in questo modo di ragionare e lo faremo in riferimento alle bollette di luce e gas. Oggi abbiamo la fortuna di poter cambiare operatore quando ne sentiamo il bisogno, senza dover pagare penali o fornire motivazioni all’azienda di cui siamo clienti. 

Possiamo farlo grazie alla vigilanza di ARERA, in modo gratuito e privo di disagi. Difatti il cambio di operatore, dopo l’invio dei dati, avviene grazie a una formula automatica, in modo facilitato e senza costi, cambi di contatori o interruzioni di servizio. Questo significa che non ci sono scuse: se i costi diventano insostenibili è arrivato il momento di cambiare. 

Per farlo basta fare un rapidissimo confronto delle tariffe luce e gas su Facile.it, controllando con attenzione l’unica voce in bolletta capace di fare la differenza: il costo unitario della materia energia. Questo costo varia da azienda ad azienda ed è l’unico sul quale il mercato si fa concorrenza. Tutti gli altri esborsi sono identici per tutti gli operatori e, quindi, non cambiano mai. Scegliendo tariffe il cui costo della materia energia è più basso di tutte le proposte sul mercato avrai già compiuto il primo grande passo per il risparmio. 

 

I costi invisibili che puoi tagliare in bolletta

Ci sono poi altri piccoli costi in bolletta dei quali non ti accorgi ma che, sul lungo periodo arrivano anche a superare qualche centinaio di euro all’anno. Ci riferiamo, per esempio, ai costi addebitati per l’invio della bolletta cartacea. Si tratta di una spesa che oggi è da considerare inutile perché, oltre al dispendio di carta, comporta l’addebito di costi che possono essere risparmiati. 

Anziché conservare decine e decine di fatture in casa è possibile digitalizzare i pagamenti, creare un profilo sulla piattaforma dell’operatore scelto e autorizzare il pagamento bancario automatico. In questo modo i pagamenti avvengono senza che tu debba preoccupartene e l’azienda toglie l’addebito delle fatture cartacee e può aggiungere anche sconti considerevoli, fino al 20% all’anno. Lo sapevi?

Inoltre le aziende offrono ulteriori sconti a chi sceglie offerte combinate di luce e gas rispetto a chi attiva solo l’una o l’altra fornitura. Da un punto di vista di gestione, inoltre, questa scelta ti semplifica anche la vita perché consente di amministrare i costi e i consumi di luce e gas da un unico pannello e di interfacciarti con un solo operatore. Anche in questo caso i clienti che optano per la scelta combinata vengono premiati con sconti molto interessanti. Infine, per i clienti morosi che si trovano in difficoltà, l’attuale legge di bilancio concede il diritto alla rateizzazione in dieci mensilità senza alcun tasso di interesse. 

Quanto sprechi? Sei consapevole?

Quanto consuma un caricabatteria per smartphone attaccato alla presa della corrente ma, di fatto, inutilizzato? Quanto impatta una lavatrice in stand-by? In che modo il condizionatore influisce sui costi elettrici e sull’ambiente? E quanto costa continuare a utilizzare la vecchia stufetta elettrica per riscaldare una casa con infissi vecchi e pieni di spifferi? Quanta energia usi realmente rispetto a quella che viene dispersa? Forse non ne hai la minima idea ed è questo il più grande ostacolo per i consumatori preoccupati dall’impennata dei prezzi per l’utilizzo di gas e corrente

Molto spesso, infatti, non abbiamo un’idea precisa di quale temperatura impostare sul termostato, così come non siamo consapevoli di quanto sia più costoso un vecchio elettrodomestico che ci ostiniamo a non cambiare rispetto all’acquisto di uno nuovo con efficienza energetica garantita. 

La mancanza di consapevolezza è l’arma a doppio taglio che mostra i suoi effetti quando, ormai, è troppo tardi, ovvero quando arriva il conguaglio in bolletta ed è così salato da mandarci in malora l’intera giornata. È importante dunque imparare ad agire prima, diventare più consapevoli circa i consumi, regolare al meglio l’uso delle risorse e, soprattutto, prevenire gli sprechi. In questo modo farai bene alle tue finanze e all’ambiente, contribuendo a fare un uso attento delle risorse (che non sono affatto infinite). 

 

Investimenti sul lungo periodo 

Ultimo consiglio: uno sguardo al futuro. In che senso? Ci riferiamo al modo di guardare il mondo tenendo conto che certi cambiamenti possono avvenire in modo totalmente inaspettato, proprio come è accaduto con l’emergenza sanitaria globale. Il mondo si sta preparando, anche se in modo molto lento, a cambiare verso le energie rinnovabili e il mercato propone soluzioni elettriche, smart e a basso consumo per ogni aspetto della nostra vita. 

Magari cambiare infissi o passare da una caldaia a gas a una con pompa di calore ti sembrano spese esose e difficili da affrontare ma non ti accorgi che già stai pagando a caro prezzo e quotidianamente alcune decisioni che danneggiano te e l’intera comunità. 

Da un punto di vista energetico, quindi, sembra esser arrivato il momento giusto per guardare al futuro non solo in ottica di risparmio e di lotta agli sprechi. Le soluzioni tecnologiche e innovative che si stanno facendo spazio sul mercato energetico sono avallate anche dalle istituzioni che premiano i cittadini che decidono di farsi avanti con incentivi e bonus. 

Pensa alla tua abitazione, al modo in cui utilizzi ciò che c’è dentro e chiediti: come posso vivere meglio garantendo un futuro migliore anche ai figli dei miei figli? Questa è la vera domanda che dovremmo porci tutti noi oggi e che, oltre a farci risparmiare denaro può letteralmente salvare la vita alle future generazioni

 

 

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Come scegliere al meglio l’arredamento per un monolocale

 

Il monolocale non è semplice da arredare poiché richiede uno studio preciso dello spazio a disposizione. Se non sapete da dove iniziare, leggete attentamente tutto il nostro articolo per avere idee e informazioni in merito.

 

Avete appena acquistato un appartamento, magari in centro città e, optando per un monolocale, siete indecisi sull’arredamento e lo stile da adottare. Nel nostro articolo vedremo insieme alcune idee arredamento casa, soprattutto per quelle con metratura contenuta, open space e soppalco, quindi non perdete altro tempo e immergetevi nella lettura.

 

Arredare monolocale con gusto

Il monolocale, come dice la parola stessa, è un ambiente unico, con una sola stanza che deve essere in grado di garantire tutte le funzioni classiche di una casa, a eccezione naturalmente dei servizi sanitari che hanno il proprio ambiente dedicato. Per una famiglia numerosa l’idea è quasi impraticabile ma è possibile ritagliare degli spazi per almeno due persone. Non si può, o meglio, non è consigliato, arredare per accumulo, scegliendo di volta in volta mobilio nuovo, soprattutto se si vuole avere una sorta di continuità e colpo d’occhio piacevole. Quindi, prima di arredare un monolocale dovete avere le idee chiare sullo stile che desiderate.

 

Scegliere i colori primari

Con colori primari intendiamo quelli delle pareti, in un monolocale è di vitale importanza evitare assolutamente i colori scuri poiché gli ambienti piccoli risulterebbero ancor più angusti, influenzando negativamente l’umore di chi ci abita. Virate dunque su tonalità pastello o, ancora meglio, bianco e avorio, che renderanno il tutto più luminoso e lasciate che siano i mobili e gli accessori a sprigionare note di colore.

Evitate di posizionare ingombri nelle zone più luminose, in modo che la luce, provenendo dall’esterno, non abbia impedimenti e possa diffondersi al meglio in tutto l’appartamento. Per l’illuminazione serale è possibile giocare un po’ sugli spazi e i volumi, posizionando lampade a piantana o sospese in luoghi specifici, in modo da creare un ambiente accogliente, se scegliete luce calda, oppure più austero se preferite quella fredda.

Arredamento monolocale

Passiamo ora all’arredamento vero e proprio, ovvero la scelta del mobilio e degli accessori aggiuntivi che potranno dare carattere alla casa. Uno dei punti chiave da tenere sempre a mente è l’assoluta impossibilità di inserire mobili eccessivamente grandi, poiché occuperebbero tutta la superficie calpestabile, quindi se volete una casa che sia vivibile dovrete necessariamente optare per quelli di dimensioni contenute. La stessa regola vale per gli accessori, inutile acquistare un TV da 60 pollici, per esempio, se dovrete fissarlo da una distanza inferiore a un metro.

 

Arredi trasformabili

Con questo termine facciamo riferimento a tutti quegli elementi che possono essere nascosti o appunto trasformati in altro, come i letti a scomparsa, i tavoli pieghevoli che diventano degli sgabelli e così via. L’idea di avere un letto sempre in mezzo all’appartamento non è il massimo, per questo potreste preferire un divano che ogni sera può diventare facilmente il letto in cui dormire o addirittura che scompaia nella parete o sotto altri elementi d’arredo.

Nei monolocali con soppalco questo è generalmente posizionato in alto, per evitare così di averlo a vista. Le soluzioni sono diverse, dovrete quindi stabilire quale faccia al caso vostro in base al budget disponibile e la conformazione stessa della casa.

Una scrivania di questi tempi non può mai mancare, chi svolge lavoro da casa necessita di uno spazio apposito ma in un monolocale è difficile ritagliarlo, quindi bisogna adottare soluzioni alternative, come appunto una scrivania trasformabile, che all’occorrenza può essere chiusa e divenire un piccolo tavolo per consumare i pasti. Ne esistono anche di molto interessanti, a ribalta, che sono dunque fissate alla parete e quando alzate hanno uno spessore di pochi centimetri, garantendo quindi una maggiore superficie calpestabile quando non in uso.

Idee piccolo ingresso casa

L’ingresso del monolocale sarà sicuramente piccolo, quindi con poco spazio a disposizione per posizionare scarpiere o simili, come fare in questo caso? Per non dare la sensazione di ingombro, è bene scegliere mobili rialzati, da fissare alla parete, dove volendo potrete posizionare anche dei ganci che fungano da sostegno per cappotti e borse. Sconsigliati gli appendiabiti a piantana, che diventano ben presto degli “alberi di Natale” pieni di cappotti, rovinando l’estetica globale dell’appartamento.

 

Cucina soggiorno open space 15 mq

Un monolocale di 15 metri quadri è difficile da arredare e, avendo sempre la cucina a vista, questa deve essere sempre pulita e ben tenuta. Esistono però dei piccoli accorgimenti per dare l’idea di una suddivisione tra gli ambienti anche quando questa non esiste, con una penisola, per esempio, che funga anche da tavolo per consumare i pasti e che separi virtualmente il soggiorno dall’angolo cottura. Banalmente anche il posizionamento del tavolo, qualora preferiate quest’ultimo, può essere un dettaglio che separi concettualmente i due spazi, a patto che sia ben inserito nell’ambiente e che non sia eccessivamente ingombrante. Se pensate di avere spesso degli ospiti, acquistate piuttosto quelli che possono allungarsi, così potrete decidere all’occorrenza.

 

Monolocale con soppalco

I mini appartamenti con soppalco sono i più comodi da gestire, poiché sfruttano la verticalità, costruendo degli spazi altrimenti inutilizzati. La superficie calpestabile aumenta e così anche le possibilità di arredo. Un soppalco può essere utilizzato come area studio o stanza da letto, ma anche divenire un luogo di relax con poltrone e angoli lettura, lasciando che il resto dell’appartamento sia funzionale.

Idee per riscaldamento

Il riscaldamento in un monolocale non è così complesso da gestire, poiché gli spazi piccoli si scaldano immediatamente, quindi è possibile optare anche per dispositivi elettrici senza influire negativamente sui consumi. Sconsigliata invece la stufa a legna oppure quelle che utilizzano combustibili liquidi poiché bisogna sempre prestare attenzione alla produzione di monossido di carbonio, gestendo continuamente il riciclo d’aria.

Con le informazioni nel nostro articolo sarete in grado di gestire al meglio il vostro monolocale, vi ricordiamo infine che anche gli accessori sono importanti e una corretta scelta dei quadri potrebbe dare una marcia in più all’appartamento. Per gli ambienti moderni optate per qualcosa di astratto mentre lo stile rustico richiede arte campestre.

 

 

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7 idee salvaspazio per arredare la cameretta di una ragazza

 

Ecco alcune delle idee salvaspazio più interessanti per arredare al meglio la camera di una ragazza, dai letti a castello fino alle scrivanie a scomparsa. Scoprite le soluzioni migliori nel nostro articolo.

 

L’esigenza di uno spazio proprio è comune sia nei maschi sia nelle femmine, quindi arriva un momento nella crescita dei propri figli nel quale è importante dare loro un luogo che diventi un po’ il proprio santuario, una stanza tutta per sé dove, se anche vigono le regole genitoriali, possono essere se stessi ed esprimersi al meglio.

Qualora vogliate arredare una camera da letto per ragazze ricordate di coinvolgere la diretta interessata, per evitare di imporre le vostre idee e la vostra visione ai figli che potrebbero non gradirla. La mediazione è molto importante, partiamo per esempio dal budget, è necessario far capire alla ragazza che per arredare cameretta avete un tetto massimo di spesa, all’interno del quale far rientrare vari elementi. Tra questi possiamo trovare il letto, le tende, l’armadio, la scrivania, un’eventuale libreria, un televisore e così via.

Non lasciatevi poi guidare dai soliti colori che si pensa siano più adatti alle ragazze, come giallo, rosa, turchese e tonalità pastello, ma ascoltate il loro feedback diretto, per orientarvi su colorazioni a loro più congeniali.

 

Camere per ragazze, le limitazioni date dallo spazio

Oltre al budget, dovrete scontrarvi anche con lo spazio a disposizione. Le stanze, soprattutto in città, diventano sempre più piccole e quindi è necessario arredare in modo tale da valorizzare ciò che si ha a disposizione. Nei paragrafi in basso troverete alcune idee camerette salvaspazio a cui potrete fare riferimento per arredare in maniera consapevole.

Letti a castello

Una perfetta soluzione cameretta piccola 2 letti, se i soffitti sono alti e non c’è molta superficie calpestabile, il letto a castello è in grado di risolvere tutti i problemi. Le ragazze potrebbero inizialmente protestare per la necessità di convivere nello stesso spazio, tuttavia è compito vostro far capire loro che in questo modo avranno una migliore divisione della stanza. Tenete conto che i letti a castello hanno un’altezza standard di 180 centimetri, questa può essere talvolta variabile ma in linea di massima possono essere sfruttati in qualsiasi appartamento moderno e non.

 

Gradini contenitore

Fanno il paio con i letti a castello e quelli a soppalco, al posto di utilizzare una classica scaletta in ferro, scomoda e anche un tantino pericolosa, potete optare per i gradoni in legno che fungono anche da contenitore. Indubbiamente occupano un po’ di spazio un po’, tuttavia la loro natura cava consentirà alle ragazze di stipare tutti i propri oggetti preferiti, per averli sempre a portata di mano. Un accessorio da cameretta ragazza moderna molto apprezzato, dove trovano spazio libri, accessori, indumenti e così via.

 

Cabina armadio angolare

Vi sarà sicuramente capitato di entrare in una stanza dove angoli stretti rendono difficile il posizionamento di qualsiasi tipo di mobilio. Per riuscire a sfruttare anche questi luoghi che potremmo definire problematici, la soluzione migliore resta sempre un bell’armadio angolare. I loro prezzi, poiché realizzati su misura, possono essere elevati, tuttavia tenete conto dello spazio guadagnato, che vi permetterà di gestire al meglio le camerette piccole dimensioni. Se la parte terminale dell’armadio non appoggia su una parete, può essere impreziosita con una libreria laterale a vista, chiudendo lo spazio in modo armonico. Per risultati migliori è consigliato usare gli stessi colori dell’armadio, evitando di creare una suddivisione marcata.

Scrivania multifunzione

Nella cameretta di una ragazza non può mancare la scrivania, luogo dedito alla lettura e allo studio. Da sola, questa potrebbe occupare troppo spazio, tuttavia se ne può scegliere una che sia in grado di svolgere varie funzioni. Sul mercato sono disponibili quelle con libreria incorporata, presentano dunque delle rientranze nella parte inferiore, dove poggia il piano, per inserire libri, quaderni, oggetti d’arredamento, cancelleria, profumatori per ambiente e così via.

Se avete già dedicato uno spazio per la libreria nella camerette ragazze, allora potreste valutare l’aggiunta di una scrivania ribaltabile. Si fissano al muro e il piano su cui scrivere scompare all’occorrenza, garantendo più superficie calpestabile.

 

Letti a scomparsa

Adatti non solo per una cameretta bambina ma anche le ragazze un po’ più grandi. Il modo migliore per creare l’ambiente è quello di posizionare il mobile che contiene il letto su una parete, e costruire al di sopra una serie di librerie e spazi per oggetti di varia natura, tra cui anche il computer. Di giorno quindi si avrà uno spazio ampio con pouf o altre sedute comode, mentre di notte il letto viene estratto dal mobile.

In questa tipologia troviamo anche i letti a ribalta, che scompaiono letteralmente nel muro. Rispetto ai precedenti non c’è modo di arredare quella parete poiché ogni sera dovrà essere aperta, tuttavia il non avere un letto ingombrante in camera può rivelarsi molto utile.

 

Eliminare la testiera del letto

Potrebbe sembrare poco, ma rimuovendola avrete centimetri extra da utilizzare in altro modo. Alcuni consumatori preferiscono sostituirla con dei pannelli imbottiti da fissare al muro, che oltre a proteggere da eventuali testate accidentali sono anche in grado di arredare. Per soluzioni eleganti consigliamo di giocare su forme differenti e colori complementari, che ben si addicano al resto della stanza.

Mensole

Sul mercato ne trovate di ogni tipo, aperte, chiuse, combinabili, larghe e strette nonché poco profonde. Se volete sfruttare la verticalità della stanza non c’è soluzione più adeguata, quelle che consigliamo sono però le mensole contenitore perché evitano l’accumulo di polvere e, se opportunamente posizionate, possono rivelarsi esteticamente gradevoli.

Queste erano le nostre idee salvaspazio per gestire una piccola cameretta per ragazze. Le soluzioni sono svariate, alcune molto comode e altre un po’ più costose ma tutte in grado di farvi risparmiare spazio prezioso.

 

 

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Gli 8 migliori camini elettrici del 2024

 

Camini elettrici – Guida all’acquisto e Confronti

 

Non tutti possono permettersi un camino in casa, che necessiterebbe di lavori impegnativi e costosi, per questo chi non vuole assolutamente rinunciarvi, può optare per i moderni camini elettrici. In basso potete trovare la nostra selezione ma se non avete tempo da perdere vi invitiamo a considerare Tagu PowerFlame 23, che vanta un effetto del fuoco davvero ben fatto e realistico, oppure Klarstein Lausanne, dal design impeccabile, con la possibilità di accendere la fiamma in modo indipendente dal riscaldamento.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori camini elettrici – Classifica 2024

 

La seguente classifica dei migliori camini elettrici del 2021 è stata realizzata prendendo in considerazione i prodotti più venduti e apprezzati dai consumatori. Troverete opzioni a basso costo e camini di design, tuttavia se non sapete come scegliere un buon camino elettrico vi invitiamo a leggere prima la nostra guida all’acquisto.

 

Camino elettrico da incasso

 

1. Tagu PowerFlame 23” programmabile e incassabile in pareti 1500 W

 

Secondo i pareri espressi dai consumatori, si tratta del miglior camino elettrico se consideriamo il rapporto qualità/prezzo. PowerFlame può essere installato a incasso in una parete o anche all’interno di un camino classico che non potete utilizzare per mancanza di canna fumaria, sfruttando al meglio l’arredo casalingo. La potenza di 1500 watt potrebbe essere un problema, poiché non è regolabile e quindi si è limitati nella scelta della temperatura, tuttavia è un dettaglio minore dal momento che non sarebbe comunque possibile destinare l’intero riscaldamento casalingo al solo camino elettrico. Chi lo desidera, inoltre, può attivare anche solo l’effetto visivo delle fiamme che bruciano, in grado di creare sempre un’atmosfera molto suggestiva, anche durante il periodo estivo.

Tramite il telecomando incluso nella confezione potrete programmare l’accensione per una settimana, con un piano diverso per ogni giorno, adattandolo così ai vostri orari lavorativi. L’uso prolungato può portare all’emissione di qualche ronzio.

 

Pro

Prezzi bassi: Ottimo il costo, che rientra tra i camini elettrici meno economicamente impegnativi, fattore importante per chi non vuole spendere troppo.

A incasso: L’installazione vi permetterà di posizionare il camino elettrico all’interno di una nicchia o di un camino classico che risulta inutilizzabile a causa della mancanza di una canna fumaria.

Programmabile: Tramite il telecomando si può impostare l’accensione automatica a orari diversi per l’intera settimana.

 

Contro

Rumore: Alcuni utenti hanno riscontrato l’emissione di un ronzio durante le accensioni prolungate, un fattore che potrebbe infastidire chi ama la quiete e il silenzio.

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Camino elettrico da parete

 

2. Klarstein Lausanne caminetto elettrico a parete effetto fiamma 1000/2000 W

 

Klarstein è un brand tedesco specializzato nella produzione di elettrodomestici estremamente popolare, non sorprende quindi che uno dei camini elettrici più venduti online sia realizzato proprio da questa compagnia. Parliamo di Lausanne, un caminetto con installazione a parete economico ed elegante. Ha un design moderno, con una cornice di colore bianco o nero, a seconda delle vostre preferenze, e un vetro tramite il quale potrete vedere due effetti diversi, la classica fiamma o la pietra decorativa, scegliendo uno tra sette colori per illuminare parzialmente la parete grazie ai LED posteriori. Tutte le regolazioni sono selezionabili tramite telecomando, con il quale potrete accendere o spegnere il camino, impostare la potenza su 1000 o 2000 watt, cambiare la luce posteriore e l’effetto, quest’ultimo indipendente dall’accensione del riscaldamento e quindi utile per creare un’atmosfera rilassante.

Secondo quanto riferiscono i consumatori, la potenza riscaldante non è delle migliori e dovrebbe essere posizionato in ambienti non eccessivamente ampi.

 

Pro

Prezzo: Il costo del camino Lausanne è convincente, si rivela infatti economico sia nella sua variante bianca sia in quella nera.

LED: Questi sono installati nella parte posteriore del camino, quindi illuminano leggermente la parete e possono essere impostati su sette colori diversi.

Indipendente: Potrete anche utilizzare solo l’effetto fiamma, senza accendere il riscaldamento, per creare un’atmosfera intima e rilassante.

 

Contro

Riscaldamento: Sebbene possa essere impostato su 1000 o 2000 watt, la potenza effettiva non è delle migliori e dà il meglio di sé solo in ambienti piccoli, inferiori a 20 metri quadri.

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Camino elettrico finto

 

3. Klarstein Kaprun camino elettrico con effetto fiamma 1800 W

 

Non tutti i consumatori vogliono effettuare lavori in muratura per montare un camino elettrico in salotto, chi vuole qualcosa di più semplice da posizionare, come una facile installazione a parete per esempio, può valutare questa opzione proposta da Klarstein. Kaprun si presenta come un caminetto classico, con una cornice in finta muratura che ben si adatta a un ambiente rustico. La potenza riscaldante può essere impostata su due diversi livelli, fino a un massimo di 1800 watt, ideale quindi per ambienti fino a 30 metri quadri.

Rispetto ad altre opzioni che abbiamo preso in considerazione non permette una gran personalizzazione dell’effetto fiamma, può rivelarsi dunque una scelta adatta solo per gli utenti che lo ritengono un elemento secondario.

Per capire dove acquistare il modello Kaprun di Klarstein, potete cliccare sul link che trovate in basso, verrete così riportati alla pagina del venditore dove potrete completare la transazione in completa sicurezza.

 

Pro

Compatto: Chi non ha molto spazio in casa ma non vuole rinunciare all’effetto intimo che un camino è in grado di restituire, può puntare sul modello Kaprun grande 60 x 22 x 66 cm.

Economico: Il prezzo non è il più basso sul mercato ma rientra comunque in fascia economica, non dovrete quindi investire troppo per l’acquisto del prodotto Klarstein.

Potenza: Pur nella sua compattezza, il camino si rivela sufficientemente potente, con due impostazioni di riscaldamento fino a un massimo di 1800 watt.

 

Contro

Resistenza: Il materiale di cui è costituita la finta muratura che funge da cornice per il camino elettrico, non è dei più resistenti ed è molto facile scheggiarlo o romperlo in fase di montaggio.

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Camino elettrico moderno

 

6. Richen Naran caminetto elettrico con illuminazione LED e telecomando

 

Naran di Richen è una delle offerte più impegnative, dal punto di vista economico, della nostra classifica. Ciononostante vale la pena prendere in considerazione il prodotto per la sua qualità costruttiva e resa visiva, superiore alla media. Innanzitutto è costituito da una cornice bianca che può fungere anche come base d’appoggio per i propri soprammobili, mentre al centro presenta il pannello in vetro del camino, dal quale emerge un effetto fiamma tridimensionale regolabile su quattro livelli di intensità. I colori disponibili sono 13, potrete selezionarne uno fisso oppure impostare una rotazione automatica ogni 10 secondi circa.

Gli utenti lo trovano molto scenografico e adatto anche agli ambienti moderni grazie alla cornice minimal priva di fronzoli di colore bianco, tuttavia il manuale di istruzioni andrebbe rivisto perché include solo la lingua tedesca, rendendo l’operazione di installazione un po’ difficoltosa per la maggior parte degli acquirenti italiani.

 

Pro

Silenzioso: Rispetto alla maggior parte dei camini elettrici, quello di Richen non emette ronzii o rumori quando è in funzione, per un’esperienza rilassante e silenziosa.

Resistente: Il prodotto è ben costruito e non si graffia facilmente anche durante le operazioni di pulizia, un punto a favore per il camino Richen.

Cornice: Di colore bianco, minimalista e senza fronzoli, si rivela adatta per appoggiare anche i propri soprammobili, proprio come fareste sulla cornice di un vero camino.

 

Contro

Montaggio: L’installazione è relativamente semplice e non richiede una gran competenza in materia, tuttavia il manuale di istruzioni è solo in tedesco, un piccolo neo di cui tener conto.

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Camino elettrico verticale

 

5. Glow Fire Uranus camino elettrico a parete con luci LED 1500 W

 

A una prima comparazione, Uranus di Glow Fire è un camino elettrico differente dagli altri presi in considerazione, essenzialmente per la sua configurazione verticale che lo rende un po’ più difficile da installare in tutti gli ambienti. Avendo lo spazio a disposizione, però, si rivela molto elegante con tre diverse tipologie di effetti visivi: legno che brucia, ciottoli bianchi e cristalli, tutti regolabili su cinque livelli di luminosità differenti.

Tramite il telecomando incluso nella confezione si possono gestire tutti questi effetti, naturalmente regolare la potenza di riscaldamento, da un minimo di 750W a 1500W, e anche impostare il timer per l’accensione programmata.

Il montaggio non è complesso, si tratta infatti di un elettrodomestico da fissare a parete, potrete quindi farvi aiutare da qualche amico senza richiedere l’intervento di un tecnico specializzato, risparmiando notevolmente sull’eventuale parcella. Per scoprire dove acquistare il camino Uranus, non vi resta altro da fare che cliccare sul link in basso.

 

Pro

Design: Esteticamente il camino si presenta molto moderno, con pannello di vetro e illuminazione ambientale colorata gestibile tramite il telecomando incluso.

Riscaldamento: Può essere regolato tra 750 e 1500 watt, in modo da coprire un ambiente piccolo o di medie dimensioni, a seconda delle proprie esigenze.

Effetti e colori: Uno dei vantaggi è rappresentato dalla presenza di tre diversi effetti visivi, che potrete regolare a piacimento con colori alternativi e luminosità differente.

 

Contro

Dimensioni: Essendo più alto che largo, il camino necessita di una parete adatta per essere installato, rivelandosi un po’ differente da quanto propone la concorrenza.

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Camino elettrico Homcom

 

6. Homcom camino elettrico da terra con effetto fiamma 1000/2000 W

 

Quello proposto da Homcom è il camino elettrico più economico della nostra classifica. Non si tratta di un dispositivo da incasso o a parete ma è facilmente posizionabile nella stanza che preferite, restituendo un effetto vintage all’ambiente grazie al suo design, che ricorda una vecchia stufa a carbone in ferro. Sottolineiamo però che si tratta di un semplice effetto ottico poiché il dispositivo, oltre a una sottile lamina in materiale ferroso è composto da materiali plastici, e solo la parte frontale è in vetro, che lascia intravedere il finto legno illuminato da luci LED. Buona attenzione ai dettagli e persino l’interruttore è nascosto per evitare di rovinare l’illusione.

Potrete facilmente regolare l’intensità della luce e la potenza di riscaldamento, impostandola su 1000 o 2000 watt.

L’efficacia non è elevata, riesce a creare indubbiamente un’atmosfera particolare ma il camino elettrico Homcom dovrebbe essere utilizzato solo in ambienti che non superano i 20 metri quadri.

 

Pro

Trasportabile: Trattandosi di un camino elettrico indipendente, può essere spostato nella stanza che preferite, per scaldare ambienti specifici come la stanza da letto o la cucina.

Design: Chi ama l’estetica vintage, apprezzerà sicuramente l’effetto ottico che ricorda una stufa a carbone o legno, proprio come quelle popolari durante l’inizio del secolo scorso.

Potenza: Potrete regolare il riscaldamento stabilendo l’assorbimento energetico, impostabile su 1000 o 2000 watt, a seconda della grandezza della stanza.

 

Contro

Montaggio: Bisogna fissare i piedini con le viti fornite prima di poterla utilizzare, queste però sono un po’ troppo corte e potrebbero dare qualche problema se non avvitate correttamente.

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Camino elettrico con cornice

 

7. Bakaji camino elettrico Chicago con cornice in legno 1800 W

 

Uno dei dispositivi più interessanti tra quelli venduti online, soprattutto per l’aspetto estetico che ricorda i camini che è possibile trovare nelle case statunitensi. Non a caso, il nome del prodotto è proprio Chicago, per dare un’aria internazionale al proprio appartamento. La stufa elettrica può essere incassata nella cornice bianca in legno MDF, inclusa nella confezione, ma qualora lo desideriate potrete installarla anche a parete. L’illuminazione a LED fornisce un piacevole effetto ottico, restituendo l’illusione di veri ciocchi di legno accesi senza però incidere negativamente sul consumo energetico. L’assorbimento di 1800 watt, distribuiti su due elementi da 900W l’uno, garantisce un buon riscaldamento di stanze grandi 20/30 metri quadri, tuttavia presenta qualche piccolo inconveniente, come l’assenza del telecomando per il controllo da remoto e anche la cornice in legno che risulta molto delicata. Durante le operazioni di pulizia e manutenzione bisogna evitare graffi e colpi che potrebbero rovinarla facilmente.

 

Pro

Capacità di riscaldamento: Grazie a 1800W di potenza, la stufa riesce a scaldare velocemente e in modo efficiente ambienti fino a 30 metri quadri.

Installazione: L’utente può scegliere due tipologie di montaggio, quella nella cornice, molto semplice e veloce, oppure incassando direttamente il camino elettrico nella parete.

Spazio d’appoggio: La parte superiore della cornice diventa una comoda superficie d’appoggio, dove potrete posizionare i vostri soprammobili preferiti, proprio come fareste su un vero camino.

 

Contro

Cornice: Per quanto sia esteticamente gradevole, si rivela anche molto fragile. Durante le operazioni di pulizia bisogna fare attenzione per evitare eventuali graffi.

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Camino elettrico con telecomando

 

8. M.C.Haus camino elettrico touch screen pannello in vetro 900/1800 W

 

Il camino elettrico proposto da M.C.Haus ha un nuovo stile, molto moderno grazie al pannello in vetro e touch screen poco invasivo posizionato nella zona in basso a destra. Per attivare tutte le funzioni, però, non sarà necessario raggiungere ogni volta i pulsanti touch ma potrete fare affidamento sul comodo telecomando minimalista incluso nella confezione, con sei pulsanti per gestire l’accensione, il colore delle fiamme, la temperatura e impostare anche un timer.

Il dispositivo possiede tutti i sistemi di sicurezza necessari, come la protezione contro il surriscaldamento, con spegnimento automatico quando la temperatura è troppo alta.

Esteticamente è molto raffinato ed elegante, tuttavia bisogna seguire alcuni consigli in fase di montaggio, evitando per esempio di posizionarlo al di sotto di un TV a parete, per evitare di limitare la funzione di riscaldamento. Dato l’assorbimento di potenza, che può oscillare tra 900 e 1800 W in base alle impostazioni scelte, è un camino elettrico adatto a scaldare piccoli ambienti.

 

Pro

Design: Esteticamente è uno dei prodotti più validi tra quelli venduti online. Può essere utilizzato persino come semplice elemento d’arredo, senza sfruttare la funzione riscaldamento.

Colori: La fiamma può essere modificata a piacimento, selezionando una tra nove colori differenti, dal verde al viola scuro fino alla tonalità rosso/arancio.

Timer: Con questa funzione si può impostare accensione e spegnimento automatico, per trovare il camino acceso quando si rientra dal lavoro.

 

Contro

Rumore: Quando è in funzione, si può avvertire un rumore di sottofondo che non tutti i consumatori hanno apprezzato. Un dettaglio che, considerato il costo, andrebbe decisamente rivisto.

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Guida per comprare un camino elettrico

 

Avere un camino in casa è il sogno di molte persone, fin dall’alba dei tempi l’uomo è attirato dal fuoco e si stringe attorno a esso alla fine della giornata, per scaldarsi e per cuocere il cibo. Questo desiderio atavico è sopravvissuto anche ai giorni nostri, quando ormai abbiamo molte comodità a portata di mano che potrebbero renderlo superfluo, tuttavia per poter avere un camino in casa bisogna rispettare una serie di norme che comportano modifiche sostanziali del proprio appartamento, come la creazione di una canna fumaria. Se non è possibile effettuare tali lavori, come si può fare per realizzare comunque il proprio sogno? La soluzione migliore è la scelta di un camino elettrico. Nel seguente paragrafo vedremo insieme quali sono gli elementi fondamentali da prendere in considerazione per capire quale camino elettrico comprare senza sperperare inutilmente il proprio denaro.

Cos’è il camino elettrico

Il termine potrebbe creare un po’ di confusione, meglio chiarire dunque che questo prodotto non prevede l’accensione di ciocchi di legno e non crea fiamme libere, quindi non necessita di alcuna canna fumaria. Bisogna collegarlo alla corrente elettrica e si comporta come una stufa che produce aria calda che poi diffonde in casa, la differenza sta nel pannello di vetro anteriore che riproduce ciocchi ardenti, fiamme, ciottoli e tante altre tipologie di fuoco. La tecnologia oggigiorno permette questi “trucchi”, restituendo dunque la sensazione calda e familiare di un fuoco che brucia senza però necessitare della classica manutenzione.

 

Tipologie

Sul mercato è possibile trovare diversi modelli di camini elettrici, uno per ogni esigenza. Tra quelli più economici abbiamo i camini elettrici indipendenti, possono essere posizionati in qualsiasi punto della casa e più che un vero e proprio camino ricordano delle vecchie stufe di inizio ‘900, perfette per chi vuole ricreare un ambiente vintage o dare un tocco di originalità ad alcuni ambienti della casa.

Abbiamo poi quelli che prevedono l’installazione a parete, molto semplici da montare e che spesso includono anche una sorta di cornice che crea l’illusione di avere a che fare con un vero camino. Dando un’occhiata ai prodotti da noi recensiti potrete trovare quindi camini elettrici con cornici minimal, in tinta unita e perfetti per gli ambienti moderni ma anche prodotti un po’ più rustici, con una struttura in finta muratura e così via.

Infine ci sono i camini elettrici a incasso, che dovrebbero però essere presi in considerazione solo da chi sta effettuando lavori in casa e vuole ristrutturare un angolo inserendoci anche un camino. Quest’ultima tipologia può rivelarsi una buona idea anche per chi ha effettivamente un camino inutilizzato in casa che non può sfruttare poiché manca la canna fumaria o la predisposizione per l’accensione.

 

Riscaldamento

Dopo aver scelto la tipologia, dovrete anche capire la potenza necessaria per poter riscaldare adeguatamente l’ambiente. Il camino elettrico non è in grado di diffondere una gran quantità di calore, quindi generalmente sarete limitati al riscaldamento di una o al massimo due stanze molto piccole e vicine. Prima di selezionare l’elettrodomestico che fa per voi, quindi tenete sempre d’occhio i watt: i camini elettrici vanno da un minimo di 800 watt fino a oltre 2000, talvolta con la possibilità di passare da una modalità all’altra. Al di sotto dei 1000 watt l’area di riscaldamento prevista è di 15 metri quadri, mentre intorno ai 2000 watt si può arrivare a coprire circa 30/35 metri quadri.

Effetti ottici e luci

Il camino elettrico, a differenza del vero camino, permette una serie di personalizzazioni in base al modello scelto. Alcuni presentano una riproduzione standard di ciocchi di legno che bruciano, senza alcuna modifica possibile, tuttavia altri modelli dispongo di dimming, effetti diversi e luci LED che possono illuminare la parete. La scelta in questo caso dipende dai vostri gusti personali, se pensate che le classiche fiamme possano stancarvi velocemente e volete magari cambiar loro colore, riproducendone di verdi, blu e viola, allora potreste prendere in considerazione modelli un po’ più complessi e dal costo leggermente superiore.

 

 

 

Come usare un camino elettrico

 

L’utilizzo del camino elettrico cambia in base al modello scelto, tuttavia tutti prevedono l’inserimento della spina nella presa di corrente, il primo passo necessario per alimentare l’elettrodomestico. Quelli che dispongono di telecomando per il controllo da remoto hanno generalmente un numero variabile di pulsanti, da un minimo di quattro fino a oltre la decina, a seconda naturalmente delle impostazioni disponibili.

Il tasto ON/OFF, immancabile, è per l’accensione, successivamente se il camino ha due impostazioni di riscaldamento avrete il tasto per modificare la potenza, aumentando o diminuendo l’assorbimento per scaldare in base alle esigenze.

Questi due pulsanti coprono il funzionamento base, per usare al meglio il vostro camino elettrico non avrete bisogno di altro, tuttavia potrebbero essere presenti anche tasti aggiuntivi, come quello del “dimming”, che regola invece la luminosità dell’effetto visivo. I modelli tecnologici potrebbero avere quindi cinque o più livelli diversi, dal più fioco a quello più vivido. A seguire troviamo il pulsante del colore ed eventuale cambio effetti, premendoli potrete personalizzare in base ai vostri gusti le fiamme e la loro composizione, dal legno ai ciottoli.

L’ultimo pulsante, non meno importante, è naturalmente quello legato alla programmazione. Non tutti i camini elettrici possiedono questa funzione e dovrete verificare quindi che sia presente tramite il manuale di istruzioni. Seguendo le indicazioni riuscirete a impostare l’accensione automatizzata a orari specifici, in modo da trovare acceso il camino quando tornate da lavoro, per esempio, o quando vi svegliate al mattino durante il freddo periodo invernale.

Consumo energetico

Questi camini hanno lo svantaggio di assorbire una certa quantità di energia elettrica, quindi accenderli per più di qualche ora al giorno potrebbe rivelarsi una cattiva idea, soprattutto se siete sempre molto accorti e non tollerate gli sprechi energetici. Prima di avviare una routine di accensione fissa, consigliamo di effettuare delle prove di utilizzo in base alle vostre esigenze per vedere quanto il camino influisca sulla bolletta della luce.

 

Come funziona un camino elettrico ad acqua

Il camino elettrico ad acqua può essere installato generalmente a pavimento a parete e per il suo funzionamento necessita di semplice acqua, persino quella del rubinetto può fungere da carburante, restituendo fiamme fredde di diversi colori a seconda delle impostazioni scelte dall’utente, molto sceniche e d’effetto. Generalmente si installano in luoghi in cui le fiamme libere potrebbero essere pericolose ma non si vuole rinunciare all’effetto visivo che un normale camino sarebbe in grado di offrire. L’acqua riscaldandosi evapora e genera un effetto simile a quello dato da una fiamma ardente, con la differenza che queste possono essere anche toccate e attraversate. Non producono umidità o condensa, quindi non dovrete preoccuparvi di rovinare gli oggetti presenti in casa.

 

 

 

Domande frequenti

 

Quanto consuma un camino elettrico?

I consumi dei camini elettrici non sono tutti uguali, pertanto prima di sceglierne uno dovrete verificare la potenza assorbita espressa in watt. Generalmente parliamo di valori che vanno da un minimo di 900 a oltre 2000 watt, pertanto non è possibile stabilire un onere economico ben preciso. Secondo alcuni calcoli, utilizzando un camino elettrico con potenza intermedia, accendendolo tutti i giorni del periodo invernale per non più di qualche ora, il consumo energetico aumenta di circa 80 euro al mese.

Naturalmente è un importo generico che non rispecchia correttamente i consumi degli utenti poiché questi potrebbero evitare di accendere il camino tutti i giorni, oppure attivarlo per meno tempo. L’unico modo di verificare l’effettivo l’impatto sulla propria bolletta è quello di utilizzarlo secondo le proprie esigenze e poi, dopo la prima bolletta, ridurre o aumentare il consumo a piacimento.

Quanto scalda un camino elettrico?

Anche per rispondere a questa domanda bisogna necessariamente prendere in considerazione la potenza stessa del camino acquistato. Naturalmente un prodotto da 900 watt non sarà in grado di scaldare quanto uno da 2000. In linea di massima, questi dispositivi possono riscaldare ambienti che vanno da 10/15 mq fino a 40 circa, non sono elettrodomestici adatti a scaldare l’intero appartamento ma solo le stanze in cui sono installati, a meno che non optiate per camini elettrici ad alto assorbimento, con un costo però molto più impegnativo rispetto a quelli che abbiamo selezionato nella nostra classifica.

 

C’è bisogno di installare la canna fumaria?

Il caminetto elettrico ha un enorme vantaggio, ovvero non necessita di tutti quegli accorgimenti che un normale camino dovrebbe avere. La risposta alla domanda è quindi no, non necessita dell’installazione di una canna fumaria e può essere installato praticamente in qualsiasi ambiente a patto che vi sia un collegamento alla corrente elettrica.

 

Il caminetto elettrico è pericoloso?

Il camino elettrico non è un elettrodomestico pericoloso, soprattutto perché la maggior parte dei dispositivi moderni dispone di sistemi di controllo che prevengono il surriscaldamento, spegnendo il camino prima che possa andare in sovraccarico. Detto ciò, però, è importante posizionarlo in luoghi appositi, evitando naturalmente quelli dove potrebbero presentarsi rischi di incendio.

 

Si può accendere solo la fiamma senza il riscaldamento?

Le fiamme danzanti sono ipnotiche, rilassanti e molto belle a vedersi, per questo molti utenti si pongono questa domanda, per utilizzare magari quell’effetto anche in periodi più caldi senza però dover riscaldare necessariamente l’ambiente. È importante sottolineare che non tutti i modelli dispongono di questa funzionalità e, prima di scegliere un camino elettrico, vi invitiamo a leggere attentamente le nostre recensioni, dove evidenziamo la possibilità di accensioni indipendenti.

 

 

 

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Come si calcolano i metri quadri commerciali e catastali di una casa

 

Volete vendere, acquistare o fare modifiche strutturali ad una casa? Allora dovrete informarvi su diversi dati, come ad esempio i metri quadri commerciali e catastali. Scopriamone di più nel nostro articolo.

 

Comprare o vendere casa può risultare un’operazione alquanto complicata, non solo per il mutuo e per la spesa economica, ma anche per tutta una serie di controlli e regole burocratiche da seguire. 

Dopo aver visto dozzine e dozzine di appartamenti nella propria città o nelle zone limitrofe, avete trovato la casa dei vostri sogni. Questo però è solo il primo passo, al quale seguono ovviamente una serie di procedure come il preliminare di vendita e ovviamente il rogito. 

Bisogna però controllare che tutto sia in ordine con il catasto e che i metri quadri commerciali e catastali siano effettivamente quelli dichiarati dal venditore. Può capitare infatti che nel corso degli anni siano stati fatti dei lavori non dichiarati al catasto. Questo succede spesso, specialmente negli edifici degli anni 60 e 70, in quanto durante il boom economico si chiudeva un occhio su alcune modifiche ‘abusive’. 

Il venditore dovrà quindi fare una sanatoria per mettere tutto in regola. Se però il controllo della planimetria e dei metri quadri della casa non è stato fatto previamente, il preliminare (e a volte anche il rogito) rischiano di non andare a buon fine. Allo stesso modo, sarà necessario chiedere informazioni sull’impianto elettrico e su quello di riscaldamento. Se ad esempio volete montare una stufa a legna nella vostra nuova casa, dovrete installare una canna fumaria, ma non senza aver avuto l’autorizzazione dal vostro Comune. 

Per questo se volete acquistare o vendere un immobile dovete calcolare attentamente i metri quadri catastali e commerciali.

Come si calcolano i metri quadri per la superficie commerciale

Il calcolo dei metri quadri è indispensabile per avere informazioni dettagliate sulle effettive dimensioni dell’appartamento, in quanto spesso il prezzo si alza notevolmente anche in base a questo fattore. Per questo se volete vendere un immobile è molto importante conoscere il suo valore al metro quadro, in modo da poterlo proporre al prezzo giusto. 

Prima di tutto vi occorre sapere cosa si intende con metri quadri ‘commerciali’. Fondamentalmente questa unità di misura si utilizza per determinare la superficie ‘vendibile’, ovvero la somma delle superfici che compongono l’abitazione e quindi vanno calcolati per capire quanto effettivamente può costare un immobile.. Tra queste troviamo quelle ‘calpestabili’, quindi di tutte le stanze vivibili comprese di muri interni, perimetrali o in comune con altre unità dell’immobile. Allo stesso modo, rientrano nel calcolo della superficie commerciale anche vani accessori come terrazzi, balconi e giardini. 

Sebbene non siano nell’abitazione, le superfici della cantina o del box auto rientrano nei metri quadri dell’appartamento, ma non sono considerati metri quadri calpestabili. Queste zone infatti rientrano nel calcolo dei metri quadri catastali, ovvero la superficie sulla quale vengono calcolate alcune imposte come l’IMU, la TASI e la tassa sui rifiuti. A questi metri quadri si applica una riduzione del 50%, ad esempio una cantina di 20 mq verrà valutata su 10 mq che si andranno ad aggiungere a quelli delle superfici calpestabili per il calcolo. Quindi se un appartamento è di 100 metri quadri calpestabili + 20 mq della cantina, quelli totali saranno 110 mq e non 120. 

Quindi, quando cercate casa tramite i vari siti di annunci o magari contattando dei venditori privati, dovete considerare i metri quadri calpestabili. Sugli annunci degli appartamenti solitamente sono segnati, ma comunque conviene chiedere all’agenzia o all’agente immobiliare quelli effettivamente ‘calpestabili’. Un appartamento di 120 mq potrebbe avere solo 100 mq calpestabili, quindi è sempre meglio controllare con attenzione. 

Calcolo della superficie catastale

Come abbiamo specificato nei paragrafi precedenti, la superficie catastale determina il pagamento di alcune tasse. A seconda dei vani e delle superfici, si possono calcolare dei coefficienti in percentuale. 

Per i vani e accessori diretti come bagni, camere, la cucina e il salotto vengono calcolati i muri di 50 cm e le pareti divisorie. Su questa categoria non si applica alcun coefficiente, quindi viene calcolata al 100%.

Per i vani accessori indiretti nei quali rientrano la cantina o il ripostiglio, si calcolano i metri quadri con un coefficiente del 50% se questi sono comunicanti, altrimenti si applica il 25%. Per la terrazza o al balcone si applica un 30% di coefficiente se comunicanti e se non superano i 25 mq, altrimenti se non comunicanti si applica il 15%. 

Il cortile o il giardino rientra nella superficie catastale, su questo si calcola almeno un 10%. 

 

Altri fattori da controllare prima dell’acquisto di un’abitazione

Oltre ai metri quadri, dovrete tenere conto di altre caratteristiche importanti. Ad esempio i costi del condominio che solitamente sono annuali, o si possono dividere in due pagamenti separati. Questi si vanno ad aggiungere alla spesa complessiva per il mantenimento dell’abitazione. Dovrete anche considerare se l’appartamento desiderato ha degli inquilini e se è stata fatta la disdetta per la risoluzione anticipata del contratto di locazione. In questo modo potrete sapere da quando è libero l’immobile. 

Fondamentali anche i lavori di ristrutturazione. I costi per rifare i pavimenti, abbattere muri e modificare così l’aspetto interno dell’abitazione vanno ovviamente calcolati, specialmente se volete comprare un immobile molto vecchio. Tutto dipende dalle vostre esigenze e dalla vostra disponibilità, in alcuni casi è preferibile acquistare un appartamento completamente da ristrutturare in modo da poterlo fare su misura (nei limiti del possibile), mentre in altri conviene comprare un appartamento nuovo o dove magari ci sono davvero pochi lavori da effettuare, in modo da rientrare più facilmente nelle spese.

 

 

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I prezzi degli accumulatori per fotovoltaico e come scegliere i migliori

 

State considerando il passaggio al fotovoltaico per la vostra casa? Allora conviene sapere quali sono i prezzi e i costi d’installazione.

 

Stiamo vivendo un’epoca decisamente difficile, dove l’umanità si trova a fronteggiare dei problemi che sembrano quasi non avere una soluzione. La pandemia, ancora presente nelle nostre vite, ha portato le persone prima a unirsi e poi dividersi. Il virus però continua a mutare e a contagiare in tutto il mondo, sebbene con i vaccini siano stati fatti diversi passi avanti per contrastare la sua avanzata. 

Oltre alla pandemia, ci troviamo a fronteggiare la crisi climatica che non va assolutamente sottovalutata, specialmente per lasciare alle prossime generazioni un mondo più vivibile. Per questo si possono adottare delle soluzioni alternative per limitare i consumi e di conseguenza vivere con tutte le comodità con un impatto sull’ambiente ridotto. 

L’impianto fotovoltaico con pannelli solari è una soluzione ideale per fornire energia alla propria abitazione. L’Italia utilizza tantissimo l’energia solare, infatti ci sono alcuni paesi che si possono definire interamente fotovoltaici. Chiaro che il consumo di energia tradizionale è ancora superiore a quella fotovoltaica, inoltre tra i vari consumi che hanno un impatto sull’ambiente occorre inserire anche il gas, il carbone e il petrolio. 

Perché quindi non cercare di incentivare quanto più possibile il passaggio alle fonti energetiche naturali? Al momento questa scelta stride con le necessità della vita di tutti i giorni, specialmente nei grandi centri cittadini. Bisogna pensare infatti che il fotovoltaico funziona solo di giorno, quindi si rivela poco adatto per chi tende a consumare più energia durante la sera. 

 

I costi del fotovoltaico

Per poter dotare la propria abitazione di un impianto fotovoltaico, occorre calcolare i costi, facendosi fare un preventivo da una ditta specializzata. Una soluzione alternativa è quella di comprare i pannelli solari online e di farli montare da un professionista. Se invece avete una buona dimestichezza con l’installazione di impianti elettrici o siete del mestiere, allora potete provare ad effettuare voi stessi il montaggio.

In generale i prezzi di un kit fotovoltaico vanno dai 3000 ai 5000 € di spesa. Il prezzo varia in base ai componenti del kit e alla potenza indicata in kW. 

 

Cosa comprende un kit fotovoltaico?

Dopo aver visto i prezzi dei kit fotovoltaici, vi starete probabilmente chiedendo cosa comprendono. In generale un kit per il fotovoltaico include pannelli solari di varia potenza (in base al modello e al prezzo) e l’inverter solare. Alcuni modelli possono presentare dispositivi per il calcolo dell’energia e dei consumi. 

I pannelli si occupano di ‘raccogliere’ il calore emanato dal sole, mentre l’inverter si occupa di convertirlo in energia elettrica. La spesa per un impianto fotovoltaico da 3 kw va dai 5000 ai 6000 € di spesa, mentre con una potenza ridotta si può spendere di meno, scendendo ai 3000 €. Chiaramente, il costo di un impianto fotovoltaico da 6 kw sarà più alto, specialmente per alcuni kit come il Tesla Powerwall che può presentare dei prezzi proibitivi.

 

Fotovoltaico anche di sera? 

I ritmi lavorativi serrati e la vita frenetica, ci portano spesso a consumare più energia elettrica durante la sera. Tornati a casa si accendono le luci, il riscaldamento, la TV e magari il PC o altri dispositivi per distrarsi un po’. Chi lavora da casa inoltre ne consuma ancora di più, in quanto dovrà tenere il computer acceso per la maggior parte della giornata lavorativa. 

Per questo il fotovoltaico non è ancora molto diffuso nelle abitazioni private, sebbene esistono diversi metodi per poterlo usare anche la sera. 

Il primo è quello di alternare i consumi elettrici tra il fotovoltaico e quelli della rete elettrica, ma questo ovviamente comporta la spesa relativa alla bolletta. La seconda soluzione è quella di utilizzare gli accumulatori per fotovoltaico.  

Un accumulatore per il fotovoltaico (o batteria di accumulo) però si presenta solitamente con un costo decisamente elevato che va ovviamente ad aggiungersi a quello per l’acquisto e l’installazione del kit fotovoltaico. Il prezzo varia in base al tipo di batteria, inoltre alcune ditte nel campo del fotovoltaico possono fornire dei preventivi convenienti con kit che includono la batteria di accumulo. 

Come funziona? Molto semplice: una parte dell’energia assorbita dall’impianto fotovoltaico viene conservata nelle batterie durante il giorno. Al tramonto sarà la batteria a fornire energia alla casa, mentre al mattino il compito tornerà ai pannelli solari e all’inverter.  

 

Batterie di accumulo fotovoltaico: prezzo del 2020 – 2024

Le batterie di accumulo fotovoltaico si dividono in diverse tipologie, ognuna delle quali presenta dei costi diversi. Le batterie al piombo-gel sono le più economiche e costano dai 3000 ai 4500 € di spesa. Le performance ovviamente non sono tra le migliori, in quanto forniscono energia solo per il 50% della loro capacità, quindi si devono ricaricare molto spesso. Le batterie piombo-gel inoltre hanno una durata breve che difficilmente supera i 5 anni. 

Le batterie per il fotovoltaico agli ioni di litio sono tra le più utilizzate, in quanto sono estremamente performanti e longeve. Si parla comunque di cifre alte, specialmente per i modelli più capienti che possono arrivare a costare anche 8000 €. Quelli ‘base’ costano sui 4000 €, una spesa che viene comunque ripagata dalla fornitura di energia dell’80%, nettamente superiore a quelle piombo-gel. 

Le batterie più convenienti in termini di qualità-prezzo sono quelle al nichel-cadmio che costano tra i 3000 e i 5000 €. Forniscono una buona quantità di energia e hanno una vita abbastanza lunga, infatti possono durare diversi anni. A volte tendono a scaricare del tutto l’energia, disperdendo quella accumulata, ma si tratta di un difetto inevitabile visto il costo comunque conveniente. 

Il prezzo delle batterie può variare anche in base alla marca, ad esempio una Batteria Tesla come la Tesla Powerwall 3 avrà dei costi più alti rispetto ad altri modelli. Potete trovare un kit fotovoltaico con accumulo, in modo da poter ottenere un buon preventivo da parte della ditta. 

 

 

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Ambiente

10 idee per decorare la casa per Natale

 

Addobbare la propria casa per Natale è un’attività divertente da fare con tutta la famiglia, in modo da rendere gli ambienti più festosi e allegri. 

 

Con un po’ di fortuna e le dovute prevenzioni, il Natale del 2024 sarà il primo dopo due anni che vivremo con un minimo di tranquillità. Certo, ci saranno sempre delle restrizioni dovute al Covid, ma grazie ai vaccini probabilmente si vivrà in un clima decisamente più tranquillo, specialmente in famiglia. 

Quest’anno inoltre, si potrà vivere l’atmosfera natalizia senza l’ombra del lockdown, girando per i negozi della propria città e respirando la magia di questo periodo speciale. Come ogni Natale, questa stessa magia si può portare direttamente in casa propria, con somma gioia dei più piccoli, ma anche dei più grandi che non hanno mai smesso di sognare. 

Decorare la casa per Natale, oltre a rendere l’ambiente più allegro e in linea con il periodo, si rivela un’attività molto divertente e allo stesso tempo costruttiva, specialmente per i più piccoli. Vediamo qui di seguito quali sono le idee più belle e divertenti per arredare casa per le feste. 

 

Albero di Natale

Uno dei simboli del Natale, l’albero non può mancare nelle case di ogni famiglia che ama celebrare questa festa in allegria. Non dovete necessariamente comprare un albero gigantesco, a volte basta semplicemente un piccolo albero da addobbare, giusto per dare un tocco natalizio alla vostra casa. Una volta trovato l’albero giusto, potete sbizzarrirvi nelle decorazioni, magari scegliendo un tema o un colore particolare per le palline di Natale. Quelli più usati sono il tortora, il colore bordeaux e il blu navy. 

Il presepe

Il presepe è una rappresentazione della nascita di Gesù realizzata con statuette poste in uno scenario. Partita dall’Italia, la tradizione del presepe si è poi diffusa in tutto il mondo e che continua a risultare oggetto di grande fascino. Basta farsi un giro a San Gregorio Armeno, la via di Napoli famosa per i suoi artigiani creatori di presepi e delle figure. Il presepe classico presenta la grotta di Betlemme con le figure di Maria, Giuseppe, Gesù Bambino, i tre Re Magi, a volte vengono aggiunti anche il bue e l’asinello. Da questa base ci si può sbizzarrire e creare modellini bellissimi, abbellendoli con le statuette dei pastori, montagne e fiumi artificiali. 

 

Luci

Il Natale viene spesso associato alla sera, in quanto nelle città spesso vengono messe luci di ogni genere per dare un tocco magico alle strade. Anche in casa potete usare delle luci colorate da accendere nei vari ambienti e creare atmosfere soffuse, rilassanti e piacevoli. Potete trovare luci di Natale di ogni genere, anche da mettere sull’albero di Natale in modo da renderlo ancora più spettacolare da vedere. 

Candele

Se preferite un’illuminazione naturale al posto delle luci elettriche, allora potete optare per delle belle candele di Natale, magari abbinandole a dei buoni profumatori per ambiente che possono aiutare a rilassarsi e a vivere a pieno l’atmosfera delle feste. Le candele rosse o color tortora sono tipiche del Natale e le potrete usare anche per creare dei centrotavola accoglienti per gli ospiti. Fate solo attenzione alla cenere che potrebbe macchiare le tovaglie. Se vi procurate dei vasetti, potete inserire al loro interno le candele, circondate da sale grosso o palline di polistirolo per creare l’effetto neve. Sistemate un fiocco rosso o una piccola ghirlanda natalizia sul vasetto e il gioco è fatto. 

 

Peluche

Dei simpatici peluche a tema natalizio faranno sicuramente la gioia dei più piccoli. Dei piccoli peluche di Babbo Natale da appendere alle tende possono dare allegria, o magari se siete appassionati dei film Disney potrete trovare quelli basati sui personaggi dei film animati più famosi… anche a tema natalizio!

 

Ghirlande e fiori

Se amate il fai da te, potrete creare degli addobbi usando ghirlande e fiori, magari appendendoli sulle finestre e sulle porte. Con i vostri piccoli potrete divertirvi a produrre le ghirlande, così loro svilupperanno il loro senso della creatività e alleneranno la manualità. Con un po’ di fiori potrete rendere il tutto più ricco e bello da vedere.

Addobbi in feltro

Il feltro è un materiale particolarmente adatto per creare gli addobbi di Natale. Facile da ritagliare e da modificare, con il feltro potrete realizzare tantissime decorazioni natalizie, anche per l’albero. Se non amate il cucito, potete usare la colla per unire varie forme realizzate con il feltro, per creare addobbi particolari come renne, pupazzi e tanto altro.   

 

Pigne

Con le pigne si possono realizzare tantissimi addobbi, come ad esempio simpatici pupazzi di neve. Per farlo prendete una pigna di piccole dimensioni, possibilmente longilinea. In seguito usate una pallina di polistirolo per fare la testa del pupazzo di neve, al quale andranno aggiunti il cappello, gli occhi, il naso e il sorriso. Con le pinne potrete creare anche una renna, usando dei rametti per realizzare le corna e il feltro per il naso rosso, gli occhi e le orecchie. Se invece preferite realizzare addobbi più classici, potete unire le pigne ad un fiocco per appenderle all’albero di Natale. Allo stesso modo, con una pigna e una piccola stella decorativa potrete realizzare degli alberelli in miniatura.

 

Sughero e pasta

Come il feltro, anche il sughero si può usare per creare ghirlande fai da te e dei simpatici addobbi natalizi. Con delle stampe particolari e diversi tappi di sughero potrete creare un alberello di Natale particolare e piacevole da vedere. 

Avete mai pensato di usare la pasta per addobbare la vostra casa per il Natale? Le pennette, i tortiglioni e altri tipi di pasta si adattano molto bene alla realizzazione di decorazioni, non dovrete fare altro che usare un po’ di colla e creare le forme che più vi piacciono. 

 

Carta da parati

Se avete tempo e voglia, potete comprare della carta da parati a tema natalizio, in modo da rivestire le pareti di una stanza. Magari potete pensare di farlo per le pareti della camera dei bambini in modo da rendere il loro Natale ancora più speciale.

 

 

 

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Ristrutturare casa

Ristrutturare casa: le pratiche burocratiche

 

La decisione di ristrutturare casa porta con sé tutta una serie di passaggi piuttosto impegnativi, sia dal punto di vista economico sia da quello delle scelte di stile e materiali: dal tipo di infissi, al colore delle piastrelle, dai modelli dei sanitari del bagno alla tipologia di pavimento, solo per fare qualche esempio. A gravare ulteriormente sull’inizio lavori, però, ci sono anche la burocrazia e gli iter da seguire che, a seconda del tipo di intervento che volete realizzare, saranno differenti. 

La normativa urbanistico-edilizia prevede che sia chi vuole effettuare i lavori di ristrutturazione a farsi carico dell’apertura di una pratica adeguata, che dovrebbe essere redatta da un professionista abilitato, che avrà cura di seguire le indicazioni fornite dal Comune in cui è situato l’appartamento. Per fortuna, da alcuni anni a questa parte, grazie a un accordo tra Governo, Regioni e Comuni, tutta la modulistica è stata standardizzata, il che ha permesso di snellire diversi passaggi. In questa pagina abbiamo voluto riassumere tutte le pratiche burocratiche di cui tenere conto al momento della ristrutturazione del proprio appartamento.

 

Le misure sono decise dal Comune

Un ambiente, per poter essere considerato abitabile, deve rispettare una serie di requisiti, in modo particolare in termini di dimensioni. Questi requisiti sono definiti dal Decreto Ministeriale della Sanità datato luglio 1975 ma, in relazione all’ampia autonomia concessa alle Regioni e ai singoli Comuni, le differenze da città a città possono essere anche significative. In questo caso è bene fare riferimento ai dati presenti nel regolamento edilizio comunale. Inoltre, è bene dotarsi di strumenti di misurazione precisi e rigorosi, così da non correre il rischio di incappare in rilevazioni errate. Da questo punto di vista il catalogo di Rs Components Italia è una garanzia, vista l’ampia gamma di prodotti per le misurazioni presenti. 

Tempi di presentazione della pratica

Il Decreto numero 380 dal 6 giugno 2001, meglio noto come Testo unico dell’edilizia, è quello che classifica le varie opere edili che si possono realizzare, suddivise per tipologia di intervento, che varia dalla semplice manutenzione (ordinaria o straordinaria che sia) alla costruzione di una nuova unità abitativa. Qualunque sia la tipologia di intervento, comprese dunque ristrutturazioni, restauri o risanamenti, la pratica edilizia va presentata prima dell’inizio lavori, meglio se con un certo anticipo (diciamo di 3-4 settimane) visto che mediamente ottenere i permessi non è immediato. I tempi di risposta sono estremamente variabili da Comune a Comune, in base alla mole di lavoro e anche alle dimensioni del paese o della città in cui si trova la casa da ristrutturare. 

Tenete presente che per i lavori di manutenzione ordinaria non sono richiesti permessi obbligatori da parte del Comune mentre per quelli straordinari è necessario fare richiesta della C.I.L.A. (acronimo che sta per comunicazione di inizio lavori assertata) e della S.C.I.A. (acronimo di segnalazione certificata di inizio attività). Per ottenere la C.I.L.A. la richiesta deve essere presentata allo Sportello Unico per l’Edilizia del Comune e solitamente non sono necessari tempi d’attesa per ottenere l’autorizzazione.

Diverso il discorso per la S.C.I.A., i cui tempi sono mediamente più lunghi. In questo caso è però possibile cominciare i lavori di ristrutturazione anche prima di ottenere la risposta da parte del Comune, ben sapendo che, se dovesse essere negativa, sarà necessario intervenire andando a rimuovere gli eventuali vizi evidenziati, entro 30 giorni dalla notifica ricevuta. Al termine dei lavori, infine, si dovrà inviare comunicazione ad hoc e, contestualmente, fare richiesta del certificato di agibilità e conformità edilizia. 

 

Impresa edilizia o fai da te

La domanda deve necessariamente riportare i dati di chiunque sarà coinvolto nella realizzazione dei lavori, nonché il nome dell’impresa che li eseguirà. C’è però un’eccezione a questa regola ed è rappresentata da quei lavori definiti di “modesta entità” per i quali il Decreto Legge numero 69 del 21 giugno 2013 ha stabilito che sia possibile non ricorrere ad alcuna impresa e realizzarli in proprio. Tenete però presente che non è in alcun modo possibile far rientrare in questa casistica interventi che vadano a modificare gli impianti, come quello idrico o di condizionamento, che per essere eseguiti richiedono l’ottenimento della certificazione di lavoro compiuto a regola d’arte, che solo un professionista può rilasciare. 

La sicurezza al primo posto

Nel momento in cui decidete di effettuare i lavori di ristrutturazione vi assumete una serie di obblighi, tra cui la responsabilità della sicurezza all’interno del cantiere (casa vostra). Per prima cosa è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati che avranno le competenze e l’esperienza per gestire al meglio le varie fasi dei lavori. Qualora poi le imprese impegnate siano più d’una, la legge prevede che sia nominato un coordinatore per la sicurezza, che redigerà un piano ad hoc da seguire nell’esecuzione degli interventi, in modo da evidenziare le eventuali criticità e ridurre al minimo i rischi per i lavoratori.  

 

Educazione condominiale

Qualora i lavori di ristrutturazione riguardino un appartamento situato all’interno di un condominio, il Codice Civile prevede che, prima dell’inizio, debba essere avvisato l’amministratore di condominio. Va da sé che l’intervento non debba contravvenire a quanto indicato nel regolamento condominiale né arrecare danni alle parti comuni.

Al di là degli obblighi previsti dalla legge, poi, è consigliabile affiggere un cartello nell’atrio o nell’ascensore che avvisi gli altri condomini della durata dei lavori, accompagnato dalle scuse per gli eventuali disagi. È altresì obbligatorio affiggere sulla porta dell’appartamento in cui verranno eseguiti gli interventi di ristrutturazione un cartello che riporti il numero della pratica edilizia e le informazioni relative ai soggetti coinvolti. 

 

 

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Come organizzare al meglio una casa a misura di anziano

 

Con il passare degli anni gli acciacchi cominciano a farsi sentire e, anche senza necessariamente avere problematiche di salute, spesso le persone di una certa età necessitano di trovare soluzioni differenti per la propria abitazione, nell’ottica di una maggiore comodità e libertà di movimento. Ecco perché in questo articolo abbiamo voluto riassumere una serie di indicazioni e di consigli per rendere una casa meglio organizzata e a perfetta misura di una persona anziana. 

 

Passaggi più ampi

Il primo intervento deve necessariamente riguardare l’organizzazione degli spazi, in modo da assicurare passaggi sempre sufficientemente ampi, sia che la persona anziana si muova autonomamente sia, a maggior ragione, se necessita di un supporto come un bastone o un deambulatore. Evitate che in casa ci sia poco spazio per la presenza di mobili molto ingombranti o troppo ravvicinati tra loro. Inoltre fate in modo che corridoi e stanze siano sempre ben illuminate, magar optando per luci più forti e con sensore di movimento che le fa accendere al passaggio di una persona, così che l’interruttore non debba essere cercato al buio. Sarebbe bene prevedere anche l’installazione di luci di emergenza che si attivino nel caso di interruzione della corrente elettrica, in modo da avere sempre un riferimento nell’oscurità. Per i più tecnologici potrebbe essere un’idea installare lampadine smart collegate ad Alexa, che possono essere accese e spente utilizzando la voce. 

 

Superare gli ostacoli

Sono molte le case che presentano ostacoli che per una persona anziana o con limitata capacità di movimento possono apparire insormontabili, come le scale all’ingresso o per raggiungere il piano superiore e i gradini. In questo caso le soluzioni sono varie. È possibile optare – nel caso di uno o due gradini – per una rampa (obbligatoriamente antiscivolo), utile per superare in modo agevole il dislivello evitando di inciampare, oppure per un montascale, ideale nel caso di scale o molti gradini. Di prodotti ce ne sono di tanti tipi e per tutte le tasche, possono avere una poltoncina su cui l’anziano si può sedere oppure una piattaforma, qualora la persona sia costretta su una sedia a rotelle. Una veloce ricerca sul web vi permetterà di farvi un’idea di modelli di montascale e prezzi

Valutare i vari elementi presenti in casa

È piuttosto probabile che una persona in là con gli anni viva in quella che è la sua casa da decenni e che dunque non sia stata progettata per venire incontro alle nuove esigenze di ridotta mobilità o per scongiurare il rischio di problemi e cadute accidentali. Ecco perché è molto importante soffermarsi sugli “aggiustamenti” che è possibile apportare anche a un vecchio appartamento. Per cominciare è fondamentale eliminare qualunque rischio che la persona possa scivolare, perciò spazio a nuove piastrelle antiscivolo oppure, se non ci si può permettere di affrontare una spesa ingente, a strisce antiscivolo da applicare su gradini o altri punti che si possono considerare “a rischio”. 

Allo stesso modo sarebbe opportuno fissare al pavimento eventuali tappeti, in modo che non si pieghino creando un dislivello sul quale inciampare. Si può poi intervenire anche sul mobilio, andando a smussare gli eventuali spigoli vivi applicando i paraspigoli (che magari avete ancora da parte dal periodo in cui i vostri figli erano piccoli). Valutate l’eventuale acquisto di un letto nuovo, sul quale sia agevole sdraiarsi e scendere magari tenendo in considerazione i modelli ad altezza variabile e con rete motorizzata. 

 

Il bagno

Si tratta dell’ambiente più “delicato” e al quale dedicare maggiore attenzione. A seconda della situazione della persona anziana considerate l’acquisto di una vasca con apertura laterale, in modo che vi si possa accedere senza fatica e senza dover scavalcare il bordo. Molto importante è poi l’installazione di maniglioni di sicurezza al suo interno, così da agevolare le operazioni di ingresso e uscita. Eventualmente questi maniglioni possono essere montati anche nella doccia. Sul fondo di vasca e doccia non può mancare un tappetino antiscivolo, così come della stessa natura deve essere quello da collocare sul pavimento. 

 

La poltrona

Una persona anziana, anche se attiva, trascorrerà comunque molto tempo seduta sul divano o sulla poltrona. È bene quindi scegliere questi elementi con molta cura, evitando modelli troppo bassi da cui può essere poco agevole alzarsi. Sul mercato ci sono poltrone e divani motorizzati, pensati per aiutare proprio questa operazione, nonché dotati di poggiapiedi o elementi massaggianti per collo, schiena o gambe.  

Sicurezza e pronto intervento

Per una maggiore tranquillità di figli e nipoti sarebbe bene dotare la persona anziana di un salvavita, ovvero un dispositivo che, tramite la pressione di un tasto, invia un messaggio di allarme a uno o più numeri di telefono per avvisare di un problema, così che si possa intervenire tempestivamente. Allo stesso modo è importante posizionare all’interno della casa un rilevatore di gas e di fumo, che avvisi nel malaugurato caso di perdite o di principi di incendio (questi prodotti, in realtà, dovrebbero essere presenti nelle case di tutti).  

Insomma, gli interventi da apportare sono molti ma va da sé che ognuno dovrà valutare la propria situazione e andare ad agire in base alle necessità e alla propria capacità di spesa.