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Cementine per il rivestimento doccia: una scelta di design

 

Il vostro bagno ha bisogno di essere rinnovato o semplicemente vi siete stancati degli abbinamenti cromatici? In particolare è la zona doccia che necessita di intervento? In questa pagina vi forniamo alcuni consigli su come darle nuova vita tramite una soluzione originale e creativa. 

Vi siete stufati del vostro bagno perché ha un design ormai datato, perché i colori sono fuori moda oppure vi sono venuti a noia? Se avete deciso di dare una rinfrescata a questa stanza della vostra casa e, in particolare, volete concentrarvi sulla zona della doccia, vi forniamo alcuni suggerimenti di cui tenere conto nel momento della scelta sia della tipologia di piastrelle sia della tonalità più adatta allo stile e alle dimensioni dell’ambiente. 

 

Piastrelle nuove di zecca

Andare a cambiare le piastrelle delle pareti dove si trova la doccia è indubbiamente uno step necessario per quanti desiderano cambiare il look di questo ambiente. Avete mai pensato alle cementine per box doccia? Sostanzialmente si tratta di una particolare categoria di piastrelle, contraddistinte da un formato quadrato, da dimensioni medio-piccole (fino a un massimo di 20 centimetri) e da una decorazione in stile geometrico, con la ripetizione di determinati pattern. 

Nel corso degli anni i produttori si sono sbizzarriti e hanno apportato variazioni cromatiche e di stile a questo standard, tanto che adesso non è infrequente trovare cementine non solo quadrate ma anche esagonali e con decorazioni più classiche, come quelle floreali e con sfondi a tinta unita. 

I tratti distintivi delle piastrelle stile cementine sono sia la presenza di imperfezioni assolutamente volute, con l’obiettivo di riprodurre i piccoli difetti tipici delle ceramiche storiche, sia le superfici e i bordi smussati che strizzano l’occhio alle lavorazioni degli artigiani di una volta. L’effetto che queste piastrelle assicurano, grazie a texture materiche, colori desaturati e grezzi, è perfetto per diverse tipologie di bagni, sia che siate in cerca di uno stile contemporaneo sia vintage, che pensiate di installarle in un contesto urbano come in uno rustico. 

Sul mercato è possibile trovare cementine in ceramica e gres, nei formati più piccoli come in quelli medio-grandi, tutte con finiture di vario tipo, sempre per venire incontro alle esigenze e ai gusti personali: opache, lisce, con effetto maiolica o texturizzate. 

La scelta del giusto colore 

Quando si decide di ristrutturare il bagno, la prima decisione da prendere è quella relativa al colore… ed è una scelta meno semplice di quello che sembri. Se siete amanti delle tonalità dell’azzurro, per esempio, non è detto che questo colore si adatti all’ambiente di cui disponete nel vostro appartamento. Quali sono i fattori di cui tenere conto per definire la corretta cromia del bagno? 

Tanto per cominciare le dimensioni, perché per una stanza piccola si dovranno scegliere palette che aiutino ad “ampliarla” mentre una più grande permetterà una maggiore libertà espressiva. Stesso discorso nel caso si debba ristrutturare un bagno cieco (che avrà bisogno di tonalità che ne accentuino la luminosità) piuttosto che di uno dotato di finestra. Inoltre la scelta di una tonalità piuttosto che di un’altra può aiutare a cambiare la percezione di un ambiente, andando a “nascondere” eventuali piccoli difetti o “ingannando” le proporzioni tra pavimento e pareti. 

La scelta dei colori determina il carattere di un bagno, anche in relazione con i mobili e complementi d’arredo. Optare per piastrelle neutre, per esempio, è una scelta ben precisa che determina la volontà di mettere in risalto gli arredi, viceversa questi ultimi passeranno un po’ in secondo piano, e dovranno essere meno appariscenti, in caso di piastrelle con colori e decorazioni vivaci. 

 

 

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Freddo

Come sfruttare al meglio il condizionatore e risparmiare sulla bolletta

 

Ogni anno il caldo estivo arriva sempre prima e dura sempre più a lungo. Se fino a qualche anno fa si poteva ipotizzare di resistere per qualche settimana alla morsa dell’afa più opprimente, adesso è davvero molto difficile. La soluzione più ovvia, economica e logisticamente semplice – rispetto, per esempio, a trasferirsi a vivere in Groenlandia – è quella di acquistare un condizionatore, o climatizzatore che dir si voglia. Anche perché il mercato ci viene in aiuto, proponendoci modelli di tutti i tipi, dai climatizzatori portatili Rowenta a quelli fissi con o senza unità esterna firmati dai principali produttori. 

 

Di questi tempi però, anche l’accensione di un condizionatore può rappresentare un problema, sia in ottica di sostenibilità ambientale, sia per quanto questa azione vada a impattare sulla bolletta dell’energia. Ecco perché qui di seguito abbiamo voluto raccogliere una serie di suggerimenti e consigli su come cogliere i proverbiali “due piccioni con una fava”: restare al fresco e non spendere un capitale. 

 

La giusta temperatura

Quando il caldo è opprimente e la colonnina di mercurio segna più di 32-33 gradi, il primo impulso è quello di accendere il condizionatore al massimo e sperare che rinfreschi la casa o la stanza il più velocemente possibile. Non è la soluzione ideale, sia perché lo sbalzo di temperatura può provocare disturbi e fastidi (in modo particolare alla gola) sia perché in questo modo si sottopone a un grande sforzo il motore del climatizzatore e si consuma più energia. 

La soluzione migliore, dunque, è quella di impostare una temperatura di 5-6 gradi inferiore a quella esterna. Tipicamente scegliere 26-27 gradi sarà sufficiente affinché si crei il giusto clima. Tenete presente poi che quasi tutti i modelli più recenti sono dotati di funzione di deumidificazione, così da ridurre l’umidità presente, che poi è quella che maggiormente impatta sulla sensazione di caldo percepita. In certe situazioni, quando l’afa non è così opprimente (per esempio di notte), può essere sufficiente lasciare che il condizionatore si occupi di eliminare l’umidità per trascorrere momenti piacevoli.

 

La potenza non è tutto

Solitamente i vari modelli di condizionatore si caratterizzano per una potenza differente, che viene espressa in BTU. Questa unità di misura – acronimo di British Thermal Unit – serve per fornire un’idea di quanta energia sia necessaria per rinfrescare un ambiente. Al momento dell’acquisto di un nuovo climatizzatore potreste essere orientati a optare per quello più potente ma spesso e volentieri non si tratta della scelta ideale. Vediamo perché.  

Intanto i vari dispositivi di raffrescamento più venduti sul mercato rientrano in tre misure: 9.000, 12.000 e 18.000 BTU. Più o meno possiamo dire che un climatizzatore da 9.000 BTU è adeguato per una stanza di 24-25 metri quadrati; uno da 12.000 BTU per un ambiente fino a 35-36 metri quadrati e uno da 18.000 BTU oltre i 36 metri quadrati. Leggendo questi dati e conoscendo la metratura dei vostri ambienti, potrete facilmente orientare la vostra scelta evitando di comprare un modello sovradimensionato, che consumerà di più e inutilmente.  

 

Classe energetica e risparmio vanno a braccetto

La classe energetica, ormai l’abbiamo imparato, è un elemento che va tenuto sempre nella massima considerazione al momento dell’acquisto di un qualunque elettrodomestico, in modo particolare quando si tratta di un dispositivo che, in certi periodi dell’anno, potrebbe restare acceso per parecchie ore. Fino a qualche mese fa la soluzione più conveniente era quella di puntare su un modello in classe energetica A o superiore (fino ad A+++) però, recentemente, i valori dell’etichetta energetica sono cambiati e dunque quella che un tempo era la A+, per esempio, adesso è diventata la C. Tenete però presente che sul mercato ci sono ancora molti condizionatori con la vecchia classificazione, dunque prestate la massima attenzione, ben sapendo che un prodotto più performante dal punto di vista della riduzione del consumo vi permette di risparmiare fino al 40% di energia.

Ulteriore incentivo a optare per un climatizzatore in classe energetica alta è che consente – grazie al Bonus previsto dalla Legge di Bilancio del 2024 – di accedere agli incentivi fiscali previsti dal Governo, validi fino a dicembre 2024 e che permettono di ottenere uno sconto fino al 65% sulla spesa sostenuta. 

Meglio inverter

Altro aspetto, che si lega a quello appena trattato, è la presenza della tecnologia inverter. I condizionatori di questo tipo, infatti, assicurano un bel risparmio perché, una volta raggiunta la temperatura desiderata, invece di spegnersi, rallentano la velocità di funzionamento del motore, il che è un bel vantaggio in termini di riduzione energetica, rispetto a quelli tradizionali che si spengono e poi si riavviano, operazione che comporta un consumo superiore fino al 30%.

 

La pulizia 

Non sottovalutate, sia in termini di efficienza sia di riduzione dei consumi, la pulizia del condizionatore. In particolare, è molto importante – in primavera, in concomitanza con la prima accensione del climatizzatore, rimuovere i filtri dello split e lavarli, anche solo con acqua e sapone. Sul mercato ci sono poi varie schiume da spruzzare all’interno dello split, che si occupano di eliminare eventuali batteri e muffe. Anche il motore esterno necessita di una certa cura, in modo particolare è consigliabile rimuovere la copertura esterna e, utilizzando l’aspirapolvere, eliminare le eventuali foglie secche, ragnatele e la polvere.

 

 

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Climatizzatore

Il climatizzatore si trasforma in un complemento d’arredo

 

Quando fa molto caldo e la temperatura in casa o in ufficio raggiunge livelli difficili da sopportare, il climatizzatore rappresenta un’ancora di salvezza, una vera e propria oasi in mezzo al deserto. Per godere di quel fresco siamo disposti a chiudere un occhio sul fatto che questo elettrodomestico, in linea di massima, non sia esattamente bello da vedere. Ma se avete scelto i mobili soggiorno con grande attenzione al loro design e se in ogni ambiente volete che tutti gli elementi diano il loro contributo all’impatto estetico, allora sarete contenti di sapere che anche i condizionatori si stanno adeguando a questa esigenza. Scopriamo insieme quali sono le soluzioni che le varie case produttrici si sono inventate.

 

Climatizzatori “invisibili”

Ok non sono esattamente invisibili, però sul mercato sono sempre di più i climatizzatori flat, ovvero con un design dello split studiato per offrire ingombri contenuti, in modo particolare per quel che riguarda lo spessore (“flat” in inglese significa “piatto”), che si attesta ampiamente sotto i 20 centimetri, senza che questo vada a inficiare le prestazioni in termini di raffrescamento. Tipicamente questi condizionatori hanno uno stile tendente all’hi-tech e, inseriti in un contesto moderno, risultano discreti ma comunque gradevoli alla vista. Sta a voi decidere se cercare di farli passare più inosservati possibile, per esempio optando per lo stesso colore della parete su cui lo split viene montato, oppure se giocare con i contrasti, scegliendo un condizionatore nero su un muro bianco… 

 

La ricerca del bello 

Nell’ottica di inserire al meglio il condizionatore nell’ambiente domestico, alcuni produttori hanno lanciato prodotti che, sul pannello frontale dello split, sono in grado di ospitare alcuni elementi decorativi, per abbellirlo. Altre aziende hanno invece optato per forme originali, linee curve o angoli smussati, così da trasformare apparecchi poco gradevoli alla vista in oggetti eleganti, minimal e slanciati. 

Qualcuno si è spinto addirittura oltre, come per esempio LG che ha lanciato addirittura una linea ribattezzata Art Cool Gallery, con il climatizzatore che nelle forme ricorda un quadro. L’emissione dell’aria avviene tramite le griglie laterali e inferiori mentre il pannello frontale – quello “a vista” – può essere personalizzato con immagini intercambiabili, assurgendo a vero e proprio elemento decorativo (pur mantenendo la sua funzione primaria). 

 

Solo quando serve

Ci sono alcuni modelli dal design spiccatamente hi-tech che hanno un’apertura basculante che si aziona solamente quando il condizionatore viene acceso. In questo caso, dunque, l’impatto visivo del dispositivo è limitato alla fase di emissione dell’aria fresca mentre, quando è spento, gli ingombri sono ridotti, così da riuscire a passare più inosservato. 

 

Le griglie in legno

Finora abbiamo parlato di come cercare di “nascondere” alla vista gli split interni. È però vero che i motori esterni – quelli che solitamente vengono collocati sul terrazzo o sul balcone – sono davvero brutti, perché la loro natura è esclusivamente funzionale e per nulla estetica. Se rappresentano uno “sfregio” allo stile del vostro spazio all’aperto, potete valutare l’acquisto di una griglia in legno che ingabbi l’unità esterna e si proponga sia come elemento d’arredo sia come utile superficie su cui poggiare, per esempio, qualche vaso di fiori e delle piante. 

Creare una nicchia

Per garantirsi che gli split passino il più inosservati possibile si può valutare di installarli all’interno di una nicchia ricavata in una parete. Si tratta di una soluzione piuttosto impegnativa e che obbliga a un intervento per andare a ricavare questa nicchia dal muro (a meno che non l’abbiate già prevista in fase di costruzione dell’appartamento) ma che indubbiamente consente di nascondere alla vista il dispositivo. Diciamo che è da tenere in considerazione per quelle abitazioni dallo stile molto classico, in cui un elemento di modernità risulterebbe totalmente fuori luogo. Sempre parlando di interventi a muri e pareti si può anche pensare di inserire il climatizzatore vicino al soffitto e poi nasconderlo in un controsoffitto. 

 

Il modello portatile

Se proprio non riuscite a farvi andare giù la presenza di un climatizzatore fisso, che vi “guarda” da uno dei muri del salotto o della camera da letto, potete sempre optare per un modello portatile. Tipicamente questi dispositivi sono dotati di ruote che ne agevolano lo spostamento da una stanza all’altra a seconda della necessità. Soluzione perfetta, quindi? Non esattamente, intanto perché i climatizzatori portatili sono piuttosto ingombranti, inoltre sono dotati di un tubo che va collocato vicino a una finestra, così da espellere la condensa, il che ne limita le possibilità di posizionamento. Inoltre la loro capacità rinfrescante non può essere paragonata con quella di un condizionatore fisso. Certo, una volta passati i mesi più caldi un climatizzatore portatile lo potrete fare sparire dalla vostra vista sistemandolo in cantina o in garage, mentre invece lo split resta in bella mostra anche quando non ne avete più bisogno…

 

 

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Elettrodomestici

10 piccoli elettrodomestici indispensabili in casa

 

Gli elettrodomestici sono parte integrante della nostra vita e alcuni sono addirittura essenziali. Potreste mai immaginare di vivere senza il frigorifero o la lavatrice? Difficilmente nelle nostre case, poi, manca il televisore (spesso ne abbiamo più d’uno) e, viste le estati sempre più torride, in tantissimi non possono pensare di stare senza un condizionatore, fisso o portatile che sia. 

Ci sono poi una serie di altri dispositivi che magari non saranno fondamentali come quelli succitati ma che rappresentano una bella comodità e che, a nostro giudizio, non dovrebbero mai mancare in casa, in modo particolare in cucina. Ecco perché qui di seguito abbiamo voluto evidenziare 10 piccoli elettrodomestici indispensabili per migliorare la vita di tutti i giorni. Si tratta di dispositivi mediamente economici e che possono essere acquistati facilmente online, per esempio su siti specializzati come https://cookinglife.it/

 

Ecco la nostra top 10

 

• Frullatore a immersione

Accessorio ormai indispensabile per qualunque chef (se siete spettatori di Masterchef vi sarete accorti di quanto spesso venga utilizzato dai concorrenti), permette di preparare mousse, salse e frullati in modo pratico e veloce. Ne esistono tantissimi modelli diversi, più o meno potenti, alimentati a filo o a batteria, in plastica o in acciaio inox e accompagnati da accessori di vario tipo. Mediamente il frullatore a immersione è un elettrodomestico economico ma il suo range di prezzo può variare da un minimo di 20 a un massimo di 150 euro, in base a materiali, potenza del motore e numero di accessori inclusi. 

 

• Estrattore

Decisamente più recente del classico spremiagrumi, l’estrattore sta conoscendo una grande popolarità perché consente di ottenere spremute da tantissimi frutti e anche dalle verdure, separando in automatico gli scarti dal succo, conservando – elemento davvero importante – tutte le proprietà benefiche, le fibre e i nutrienti. L’estrazione avviene tramite una speciale vite e a freddo, in modo da non rovinare le sostanze presenti nel succo. Il prezzo di questi apparecchi è molto variabile, in base a potenza, qualità dei materiali e dimensioni; diciamo che, in media, si attesta tra gli 80 e i 130 euro.    

 

• Macchina del caffè a capsule

Per noi italiani il caffè con la moka fa parte della tradizione ma sono sempre di più le persone che vogliono vivere un’esperienza più vicina a quella che regala l’espresso del bar. Pur con alcune limitazioni, le macchine da caffè a capsule riescono a garantire una buona qualità della bevanda, con il valore aggiunto di una piacevole cremosità e della possibilità di scegliere tra numerose miscele diverse. Sull’onda del successo delle macchine Nespresso, tantissimi produttori hanno proposto i loro dispositivi, spesso venduti a prezzi economici e con alcune capsule in omaggio. 

• Bollitore

Avere a disposizione acqua bollente in pochi minuti è una bella comodità, sia che vogliate prepararvi un the o una tisana, sia per cucinare qualcosa. Sostanzialmente esistono due tipologie di bollitori: quello tradizionale – da posizionare sulla fiamma del fornello – e quello elettrico, da collegare alla presa di corrente. Questi ultimi, a nostro giudizio, rientrano appieno nella lista degli elettrodomestici indispensabili. Solitamente hanno la forma di una caraffa, così da agevolare il versamento dell’acqua, e hanno serbatoio con una capacità media di un litro e mezzo. Comodi e poco ingombranti, i bollitori elettrici sono anche economici, perché si acquistano spendendo tra i 20 e i 30 euro.  

 

• Macchina per il pane

Probabilmente è un po’ forzato definire “indispensabile” una macchina di questo tipo, però se amate avere sempre in tavola il pane fresco, magari di tipologie varie e realizzato con farine diverse, il suo acquisto si rivelerà decisamente vincente. L’evoluzione tecnologica, inoltre, ha reso questi apparecchi molto semplici da utilizzare e in grado di assicurare risultati ottimi senza alcuna fatica né particolari conoscenze “da fornai”. Molti modelli permettono anche di preparare la pasta per la pizza o panini senza glutine. Sono tante le macchine per il pane in vendita online, con prezzi che variano tra gli 80 e i 200 euro.

 

• Macchina per il sottovuoto

Uno dei modi di rispettare l’ambiente e di essere più sostenibili dal punto di vista della riduzione dei consumi è quello di provare a non sprecare il cibo. Per riuscirci può essere molto utile avere un apparecchio per il sottovuoto che consente di sigillare gli alimenti in modo che durino più a lungo, mantenendoli freschi. Sul mercato ci sono tanti modelli, più o meno ingombranti e in grado di utilizzare buste più o meno capienti. Tipicamente le differenze di prezzo tra un prodotto e l’altro non sono ampie e infatti le macchine per il sottovuoto si acquistano spendendo una cifra tra i 30 e i 70 euro. 

 

• Robot aspirapolvere

La maggior parte dei piccoli elettrodomestici di cui parliamo in questo articolo si utilizzano in cucina. Il robot aspirapolvere si può usare anche in cucina ma le sue funzioni fanno estendere la sua utilità su pavimenti e tappeti di tutta la casa, da cui elimina lo sporco. I modelli a disposizione sono molti, più o meno abili a evitare ostacoli e gradini e capaci di aspirare la polvere ma tutti in grado di agire senza la vostra supervisione, così potrete rilassarvi mentre il robot si occupa delle pulizie. Per approfittare di questa comodità bisogna essere pronti a spendere una cifra tra i 200 e i 600 euro.  

• Friggitrice ad aria

Ce l’hanno ripetuto in tutte le lingue che il fritto non è salutare per il nostro organismo. Ma è così buono! Per concedervi qualche strappo alla regola più di frequente potete valutare l’acquisto di una friggitrice ad aria, che sfrutta la forza del calore per friggere i cibi, senza bisogno di aggiungere olio (o al massimo un cucchiaino, per incrementare la croccantezza). Il prezzo di vendita è direttamente proporzionale alle dimensioni dell’apparecchio, con cestelli adeguati a soddisfare le esigenze di single come di famiglie numerose. 

 

• Tostapane

Un bel toast da gustare davanti alla televisione in una sera in cui non avete voglia di cucinare è già un motivo sufficiente per avere nella propria cucina un tostapane. L’evoluzione tecnologica ha reso questo “storico” elettrodomestico sempre più completo, dotandolo di funzioni che ne semplificano la pulizia o che consentono di riscaldare non solo il pancarrè ma anche dolci e croissant. Il tutto con un esborso davvero contenuto, visto che difficilmente si spendono più di 30 euro per comprarne uno. 

 

• Piastra elettrica per panini

Quando al bar ordiniamo un panino e ci arriva bello caldo e croccante, ce lo godiamo indubbiamente di più. E perché rinunciare a quel piacere anche a casa? Le piastre elettriche per panini assolvono a questa funzione ma, in caso di modelli particolarmente potenti, possono funzionare anche come bistecchiere o piccole griglie elettriche. Oltre alla versatilità, si caratterizzano per la grande semplicità d’uso e per un prezzo economico, che raramente supera i 40 euro.

 

 

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Freddo

Gli 8 migliori climatizzatori 18000 BTU del 2024

 

Climatizzatori 18000 BTU – Guida all’acquisto e Confronti

 

Nel nostro articolo parleremo dei climatizzatori 18000 BTU, esaminando in dettaglio quelli che sono i modelli attualmente più richiesti sul mercato, così da aiutarvi nella scelta.

Tra questi spiccano soprattutto l’Hisense Easy Smart, grazie alla sua efficienza energetica di classe A++ e al fluido refrigerante R32; e Mitsubishi MUZ-HR50VF, un modello di fascia alta dal costo più elevato ma di qualità e prestazioni superiori.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Gli 8 migliori climatizzatori 18000 BTU – Classifica 2024

 

Quando bisogna acquistare un climatizzatore si cerca sempre il miglior compromesso tra il prezzo, la qualità del prodotto e il livello di efficienza energetica. Come dimostra la nostra classifica dei modelli più richiesti, infatti, i primi posti sono occupati da apparecchi di fascia medio-alta.

Se volete valutare anche i migliori climatizzatori 12000 BTU, vi suggeriamo di dare un’occhiata alle nostre recensioni cliccando sul link proposto.

 

Climatizzatore 18000 BTU A++

 

1. Hisense Climatizzatore Easy Smart 18000 Btu A++ R32 CA50XS1AG

 

La nostra panoramica sui migliori climatizzatori 18000 BTU del 2024 si apre con l’Hisense Easy Smart, un piccolo concentrato di innovazione e tecnologia adatto ad aree di circa 50-60 mq.

Grazie alla classe A++ rientra tra i modelli più efficienti e funzionali dell’intero segmento di mercato, con un un consumo annuo stimato di soli 287 kWh in raffreddamento, che aumentano a 1.470 in modalità riscaldamento.

Il risparmio energetico è garantito anche dall’innovativa tecnologia Inverter 3D che, in combinazione al rivoluzionario scambiatore di calore a tre sezioni, riduce i consumi fino al 30% rispetto a un condizionatore tradizionale, regolando automaticamente la potenza erogata in base alla temperatura rilevata nell’ambiente.

Per quanto riguarda la silenziosità, i valori sono più che soddisfacenti con una pressione sonora compresa tra 21 e 59 dB a seconda della potenza impostata, potendo contare anche sulla pratica modalità “Sleep” per predisporre il climatizzatore 18000 BTU A++ al funzionamento notturno, con una rumorosità che non supera i 19 dB.

Oltre al telecomando, è possibile gestire le varie funzioni, monitorare lo stato del dispositivo e programmarne il funzionamento anche da remoto tramite Wi-Fi acquistando il modulo apposito, che non è incluso nella dotazione iniziale.

 

Pro

Efficiente: La classe di efficienza energetica A++ e la nuova tecnologia Inverter 3D permettono di risparmiare fino al 30% in bolletta, consumando solamente 287 kWh l’anno per raffreddare una stanza di circa 60 mq.

Bassa rumorosità: Il funzionamento piuttosto silenzioso, con un livello di potenza sonora di soli 59 dB alla massima velocità di ventilazione, che si riducono a 19 in modalità “Sleep”, lo rende adatto anche per l’installazione nella zona notte.

Funzioni: Tramite il telecomando in dotazione è possibile programmare il funzionamento dell’apparecchio su base giornaliera o settimanale, attivare la funzione “Super Cooling” per rinfrescare rapidamente l’ambiente aumentando la capacità di raffreddamento e impostare il timer per lo spegnimento automatico.

 

Contro

Connettività: Il modulo Wi-Fi per il controllo remoto andrà acquistato a parte, incidendo significativamente sulla spesa complessiva.

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Climatizzatore Mitsubishi 18000 BTU

 

2. Mitsubishi MUZ-HR50VF 18000 BTU

 

Il climatizzatore Mitsubishi MUZ-HR50VF si propone come un’opzione versatile per il controllo del clima in casa. Questo sistema offre una potente capacità di raffreddamento e riscaldamento con un’efficienza energetica eccezionale grazie alla tecnologia inverter. Con una capacità di 18.000 BTU e 5.0 kW, è ideale per ambienti che variano da 45 a 54 metri quadrati.

Una delle caratteristiche degne di menzione di questo climatizzatore è la sua funzione di deumidificatore, che aiuta a mantenere un ambiente confortevole e salutare. Inoltre, il kit include un pratico telecomando per un controllo comodo.

Se desiderate un controllo ancora più avanzato, è disponibile come accessorio opzionale l’interfaccia Wi-Fi, che permette di gestire il climatizzatore da remoto attraverso l’applicazione MELCloud ma che, di contro, obbliga a pagare una cifra superiore per il dispositivo.

Le unità interne della serie MSZ-HR sono compatte, il che le rende adatte anche per ambienti con spazi limitati. Inoltre, sono progettate per offrire un comfort acustico superiore, garantendo che il livello di rumore sia ridotto al minimo.

 

Pro

Efficienza Energetica: Il climatizzatore Mitsubishi MUZ-HR50VF offre una potente capacità di raffreddamento e riscaldamento con l’efficienza energetica della tecnologia inverter. Questo significa poter godere di un clima ideale senza preoccuparsi di bollette elevate.

Deumidificatore: Il dispositivo non solo regola la temperatura ma contribuisce anche a mantenere un ambiente confortevole e salutare, riducendo l’umidità e prevenendo la formazione di muffa.

Compattezza e comfort acustico: L’unità interna è compatta e adatta anche per spazi limitati. Inoltre, il climatizzatore offre un elevato comfort acustico, garantendo un livello di rumore ridotto, il che è importante per mantenere un ambiente tranquillo.

 

Contro

Interfaccia wireless: Se desiderate un controllo avanzato tramite Wi-Fi, dovrete affrontare un costo aggiuntivo. 

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Climatizzatore 18000 BTU inverter

 

3. LG Libero Smart 18000 BTU climatizzatore inverter con WiFi in R32

 

Il Libero Smart è un climatizzatore 18000 BTU inverter appartenente alla serie DUALCOOL prodotta dalla nota azienda sudcoreana LG, ed è un modello che si distingue soprattutto per la sua completezza.

Oltre al compressore DUAL Inverter garantito 10 anni, infatti, il Libero Smart 18000 BTU integra anche il modulo WiFi di serie, il tutto a un prezzo decisamente competitivo; per quanto riguarda le prestazioni, invece, il climatizzatore LG è classificato A++ in raffreddamento e A+ in riscaldamento, inoltre possiede le funzioni di raffreddamento rapido e tre modalità specifiche di funzionamento che permettono di regolare il consumo energetico dell’apparecchio in base al numero di persone presenti nella stanza.

Grazie al WiFi integrato e all’app LG ThinQ, inoltre, il climatizzatore LG può essere controllato direttamente dallo smartphone, dal tablet o mediante un semplice comando vocale, dato che supporta anche Google Assistant.

L’unica pecca sta nelle dimensioni dell’unità interna, che sono abbastanza ingombranti.

 

Pro

DUAL Inverter: Il compressore inverter LG è coperto da un brevetto esclusivo ed è coperto da una garanzia di 10 anni, inoltre consente di risparmiare fino al 70% di energia elettrica modulando la potenza erogata in base alle reali necessità.

Comfort Air: Grazie a questa funzione il climatizzatore LG imposta automaticamente l’angolo di inclinazione del deflettore, in modo tale che il flusso d’aria non colpisca direttamente le persone nella stanza.

LG ThinQ: Il modulo WiFi è già integrato nell’apparecchio, quindi non bisogna spendere altri soldi per averlo. L’app LG ThinQ, inoltre, è compatibile anche con Google Home e Google Assistant.

 

Contro

Split ed emissione sonora: La potenza sonora minima è 31 decibel, quindi è meno silenzioso, anche l’unità interna ha un ingombro maggiore rispetto ad altri modelli.

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Climatizzatore Haier 18000 BTU

 

4. Haier Flexis Plus AS50S2SF1FA-1U50S2SM1FA 18000 BTU 

 

Il climatizzatore Haier 18000 BTU costituito dall’unità interna monosplit AS50S2SF1FA e dall’unità esterna 1U50S2SM1FA, appartiene alla nuova linea Flexis Plus per uso residenziale.

Nonostante il marchio cinese Haier sia distribuito in Italia solo da pochi anni, questa multinazionale ha un alto livello produttivo e oltre 40 anni di esperienza nel settore di produzione dell’elettronica e degli elettrodomestici, inoltre detiene anche il ramo elettrodomestici della giapponese Sanyo, l’italiana Candy e altri marchi noti del settore. 

Il climatizzatore Flexis Plus, quindi, non ha nulla da invidiare ai modelli prodotti dalle marche più blasonate, è caratterizzato da un’efficienza energetica che raggiunge la classe A++ sia in raffreddamento sia in riscaldamento e integra anche il modulo WiFi per la gestione da remoto dai dispositivi mobili, mediante l’app hOn. Il prezzo, però, è proporzionato al livello qualitativo dell’apparecchio e alle prestazioni offerte, di conseguenza è decisamente alto.

 

Pro

Sanifica e purifica: Il Flexis Plus provvede a migliorare non soltanto la qualità dell’aria ma integra anche tecnologie che permettono di sanificare l’apparecchio stesso, come la lampada UV interna in grado di inibire batteri e virus, incluso il SARS-CoV2.

Efficiente: La classificazione energetica del modello da 18000 BTU di potenza raggiunge la Classe A++ sia in raffreddamento sia in riscaldamento, offrendo prestazioni superiori alla media standard.

WiFi: Il modulo per la connettività WiFi è integrato direttamente nell’apparecchio, e l’app hOn è compatibile con gli smartphone Android, con gli iPhone e con i telefoni Huawei, inoltre supporta Google Home e Alexa.

 

Contro

Costoso: Date le caratteristiche e il livello di prestazioni, il climatizzatore Haier Flexis Plus si colloca nella fascia top anche per quanto riguarda il prezzo.

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Climatizzatore 18000 BTU WiFi

 

5. Climatizzatore Daikin Sensira FTXF50A 18000 R32 A++ WiFi

 

La ditta giapponese Daikin detiene uno dei marchi più blasonati nel settore della climatizzazione industriale e residenziale; per la maggior parte degli acquirenti, quindi, il Daikin FTXF50A rappresenta il miglior climatizzatore 18000 BTU disponibile sul mercato.

L’apparecchio appartiene alla serie Sensira e si distingue per gli elevati valori di efficienza energetica, fino alla Classe A++ in raffreddamento e A+ in riscaldamento.

È dotato della modalità Powerful per il raffreddamento o il riscaldamento rapido dell’ambiente, di un sistema di autodiagnostica che rileva eventuali anomalie e facilita la manutenzione dell’apparecchio, della funzione di riavvio automatico con il mantenimento dei parametri impostati e di molte altre caratteristiche tipiche dei climatizzatori di fascia alta.

L’unica limitazione sta nel costo abbastanza elevato, che rimane comunque proporzionato alla qualità dell’apparecchio; pur essendo un climatizzatore 18000 BTU WiFi, inoltre, il relativo modulo è considerato un optional e di conseguenza va a incidere ulteriormente sul prezzo del climatizzatore.

 

Pro

Alta qualità: In comparazione ai modelli prodotti da ditte meno blasonate, il Daikin Sensira è caratterizzato da un qualità e da prestazioni che lo collocano su un livello del tutto differente.

Autodiagnostica: Grazie a questa funzione il Daikin Sensira è in grado di rilevare automaticamente eventuali malfunzionamenti o anomalie dell’apparecchio, facilitando notevolmente le operazioni di manutenzione.

Efficiente: A parte la classificazione energetica A++ in raffreddamento, il climatizzatore Daikin Sensira possiede diverse modalità di funzionamento che gli permettono di ridurre ulteriormente l’assorbimento di energia elettrica.

 

Contro

Costoso: Essendo un modello di fascia alta è caratterizzato da un prezzo altrettanto elevato, che incrementa ulteriormente se si sceglie di installare il modulo WiFi.

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Climatizzatore Hitachi 18000 BTU

 

6. Climatizzatore Hitachi Dodai Frostwash 18000 Btu con inverter A++

 

Un altro valido modello per riscaldare l’ambiente in inverno e raffrescarlo durante i mesi estivi è il climatizzatore Hitachi 18000 BTU Dodai, dotato del nuovo sistema di autopulizia FrostWash in grado di eliminare fino al 98% di batteri, virus, muffe, acari e inquinanti che si accumulano al suo interno per rendere l’aria indoor ancora più fresca e pulita, riducendo al contempo anche i consumi energetici.

Si presenta con un design discreto e ben curato nei dettagli che gli permette di adattarsi a ogni stile di arredamento, con tanto di display retroilluminato disattivabile durante le ore notturne e deflettore con oscillazione 3D swing per orientare al meglio il flusso d’aria in uscita sia in verticale sia in orizzontale.

Grazie alla modalità Powerful, il climatizzatore raggiunge la massima potenza in pochi minuti per ottenere un fresco immediato, mentre la tecnologia airCloud Home permette di gestirlo sia da remoto tramite dispositivo mobile sia con gli assistenti vocali Alexa e Google Assistant, integrando anche l’innovativa funzione di geolocalizzazione Smart Geo Fence – esclusiva di Hitachi – che rileva la presenza dell’utente nel raggio di 500 metri per regolare in automatico accensione, spegnimento e temperatura in base alle abitudini.

 

Pro

Efficienza e consumi ridotti: Qualità giapponese in classe A++ per il climatizzatore Hitachi Dodai, che grazie all’esclusivo sistema di autopulizia FrostWash neutralizza i batteri e le muffe che si depositano al suo interno per ridurre i consumi energetici e immettere solo aria pulita nell’ambiente.

Funzioni: Dai pareri degli utenti si evince un’ampia soddisfazione anche in merito alla ricca dotazione di funzioni che ne efficientizzano il funzionamento, come la modalità Powerful per raffreddare o riscaldare rapidamente l’ambiente, e quella Eco che ne aumenta l’efficienza energetica.

Smart: A differenza di altri condizionatori con pompa di calore disponibili a un costo più economico, è dotato di connettività Wi-Fi per il controllo da remoto attraverso dispositivo mobile, così da gestire le varie funzioni comodamente a distanza.

 

Contro

Costoso: Trattandosi di un modello di ultima generazione realizzato con materiali di elevata qualità, non si colloca tra i climatizzatori da 18000 BTU venduti online a prezzi bassi.

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Climatizzatore Samsung 18000 BTU

 

7. Samsung Clima WindFree Comfort Next Climatizzatore Monosplit 18000 BTU

 

Un’altra interessante opzione d’acquisto per chi sta cercando un impianto efficiente e silenzioso è sicuramente il climatizzatore Samsung 18000 BTU della serie WindFree Comfort Next, che garantisce un adeguato raffreddamento durante le giornate più torride dell’anno, assicurando al tempo stesso una buona efficienza energetica.

Grazie ai 23.000 microfori posti sulla parte frontale e al movimento oscillatorio automatico, l’aria fredda si diffonde in modo uniforme in tutto l’ambiente, trasformando il getto diretto in una piacevole brezza per evitare sia la formazione di condensa sia i fastidi causati dal contatto diretto con il vento gelido, come dolori articolari e mal di testa.

Altro elemento distintivo di questo modello è l’innovativa tecnologia Wind-Free che assorbe fino al 75% di elettricità in meno rispetto alle precedenti versioni dell’azienda sudcoreana per ridurre al minimo i consumi dell’unità esterna e ottenere un apprezzabile risparmio sugli importi in bolletta.

Lo split è inoltre dotato di serie del modulo Wi-Fi associato all’ecosistema SmartThings di Samsung che permette di gestire l’impianto sia da remoto tramite dispositivo mobile sia con gli assistenti vocali Alexa e Google Assistant.

 

Pro

Wind-Free: Grazie a questa tecnologia di terza generazione e al sistema di erogazione dell’aria composto da 23.000 microfori, il refrigerio raggiunge ogni punto del locale, eliminando la sgradevole sensazione di vento freddo sulla pelle.

Wi-Fi integrato: La connessione Wi-Fi permette di sfruttare la comoda gestione da remoto tramite smartphone, con l’ulteriore vantaggio di poter comandare l’apparecchio mediante comandi vocali grazie all’interazione con gli assistenti digitali Amazon Alexa e Google Home Echo.

Efficiente e silenzioso: Il sistema Digital Inverter a 8 poli con Power Boost Technology riduce al minimo le vibrazioni durante il funzionamento per garantire maggiore silenziosità durante le ore notturne.

 

Contro

Manutenzione: I microfori sulla scocca anteriore, per quanto migliorino le prestazioni dell’apparecchio nella diffusione dell’aria, offrono maggiori appigli alla polvere, rendendo necessaria una pulizia più frequente.

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Climatizzatore Ariston 18000 BTU

 

8. Ariston 3381275 Prios 18000 BTU climatizzatore monosplit WiFi Ready

 

L’ultimo modello che abbiamo esaminato è il climatizzatore Ariston 18000 BTU R32 50 MUDO, appartenente alla serie Prios. Questo apparecchio passa quasi inosservato, soverchiato com’è dai modelli dei produttori più blasonati; eppure la ditta italiana Ariston è riuscita a realizzare dei climatizzatori dalle prestazioni incredibilmente avanzate, visto che il Prios R32 50 raggiunge la Classe A++ in raffreddamento e A+ in riscaldamento, e dotate tecnologie di ultima generazione, come il sensore per rilevare eventuali perdite di refrigerante, la funzione autopulente e la memoria dei parametri di temperatura e velocità della ventola.

Il Prios R32 50 MUDO è predisposto anche per alloggiare il modulo WiFi optional, compatibile con l’app Ariston Clima; l’ulteriore vantaggio del climatizzatore Ariston è rappresentato dal prezzo, decisamente competitivo rispetto ad altri modelli dalle caratteristiche analoghe. La pecca, invece, consiste nel modulo WiFi, che non è facile da reperire visto che si tratta di un modello fuori catalogo.

 

Pro

Vantaggi fiscali: La Nuvola Platinum+ è il modello ideale per chi vuole accedere alle alle agevolazioni fiscali, sia quelle relative al Superbonus e all’Ecobonus sia per il Conto Termico 2.0.

Alte prestazioni: La Platinum+ è una caldaia Baxi di ultima generazione appartenente alla fascia alta; è dotata di elettronica all’avanguardia e garantisce un livello di prestazioni superiore alla media standard degli altri modelli esaminati nella nostra classifica.

MAGO: Il display di controllo con i comandi della caldaia è estraibile e permette di gestire l’impianto da remoto, sia mediante una connessione cablata sia wireless; inoltre può essere gestita anche mediante l’app MAGO facendo richiesta del modulo WiFi.

 

Contro

Prezzo: Trattandosi di un modello della fascia top è particolarmente costosa, quindi è una caldaia a condensazione consigliata soltanto ai più esigenti.

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Guida per comprare un climatizzatore 18000 BTU

 

Le difficoltà nel decidere quale climatizzatore 18000 BTU comprare scaturiscono soprattutto dal fatto che oggi questi apparecchi, indipendentemente dalla ditta produttrice, sono tutti caratterizzati da prestazioni e funzionalità standardizzate. Andiamo quindi a vedere come distinguere quelli più adatti alle proprie esigenze.

L’efficienza energetica non è importante ai fini della scelta

Per capire come scegliere un buon climatizzatore 18000 BTU non bisogna focalizzarsi sulle prestazioni ma sul prezzo degli apparecchi, perché questi ultimi sono ormai altamente standardizzati.

A causa della necessità di dover rispettare le rigide normative europee che regolano le emissioni di gas serra e quelle che impongono determinati livelli per quanto concerne l’efficienza energetica degli impianti, infatti, tutti i modelli in commercio sono caratterizzati da prestazioni simili se non addirittura uguali.

Per rendersene conto basta dare un’occhiata ai diversi modelli proposti dalle diverse ditte produttrici; la quasi totalità degli apparecchi, indipendentemente dal produttore, è classificata A++/A+ sulla tabella ErP. Gli esemplari più costosi possono essere classificati A+/A++, o addirittura A+++, ma nella realtà dei fatti, per quanto riguarda l’effettiva riduzione del consumo elettrico, la differenza tra gli apparecchi appartenenti ai vari livelli della Classe A è minima al punto da essere quasi irrilevante.

 

Le modalità di funzionamento

I climatizzatori presentano un discreto livello di standardizzazione anche per quanto riguarda le funzionalità; al giorno d’oggi, infatti, sarebbe impensabile concepire un climatizzatore privo delle modalità di funzionamento di sola ventilazione e deumidificazione. Anche la funzione Fast, ovvero di raffreddamento e riscaldamento rapido, è diventata ormai comune a tutti i climatizzatori di ultima generazione, così come i livelli di emissione sonora bassi quando si imposta l’apparecchio al minimo della velocità oppure quando impostato sulla modalità Sleep.

Tutto ciò che è di primaria importanza a livello tecnologico e funzionale, quindi, lo si può trovare tranquillamente in tutti i climatizzatori, indipendentemente dalla potenza in BTU e dalla ditta produttrice.

Funzioni secondarie, materiali e tecnologie

A questo punto vi starete chiedendo come mai, nonostante le premesse da cui siamo partiti, sul mercato esiste una netta distinzione in fasce di prezzo e i modelli prodotti da determinate ditte, in particolar modo dalle giapponesi Daikin, Mitsubishi, Toyotomi e Toshiba, a parità di caratteristiche e prestazioni energetiche, risultano essere più costosi rispetto a quelli prodotti dalle altre ditte. Le ragioni sono semplici, ma proprio per questo passano spesso inosservate: a fare la differenza sono le tecnologie integrate negli apparecchi, alcune delle quali possono garantire ulteriori funzionalità che i modelli di fascia medio-bassa non hanno, e la qualità dei materiali di fabbricazione.

Per quanto riguarda le tecnologie, per esempio, alcune ditte si distinguono per offrire una garanzia decennale sul compressore DC Inverter, che è diventato un componente essenziale nel ridurre il consumo elettrico del climatizzatore. Anche i sistemi di filtrazione e purificazione dell’aria tendono a fare la differenza; la maggior parte degli apparecchi, per esempio, si limita a montare dei semplici filtri HEPA, mentre gli apparecchi più costosi sono dotati di sistemi di filtrazione in grado di bloccare anche i virus e altri agenti biologici potenzialmente dannosi per la salute umana.

Per quanto riguarda i materiali di fabbricazione, invece, le differenze qualitative, e conseguentemente di prezzo, si riscontrano principalmente nei materiali utilizzati per realizzare alcune componenti interne, come lo scambiatore di calore, e gli involucri dell’unità esterna e di quella interna.

I modelli più economici si possono riconoscere a colpo d’occhio perché lo split, cioè l’unità interna, per quanto possa essere caratterizzato da un design curato ha comunque un aspetto palesemente “plasticoso”, mentre la lamina d’acciaio usata per la scocca dell’unità esterna tende a essere più sottile e quindi meno resistente rispetto a quella dei modelli più costosi.

 

 

 

Come fare la manutenzione a un climatizzatore

 

La manutenzione di un climatizzatore è costituita da diverse operazioni che devono essere eseguite con una frequenza che varia a seconda di quanto indicato dalle istruzioni riportate sul libretto dell’elettrodomestico.

La manutenzione obbligatoria

A parte la manutenzione ordinaria, che può avvenire in qualsiasi momento e con qualsiasi frequenza a seconda delle necessità, il ciclo di manutenzione obbligatoria va eseguito ogni due anni oppure ogni quattro anni, in base alla potenza dell’impianto, e prevede la pulizia dei filtri, dell’unità interna e dell’unità esterna con prodotti specifici in grado di eliminare le incrostazioni di sporco, la polvere, la muffa e altre sostanze organiche fonte di cattivi odori e potenzialmente pericolose per la salute, la verifica dell’integrità dell’impianto in tutte le sue componenti e il controllo del livello di gas refrigerante per verificare che non ci siano potenziali perdite nel circuito.

Per la manutenzione obbligatoria bisogna rivolgersi per forza a un tecnico specializzato, oppure alla stessa ditta che ha provveduto all’installazione degli apparecchi.

 

La manutenzione ordinaria

La manutenzione ordinaria, invece, si limita al semplice controllo visivo dell’unità interna ed esterna, nonché alla pulizia dei filtri. Queste operazioni possono essere eseguite anche da soli, a patto di intervenire soltanto sulla parte esterna degli apparecchi.

I filtri possono essere facilmente estratti seguendo le procedure riportate sul manuale delle istruzioni, infatti, ma la pulizia e il controllo visivo devono limitarsi solo alle superfici della scocca dello split e del motore, senza accedere alle parti interne. È consigliabile eseguire la manutenzione ordinaria almeno una volta all’anno, preferibilmente prima del periodo estivo.

 

 

 

Domande frequenti

 

Climatizzatore 18000 BTU quanti metri quadri?

Il BTU, acronimo di British Thermal Unit, è un’unità di misura dell’energia usata nel Regno Unito e negli Stati Uniti d’America, e serve a indicare la quantità di calore necessaria per incrementare di 1° Fahrenheit la temperatura di una libbra d’acqua.

La scala dei BTU è adoperata per definire sia il potere calorico sia quello refrigerante di combustibili e impianti, ma nelle nazioni europee è usata quasi esclusivamente per indicare il potere refrigerante di condizionatori e climatizzatori.

Più grande è il valore in BTU, quindi, maggiore è la potenza del climatizzatore e più ampia la superficie che questo riesce a coprire; un apparecchio da 18000 BTU, per esempio, è in grado di rinfrescare ambienti con una superficie da 50 a 60 metri quadrati. Ovviamente questi valori sono soltanto indicativi, perché bisogna tenere conto di diversi fattori come per esempio l’altezza dei soffitti, l’esposizione della camera a zone più o meno soleggiate, lo spessore delle pareti, il grado di isolamento termico e via dicendo.

Quanto costa un climatizzatore 18000 BTU?

Di norma il prezzo può oscillare dagli 800 ai 1.400 euro circa, a seconda del modello e del produttore, esistono però alcune eccezioni alla regola.

Nella fascia più economica, per esempio, è possibile trovare dei modelli il cui prezzo parte dai 650 euro circa; la tipologia più costosa, invece, è quella del climatizzatore 18000 BTU senza unità esterna, il cui prezzo può variare dai 1.450 ai 3.000 euro a seconda della ditta produttrice.

 

Quanto consuma un climatizzatore 18000 BTU?

Non è possibile stabilire un valore esatto per il consumo di un climatizzatore, in quanto questo varia da modello a modello e indipendentemente dalla potenza.

Di solito l’assorbimento di potenza in watt è indicato nella scheda tecnica del climatizzatore, ma bisogna fare attenzione a distinguere tra la potenza elettrica dell’apparecchio, misurata in kilowatt/ora, e la potenza termica, che invece indica il rendimento ed è misurata in watt.

La potenza termica è basata sul valore dei BTU; tenendo quindi presente che 1000 BTU equivalgono approssimativamente a 300 watt, il rendimento termico di un climatizzatore da 18000 BTU è di circa 5,3 kilowatt, mentre il suo assorbimento di potenza varia da 1,3 a 1,5 kWh in modalità raffreddamento e da 1,5 a 1,7 kWh in modalità riscaldamento. Applicando a questi valori la tariffa praticata dal proprio fornitore di energia, quindi, si potrà facilmente calcolare il consumo orario dell’apparecchio.

In linea di massima, però, possiamo dire che un climatizzatore consuma dagli 1,5 ai 3 euro al giorno di elettricità, a seconda della potenza, del periodo e del numero di ore di funzionamento.

 

 

 

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Consigli su come risparmiare sui consumi di gas e benzina

 

Con i prezzi del gas e del petrolio in rapido aumento è partita anche la corsa al risparmio, vediamo insieme come fare per ridurre i consumi a livello generale.

 

A causa di una serie di fattori economici, politici ed ambientali, nonché della delicata situazione geopolitica in atto al momento nell’Est Europa, dove è in corso una guerra tra Ucraina e Russia, il prezzo dei combustibili fossili sta subendo una rapida impennata; come naturale conseguenza, quindi, i prezzi del gas naturale, della benzina, del diesel e dell’energia elettrica, stanno subendo dei forti rincari.

Nemmeno il Governo, nonostante gli sforzi, è riuscito a far fronte a questa situazione in modo efficace, e l’ARERA ha dovuto aggiornare le tariffe per il primo trimestre del 2024 introducendo notevoli aumenti sul gas e sull’energia elettrica.

Gli italiani stanno cercando di correre ai ripari adottando soluzioni domestiche volte a ridurre il consumo di energia; considerata l’entità degli aumenti, però, in che misura queste soluzioni possono rivelarsi efficaci nel ridurre il costo delle bollette? Cerchiamo di scoprirlo insieme.

 

Caldaie e fornelli a gas: uso e possibili alternative

Sono decenni ormai che le caldaie alimentate a gas stanno sostituendo i vecchi impianti di riscaldamento alimentati a gasolio e le stufe a legna; soprattutto negli ultimi anni, infatti, l’Unione Europea ha promosso l’uso del gas come combustibile per gli impianti di riscaldamento per ragioni ambientali, in quanto produce una quantità di CO2 inferiore rispetto alla legna e al gasolio. La transizione che ha visto il graduale passaggio dalle caldaie alimentate a gasolio e a legna a quelle a gas, inoltre, è avvenuta abbastanza in fretta anche grazie alla convenienza economica.

Ad accelerare ulteriormente questa transizione ha contribuito anche l’introduzione sul mercato delle caldaie a condensazione di ultima generazione, basate su tecnologie all’avanguardia che hanno permesso di ridurre ancor di più il consumo di gas rispetto alle vecchie caldaie a camera aperta. Di conseguenza l’installazione della caldaia a condensazione è diventata d’obbligo nella maggior parte dei casi, e soprattutto nei centri ad alta densità demografica, a causa delle normative che regolano le emissioni inquinanti; indipendentemente dalla tipologia di caldaia però, a camera aperta oppure a camera stagna, la situazione attuale è che la maggior parte degli impianti di riscaldamento installati nelle case degli italiani sono alimentati a gas..

L’unica soluzione attuabile a livello domestico, per limitare il consumo di questa risorsa, è quella di operare una oculata gestione dell’impianto di riscaldamento abbassando di uno o due gradi la temperatura del cronotermostato e riducendo i tempi di attività entro i limiti del possibile. Se per esempio si ha l’abitudine di impostare la temperatura dei termosifoni a 19° o 20°, portandola a 17° si può ottenere una discreta riduzione dei costi delle bollette.

Ulteriori riduzioni si possono ottenere grazie alle tecnologie Smart, applicando valvole termostatiche di ultima generazione ai termosifoni e installando una centralina di regolazione WiFi al fine di controllare l’impianto direttamente dal proprio smartphone e in qualsiasi momento e luogo, anche stando lontani da casa. In questo modo si potrà intervenire spegnendo i termosifoni nelle stanze non occupate, per esempio, mentre le app di controllo intelligenti sono in grado di ottimizzare il consumo in maniera autonoma basandosi sulle abitudini d’uso del proprietario dell’impianto.

Considerate le circostanze straordinarie dovute alla guerra in Ucraina, però, adottare un rigido controllo sul funzionamento dell’impianto potrebbe non bastare a contrastare i repentini aumenti del prezzo del gas, soprattutto per le famiglie più numerose che vivono in case più grandi e hanno impianti di maggiore potenza. Non bisogna dimenticare, inoltre, che il gas è usato non solo per riscaldare la casa e produrre acqua calda sanitaria, ma anche per cucinare, e in questo caso non ci sono soluzioni che permettono di risparmiare.

L’unica alternativa valida, quindi, è quella di prendere in considerazione l’idea di sostituire la caldaia a gas con una alimentata a pellet, oppure a biomassa; questi combustibili infatti, anche se sono comunque soggetti a eventuali aumenti di prezzo innescati dalla domanda di mercato, sono comunque meno costosi rispetto al gas naturale.

Gli elettrodomestici e altri impianti

Oltre agli impianti alimentati a gas non bisogna dimenticare i climatizzatori, le pompe di calore, gli elettrodomestici grandi e piccoli e tutti gli altri dispositivi che si trovano nelle nostre case e che sono alimentati a corrente.

La metà dell’energia elettrica prodotta in Italia è ricavata da centrali termoelettriche alimentate a gas, di conseguenza l’aumento di prezzo di questa risorsa si è tradotto automaticamente in un incremento del prezzo dell’elettricità; quest’ultima, infatti, ha subito un aumento del 55% mentre quello del gas è stato “solo” del 42% circa.

Se le famiglie in difficoltà possono sperare di far fronte a questi aumenti grazie ai bonus messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, infatti, tutti gli altri si troveranno a ricevere delle bollette decisamente salate; se poi il conflitto tra Ucraina e Russia dovesse protrarsi ulteriormente, per il successivo trimestre si prevede un ulteriore aumento del 20%, percentuale che del resto è solo una stima approssimativa.

Di conseguenza è d’obbligo attuare una gestione responsabile anche per quanto riguarda l’uso degli elettrodomestici e delle apparecchiature elettriche, accendendo le luci solo quando e dove è necessario, procedere alla sostituzione delle vecchie lampadine con quelle nuove a LED, ridurre entro i limiti del possibile l’uso di forni elettrici e a microonde, evitare di accendere lavatrici e lavastoviglie se non sono completamente cariche e via dicendo.

Anche in questo caso la soluzione migliore consiste nella riqualificazione energetica del proprio immobile, prendendo in seria considerazione l’idea di installare un impianto fotovoltaico in modo da raggiungere un’indipendenza almeno parziale, se non totale.

Benzina e gasolio

Risparmiare sul carburante per i propri veicoli è più difficile, forse, ma non del tutto impossibile. Servirsi del trasporto pubblico è l’alternativa migliore, soprattutto nelle località dove questi servizi sono capillari e funzionano a dovere; nelle zone dove i trasporti pubblici sono più carenti, invece, bisogna ridurre drasticamente gli spostamenti non necessari, come le uscite di piacere o di cortesia, e limitarsi ad adoperare la macchina solo ed esclusivamente per lavoro, per andare a fare la spesa e per cause di prima necessità.

 

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Verricello elettrico: quando serve e come utilizzarlo al meglio

 

Gli appassionati di off-road a bordo di una jeep o un fuoristrada sanno perfettamente che la propria vettura deve essere dotata di una serie di accessori che si possono rivelare fondamentali qualora ci si trovi in una situazione di emergenza o di difficoltà. In questo articolo vogliamo soffermarci su uno di questi dispositivo in particolare: il verricello elettrico, analizzandone le caratteristiche e fornendovi alcuni suggerimenti su come prendersene cura e sfruttarlo al meglio. 

 

Verricello o argano

Prima di entrare nello specifico è bene fare un po’ di chiarezza e distinguere tra due strumenti che spesso sono confusi l’uno con l’altro, ovvero il verricello e l’argano. Per semplificare e capire quale sia la differenza tra i due possiamo dire che il verricello è un dispositivo che lavora su un’asse orizzontale e dunque “tira” un carico, mentre l’argano agisce su un’asse verticale e quindi lo “solleva”. 

Il verricello, la cui invenzione si perde nei meandri della storia, è costituito da dei supporti laterali, che sono fondamentali per il suo ancoraggio, in modo che goda di tutta la stabilità possibile per poter assolvere al proprio compito senza pericoli, e da un tamburo, un vero e proprio cilindro sul quale si avvolge la fune che, agganciata a un carico, permette di tirarlo. Sono molteplici le tipologie di verricelli, da quelli manuali a quelli portatili, fino ad arrivare a quelli elettrici, su cui ci soffermiamo nei paragrafi che seguono. 

Un elemento estremamente importante è la capacità di carico che un verricello è in grado di trainare e che, tipicamente, viene espressa in chilogrammi. Il dato, che è sempre fornito nella descrizione di un prodotto di questo tipo, è relativo al primo avvolgimento del cavo (completamente srotolato) attorno al tamburo. Con l’aumentare delle spire della fune sul tamburo si riduce in modo proporzionale la forza trainante, con una perdita attorno al 13% per ogni spira in più. 

 

Caratteristiche del verricello elettrico

Come si può facilmente intuire dal nome, questo dispositivo è pensato per essere alimentato dall’elettricità, che può essere quella da 220V della rete elettrica o quella a 12 o 24V di una batteria di un fuoristrada o di un camion. È importante tenere conto del fatto che, quando il verricello è in azione, l’energia viene dissipata sotto forma di calore. Ecco perché è fondamentale innanzitutto optare per un modello dotato di un sistema che lo protegga dal rischio di sovraccarico elettrico e, in secondo luogo, scegliere un dispositivo con una capacità di carico massimo superiore alle proprie necessità. 

Nella valutazione di un apparecchio di questo tipo tenete conto anche della velocità di trazione, ovvero la rapidità con cui un carico verrà trainato. Tipicamente l’operazione è piuttosto lenta, anche nel caso il verricello, a vuoto, risulti veloce, e si attesta – ovviamente il dato varia in base al modello – attorno al metro e mezzo al minuto. Va da sé che un verricello elettrico potente sia più rapido ma, nello stesso tempo, anche più esigente in termini di consumi energetici. 

Un altro elemento da considerare è la riduzione, ovvero la capacità dell’apparecchio di adattare forza e velocità di traino al peso del carico. Sostanzialmente se ne trovano di tre tipi: a tiro diretto (garantisce un avvolgimento del cavo rapido e dunque ha bisogno di un motore e di un freno potenti), con vite senza fine (assicura un avvolgimento lento ma compensa con robustezza e sicurezza ai massimi livelli) e epicicloidale (nota anche come planetaria, che è un ottimo compromesso e, non a caso, è una tra le più diffuse anche in virtù di un costo economico). 

Consigli d’uso

Concludiamo l’articolo con una serie di suggerimenti di cui tenere conto nell’utilizzo del verricello elettrico, così da non incappare in problemi e non correre rischi. 

• Il modello più adatto: Vista la ricca offerta di verricelli disponibili sul mercato, valutate con attenzione le varie caratteristiche in termini di potenza, velocità e consumi prima di effettuare la vostra scelta, tenendo attentamente conto delle vostre esigenze e del tipo di attività fuoristrada che amate praticare.

• Sicurezza: Tenete presente che un verricello deve essere accompagnato da una dichiarazione di conformità rispetto alla Direttiva Macchine 2006/42/CE e alle norme previste (EN 12100 – EN 13135 – EN 14492 ecc.). 

• Installazione e cura: Una volta acquistato il prodotto più adatto, assicuratevi di montarlo sulla jeep in modo corretto, in modo che risulti saldo e sicuro in ogni circostanza d’uso. Nel caso non abbiate molta dimestichezza con questo genere di operazioni, affidatevi alle esperte mani di un professionista. Prima della partenza di ogni “avventura” off-road fate un controllo sullo stato del verricello e in modo particolare del suo cavo, così da accertarvi che non sia danneggiato o rovinato. 

• Punto di ancoraggio: Si tratta di una scelta fondamentale perché un punto di ancoraggio robusto, saldo e che si colloca sulla migliore linea è molto importante per l’esito positivo del recupero. 

• Cavo: Tenete conto della tipologia di fune, sapendo che ne esistono di materiali vari. Quelle in acciaio al carbonio garantiscono un’eccellente resistenza alla rottura, agli sfregamenti e al calore ma sono più soggette a piegature o schiacciamenti. I cavi sintetici sono più leggeri, meno a rischio di rottura e più facilmente riparabili ma, di contro, sono costosi e poco resistenti a colore e sfregamenti. Si consiglia di posizionare sulla fune, in modo particolare quella di acciaio, un elemento dal peso di due o tre chili (come per esempio un panno), in modo da ridurre notevolmente i rischi in caso la corda si spezzi, scongiurando “l’effetto frusta”. 

 

 

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Le 8 migliori caldaie Baxi del 2024

 

Caldaie Baxi – Guida all’acquisto, Opinioni e Confronti

 

Nonostante la ditta Baxi sia uno dei più grandi produttori europei di sistemi di riscaldamento, soltanto da pochi anni è presente sul mercato italiano, di conseguenza è ancora poco nota alla maggior parte degli italiani. Nel nostro articolo approfondiremo ulteriormente la conoscenza di quest’azienda inglese e dei suoi prodotti, in particolar modo delle caldaie destinate al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria per uso domestico. Le più apprezzate tra queste sono soprattutto la Baxi Luna Alux 24 GA, il modello a condensazione ideale per sostituire i vecchi impianti collegati a radiatori in ghisa e acciaio lamellare, e la Baxi Eco5 Compact+, un modello convenzionale a camera aperta destinato all’installazione in contesti residenziali dove sussiste il vincolo di sostituzione in canne fumarie collettive ramificate.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Le 8 migliori caldaie Baxi – Classifica 2024

 

Tra i modelli più venduti spiccano la Luna Alux 24 GA, che è una delle nuove caldaie a condensazione Baxi più richieste sul mercato, e la Eco5 Compact+, che è un modello a camera aperta destinato all’installazione in contesti speciali. Ma in classifica potrete trovare anche altri modelli altrettanto interessanti.

 

Caldaia Baxi a condensazione

 

1. Baxi Luna Alux 24 GA caldaia a condensazione

 

Secondo i pareri dei numerosi acquirenti soddisfatti, la Luna Alux è considerata una delle migliori caldaie Baxi del 2024; tra i modelli appartenenti a questa categoria, infatti, è uno dei più venduti online.

Questa caldaia Baxi a condensazione, in comparazione agli altri modelli esaminati nella nostra classifica, si distingue per un costo più elevato; nonostante questo, però, si colloca al primo posto perché è un modello di ultima generazione in possesso di un’etichetta energetica che lo rende idoneo per l’accesso alle detrazioni fiscali del Superbonus 110%, dell’Ecobonus al 65% e 50%, del Bonus casa al 50% e del Conto Termico 2.0; inoltre gode del programma Baxi Più che estende fino a 10 anni la garanzia convenzionale sulla caldaia.

La Luna Alux 24 GA è la versione da 24 kW di potenza, ed è progettata apposta per sostituire i vecchi impianti di riscaldamento collegati a radiatori in ghisa o acciaio lamellare.

 

Pro

Bonus: La Luna Alux 24 GA è una caldaia a condensazione di ultima generazione dotata di tecnologia all’avanguardia ed etichetta ErP conforme ai requisiti richiesti per l’accesso alle detrazioni fiscali previste dai maggiori Bonus in vigore.

Baxi Più: Grazie a questo speciale programma Baxi è possibile estendere la garanzia della caldaia fino a 10 anni, semplicemente sottoscrivendo un contratto di manutenzione programmata con la ditta produttrice.

Sicura: Lo scambiatore di calore in lega di alluminio-silicio è progettato in modo tale da ridurre al minimo l’acidità della condensa, e quindi permette di collegare la caldaia anche a radiatori di vecchia generazione senza correre il rischio di rovinarli.

 

Contro

Prezzo: L’unica limitazione è rappresentata dal costo dell’impianto, che è superiore alla media standard degli altri modelli esaminati nella nostra classifica.

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Caldaia Baxi Eco

 

2. Baxi Eco5 Compact+ caldaia convenzionale a camera aperta

 

Se siete proprietari di un appartamento situato in un edificio condominiale e vi state chiedendo dove acquistare un nuovo impianto per sostituire quello vecchio, allora vi consigliamo la Eco5 Compact+ da 24 kW di potenza.

La caldaia Baxi Eco è un modello a camera aperta ed è progettato apposta per adempiere alla normativa ErP/EcoDesign in vigore dal 2015, la quale prevede una deroga ai produttori per continuare a produrre questo tipo di caldaia la cui installazione è vincolata esclusivamente agli edifici condominiali dove è presente una canna fumaria collettiva ramificata. Queste ultime non sono più a norma infatti, ma sono ancora autorizzate in quegli edifici dove è impossibile effettuare una ristrutturazione che permetta l’uso di canne fumarie singole con scarico a tetto.

Dal momento che questa condizione è comune a una gran quantità di edifici condominiali, la caldaia Baxi Eco, pur essendo fuori listino, rimane uno dei modelli più richiesti.

 

Pro

Bonus Casa: Pur essendo un modello a camera aperta con un’efficienza energetica inferiore alla classe A, la Baxi Eco possiede comunque i requisiti necessari per accedere al Bonus Casa con detrazione al 50%.

Per condomini: Si tratta di un modello progettato esclusivamente per l’installazione in contesti speciali, ovvero in appartamenti condominiali dove è presente una canna fumaria collettiva ramificata.

Integrazione solare: La Baxi Eco5 Compact+ è predisposta anche per l’integrazione a un sistema solare Baxi per la produzione di acqua calda sanitaria; è una delle pochissime caldaie a camera aperta ancora disponibili in commercio ad avere questa opzione.

 

Contro

Limiti di installazione: È il modello più economico che abbiamo esaminato ma può essere installata solo dove consentito, l’installazione in altri contesti è punibile per legge.

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Caldaia Baxi Luna 3

 

3. Baxi Luna3 Avant+ caldaia a gas a condensazione

 

La Avant+ non è altro che la versione a condensazione della vecchia caldaia Baxi Luna 3 convenzionale, cioè a camera aperta. La nuova Baxi Luna3 Avant+ mantiene tutti i vantaggi del vecchio modello: la versatilità d’installazione, l’affidabilità e l’elevata efficienza nella produzione di acqua calda sanitaria, ai quali aggiunge però le tipiche prestazioni di una caldaia a condensazione.

Tra le caratteristiche distintive di questo modello, a livello tecnico, troviamo la predisposizione per l’abbinamento a un sistema solare Baxi per la produzione di acqua calda sanitaria e la pompa di circolazione ad alta efficienza; per quanto riguarda il comfort e la facilità di utilizzo, invece, la Luna3 Avant+ è dotata di un comodo display LCD multifunzione e della regolazione climatica di serie, con il collegamento a una sonda esterna da acquistare a parte come optional.

L’unica pecca di questa caldaia è l’efficienza energetica in riscaldamento, che non supera la classe B.

 

Pro

Termoregolazione: La Baxi Luna3 Avant+ è apprezzata soprattutto per i sistemi di termoregolazione integrati, in particolar modo quello della regolazione climatica collegabile a una sonda esterna, disponibile come optional.

Post-scambiatore: Questo componente permette di recuperare il calore latente e incrementare l’efficienza nel circuito di riscaldamento quando questo viene impostato ad alte temperature.

Affidabile: La Luna3 Avant+ è dotata di termostato di sicurezza, pressostato idraulico, pressostato aria di sicurezza, sistema di controllo temperature mediante sonde NTC e protezione antigelo totale.

 

Contro

Classe energetica: Per la produzione di acqua calda sanitaria raggiunge la classe A, ma in riscaldamento non supera la classe B e quindi non può accedere all’Ecobonus.

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Caldaia Baxi Duo Tec

 

4. Baxi Duo-tec Compact E

 

Comunemente nota come caldaia Baxi Duo Tec, la Duo-tec Compact E è una caldaia a condensazione di ultima generazione con tutti i requisiti in regola per accedere al Superbonus 110%, al Bonus Casa 50% e all’Ecobonus 65% e 50%; inoltre può aderire al programma Baxi Più e usufruire dell’estensione di garanzia fino a 10 anni.

Il modello che abbiamo esaminato è la Duo-tec Compact E da 24 kW di potenza, ma a questa serie appartengono anche la versione analoga da 30 kW e la Duo-tec Compact E 24 MAGO, che integra il WiFi di serie e offre la possibilità di essere gestita da remoto mediante l’app MAGO, da scaricare gratuitamente sullo smartphone o sul tablet.

Fatta eccezione per la connettività WiFi e la potenza, le caratteristiche e le prestazioni offerte dalle caldaie della serie Duo-tec Compact E sono tutte simili, a cominciare dal rendimento e dall’efficienza energetica in classe A.

 

Pro

Alimentazione: Le caldaie della serie Duo-tec Compact E sono alimentate a metano, ma sono predisposte anche per essere convertite all’alimentazione a GPL oppure ad aria propanata, mediante l’acquisto degli appositi kit opzionali.

Bonus: Dal momento che si tratta di una caldaia a condensazione di ultima generazione, possiede i requisiti per accedere a tutti i bonus fiscali attualmente erogati dall’Agenzia delle Entrate.

Versatile: La Baxi Duo-tec è estremamente versatile: è stata progettata per essere installata all’interno dell’abitazione ma offre la possibilità di installazione esterna in luoghi parzialmente protetti, grazie al kit di copertura optional.

 

Contro

MAGO: Purtroppo il modello che integra la connettività WiFi e la gestione remota tramite app MAGO è disponibile soltanto nella versione da 24 kW di potenza.

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Caldaia Baxi da esterno

 

5. Baxi Luna Air 28 caldaia a condensazione da esterno

 

La Luna Air è la migliore caldaia Baxi da esterno disponibile tra i diversi modelli a condensazione attualmente presenti nel listino della ditta inglese.

Il modello che abbiamo esaminato è quello da 28 kW di potenza ma è disponibile anche in versione da 24 kW, con o senza WiFi di serie; la connettività WiFi permette la gestione da remoto tramite l’app Hybrid, compatibile con smartphone e tablet, ed è un accessorio che può essere richiesto come optional anche sui modelli che ne sono privi. La Luna Air 28 è progettata apposta per l’installazione pensile in luoghi parzialmente protetti all’esterno dell’abitazione, infatti ha una maggiore resistenza alle basse temperature, fino a -15°, e una scocca elettrozincata che incrementa la protezione contro l’umidità.

Può essere installata anche a incasso, grazie al kit optional raccordi telescopici acquistabile separatamente, inoltre è compatibile con i sistemi solari Baxi per la produzione di acqua calda sanitaria.

 

Pro

Bonus: La Luna Air ha i requisiti per accedere al Superbonus 110%, all’Ecobonus 65% e 50% e al Bonus Casa 50%, inoltre può usufruire dell’estensione di garanzia fino a 10 anni grazie al programma Baxi Più.

Per esterni: Si tratta di una caldaia progettata apposta per l’installazione in esterni, quindi è caratterizzata da una maggiore resistenza alle basse temperature, all’umidità e alle intemperie.

WiFi: La connettività è di serie sul modello Luna Air 24 WI-FI, ma è disponibile anche sulle altre versioni della gamma Luna Air come accessorio optional a richiesta, da pagare a parte.

 

Contro

Costosa: Date le caratteristiche si tratta di una caldaia dal prezzo superiore alla media, e la versione con il Wi-Fi è ancora più costosa.

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Caldaia Baxi Avant Blue

 

6. Baxi Avant Blue caldaia a condensazione da 24 kW

 

La caldaia Baxi Avant Blue è un modello a condensazione derivato dalla precedente serie di caldaie convenzionali a camera aperta Luna3, di conseguenza appartiene alla gamma dei modelli disponibili a prezzi bassi ed è apprezzata soprattutto da chi non ha particolari esigenze e preferisce risparmiare sulla spesa d’acquisto.

Le caratteristiche tecniche di questa caldaia sono di buon livello, a cominciare dalle basse emissioni NOx; la Avant Blue si colloca infatti nella classe 6 secondo la normativa EN 15502, inoltre è un impianto robusto e semplice da usare, perché offre le stesse regolazioni di una caldaia tradizionale senza avere bisogno dell’analizzatore per la regolazione della valvola del gas.

La Baxi Avant Blue ha una potenza di 24 kW ed è disponibile nella versione alimentata a metano oppure a GPL; l’unica pecca è la prestazione in efficienza energetica: classe A solo nella produzione ACS mentre in riscaldamento si ferma alla classe B.

 

Pro

Prezzo: La caldaia a condensazione Baxi Avant Blue si distingue soprattutto per il costo contenuto, il che la rende particolarmente adatta per chi ha un budget di spesa limitato e non ha grosse pretese.

Basse emissioni NOx: L’ulteriore vantaggio di questo modello è la conformità alla norma europea EN 15502, che stabilisce i limiti delle emissioni inquinanti; la Avant Blue rientra nella classe 6.

Affidabile: La Avant Blue è la diretta evoluzione di una vecchia gamma di caldaie a camera aperta Baxi, la sua tecnologia non è proprio all’avanguardia ma proprio per questo motivo è affidabile e facile da gestire.

 

Contro

Detrazioni fiscali: Purtroppo raggiunge la classe energetica A solo in produzione ACS, quindi è esclusa dall’Ecobonus; in compenso può accedere al Bonus Casa 50%.

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Caldaia Baxi 24Kw

 

7. Baxi Duo-tec Compact+ 24 GA 7220176 Metano/GPL

 

La Duo-tec Compact+ 24 GA è una caldaia Baxi 24Kw adatta sia per la sostituzione di vecchi impianti sia per l’installazione negli immobili di nuova costruzione.

Si tratta inoltre di una caldaia a condensazione di nuova generazione, quindi è dotata del Gas Adaptive Control, o GAC, un innovativo sistema di autoregolazione che permette all’impianto di adattarsi automaticamente alla qualità del gas metano e alla lunghezza dei tubi di scarico, in modo da mantenere alte prestazioni sia in termini di rendimento ed efficienza energetica sia nel ridurre al minimo il consumo di gas e le emissioni inquinanti.

Grazie a queste caratteristiche la Duo-tec Compact+ è conforme ai requisiti richiesti per l’accesso alle agevolazioni fiscali previste dall’Ecobonus, sia con aliquota al 65% sia al 50%, e dal Conto Termico 2.0; come tutte le caldaie Baxi di nuova generazione, inoltre, può usufruire del programma Baxi Più per l’estensione della garanzia a 10 anni.

 

Pro

GAC: La tecnologia innovativa del Gas Adaptive Control permette alla caldaia Du0-tec Compact+ di autoregolarsi in base alla qualità del gas metano rilevata dai sensori interni, e di ottimizzare il rendimento e il consumo, oltre che di ridurre le emissioni.

Baxi Più: Grazie al contratto di manutenzione programmata Baxi Più, è possibile estendere la garanzia convenzionale sulla caldaia, che è di 2 anni, portandola fino a 10 anni.

MAGO: Per coloro che fossero interessati, la Duo-tec Compact+ è predisposta per l’installazione del modulo WiFi che permette la gestione remota dell’impianto direttamente dallo smartphone o dal tablet, grazie all’app MAGO.

 

Contro

Condensa: Bisogna installare per forza una pompa o un altro sistema che permetta di convogliare la condensa acida in un apposito scarico, per evitare problemi legali.

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Caldaia Baxi

 

8. Baxi Nuvola Platinum+ Mago 24 GA 7219700

 

L’ultima caldaia Baxi esaminata nella nostra classifica è un modello di fascia elevata ad alto contenuto tecnologico che rispetta tutti i requisiti delle direttive europee per quanto concerne il labelling energetico e l’ecodesign.

La Nuvola Platinum+ si distingue per le componenti elettroniche di ultima generazione, l’elevata efficienza energetica, classe A sia in riscaldamento sia in produzione di acqua calda sanitaria, e il design compatto che ne facilita l’installazione anche in spazi ridotti. Il modello che abbiamo esaminato è quello da 24 kW di potenza, ma tutte le caldaie della gamma Platinum+ sono dotate di serie del pannello di controllo estraibile che permette la gestione remota dell’impianto, tramite fili oppure in modalità wireless.

L’ulteriore vantaggio è rappresentato dall’idoneità alle agevolazioni fiscali del Superbonus, dell’Ecobonus e del Conto Termico, e al programma Baxi Più per l’estensione della garanzia a 10 anni; il tutto, però, la rende più costosa rispetto agli altri modelli.

 

Pro

Vantaggi fiscali: La Nuvola Platinum+ è il modello ideale per chi vuole accedere alle alle agevolazioni fiscali, sia quelle relative al Superbonus e all’Ecobonus sia per il Conto Termico 2.0.

Alte prestazioni: La Platinum+ è una caldaia Baxi di ultima generazione appartenente alla fascia alta; è dotata di elettronica all’avanguardia e garantisce un livello di prestazioni superiore alla media standard degli altri modelli esaminati nella nostra classifica.

MAGO: Il display di controllo con i comandi della caldaia è estraibile e permette di gestire l’impianto da remoto, sia mediante una connessione cablata sia wireless; inoltre può essere gestita anche mediante l’app MAGO facendo richiesta del modulo WiFi.

 

Contro

Prezzo: Trattandosi di un modello della fascia top è particolarmente costosa, quindi è una caldaia a condensazione consigliata soltanto ai più esigenti.

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Guida per comprare una caldaia Baxi

 

Prima di decidere quale caldaia Baxi comprare, tra tutte quelle attualmente disponibili in commercio, cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulle differenze che sussistono tra i diversi modelli prodotti da questa ditta.

I possibili vincoli per l’installazione

Per capire come scegliere una buona caldaia Baxi bisogna innanzitutto tenere presente le proprie esigenze di installazione, perché queste possono influire in maniera sostanziale sul tipo di caldaia da acquistare a prescindere dai propri desideri.

La nota ditta inglese, per esempio, è una delle poche aziende del settore a usufruire della deroga per la produzione delle caldaie a camera aperta, che ormai non rispettano più le normative vigenti in Europa. Data la particolare situazione degli immobili in Italia però, soprattutto nei centri urbani densamente popolati, nonostante le caldaie convenzionali siano ormai superate e meno efficienti rispetto alle nuove caldaie a condensazione, in alcuni contesti sono gli unici modelli a poter essere installati.

Un esempio classico è rappresentato dagli edifici condominiali dotati di un impianto di scarico collettivo, ovvero una canna fumaria unica collegata a ogni singolo appartamento dell’edificio mediante delle ramificazioni. La legge ha stabilito che questo tipo di scarico non è più a norma, per ragioni di sicurezza, quindi i proprietari degli immobili sarebbero tenuti alla sostituzione dell’impianto e all’installazione di canne fumarie singole.

Questo obbligo però, in molti casi, va a scontrarsi con un altra legge che pone rigide restrizioni agli interventi di ristrutturazione; questo aspetto, unito all’ulteriore fattore che in alcuni edifici condominiali è tecnicamente impossibile portare a tetto una canna fumaria per ogni singolo appartamento, ha creato una situazione limite per cui l’unica soluzione possibile, per i condomini, è quella di essere obbligati a installare una caldaia convenzionale, meno costosa ma più dispendiosa nei consumi, invece di una nuova caldaia a condensazione, che costa di più ma consuma di meno.

 

Tipologie e generazioni

Un altro aspetto di cui tenere conto, poi, è che in commercio si possono trovare sia dei modelli di produzione recente sia delle caldaie che non sono più presenti nel listino ufficiale della ditta, ma sono ancora disponibili sul mercato.

Dal punto di vista dell’affidabilità cambia poco o nulla, sia le caldaie Baxi più datate sia quelle più recenti sono ben costruite e dotate di tutti i dispositivi di sicurezza del caso; l’unica differenza sta nel prezzo e nel livello di prestazioni, che incide poi sull’eventualità di poter beneficiare o meno delle agevolazioni fiscali previste dai vari Bonus a disposizione degli acquirenti.

Se non si hanno particolari esigenze in merito, per esempio, allora è possibile tranquillamente optare per le caldaie Baxi appartenenti alle serie intermedie.

Questi modelli non sono altro che la rielaborazione delle vecchie caldaie convenzionali, che sono state riprogettate e trasformate in caldaie a condensazione; sono meno efficienti rispetto ai modelli di ultima generazione e non godono degli stessi vantaggi a livello fiscale e di garanzia, ma in compenso sono disponibili a un costo decisamente vantaggioso.

I modelli di ultima generazione

Le caldaie Baxi di nuova generazione sono tutte facilmente riconoscibili in quanto hanno una serie di vantaggi in comune: sono tutte idonee per usufruire delle agevolazioni previste dal Conto Termico 2.0 e per beneficiare della maggior parte dei Bonus messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, a partire dal Superbonus 110% fino al più modesto Bonus Casa.

Hanno inoltre la possibilità di beneficiare del programma Baxi Più, grazie al quale è possibile estendere la garanzia nominale della caldaia, che è di soli 2 anni, portandola complessivamente a 10 anni nel caso in cui si scelga di sottoscrivere il contratto di manutenzione programmata all’atto dell’acquisto della caldaia.

Le caldaie Baxi di ultima generazione sono le più costose, ovviamente, ma sono tutte caratterizzate da altissime prestazioni ed efficienza, bassi consumi e ridotte emissioni inquinanti.

 

 

 

Come sbloccare una caldaia Baxi in blocco

 

Di solito nelle caldaie alimentate a gas, indipendentemente dal produttore, esiste una spia specifica sul pannello di controllo che serve a indicare l’eventuale blocco dell’impianto; nei modelli di nuova generazione, che fanno largo uso di elettronica, questa spia non sempre è presente, in quel caso è il display LCD a segnalare il blocco.

La procedura di sblocco non è standard quindi, ma può cambiare a seconda del modello; lo stesso principio vale per le caldaie Baxi, i modelli datati possono essere sbloccati premendo il pulsante vicino alla spia del blocco, che spesso funge anche da spia stessa, oppure seguendo la procedura specifica indicata nel manuale delle istruzioni.

Come resettare una caldaia Baxi

Il reset della caldaia Baxi è una procedura equivalente a quella richiesta per sbloccare la caldaia; sul pannello di controllo è presente un pulsante contrassegnato da una “R”, che sta appunto per Reset. Per attuare l’operazione bisogna tenere premuto questo pulsante per almeno cinque secondi, trascorsi i quali la centralina di controllo elettronico della caldaia viene riportata automaticamente alle impostazioni di fabbrica annullando il blocco.

Il tasto “R” non è presente in tutti i modelli di caldaia Baxi; in quelli che non ce l’hanno la procedura di reset si effettua nello stesso modo, ma tenendo premuto il tasto di accensione On/Off.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come aumentare la temperatura dell’acqua con una caldaia Baxi?

La maggior parte delle guide al risparmio sono d’accordo nello stabilire i parametri di temperatura ideali per l’acqua del riscaldamento a un massimo di 60° Celsius e quella per uso sanitario a un massimo di 50° Celsius; è vero che mantenendo i valori della caldaia entro questi parametri permette di risparmiare, ma non sempre garantisce il comfort adeguato.

Potrebbe essere quindi necessario variare la temperatura periodicamente, per adattarsi alle condizioni climatiche o per fare fronte alle esigenze del caso; per quanto concerne le caldaie Baxi è possibile variare la temperatura dei due circuiti, riscaldamento e acqua calda sanitaria, in maniera indipendente l’una dall’altra e in diversi modi a seconda del modello di caldaia posseduto.

I modelli convenzionali e di vecchia data, le cui componenti elettroniche sono limitate, possiedono due distinte manopole per regolare la temperatura; in questo caso basta quindi agire sulla manopola del circuito desiderato, quello dei termosifoni oppure quello dei rubinetti, e regolarla sulla temperatura desiderata.

Nel caso dei modelli più recenti invece, dotati di pannello di controllo digitale, bisogna schiacciare prima il pulsante di selezione del circuito desiderato e poi agire sui pulsanti “+” e “-” per cambiare la regolazione della temperatura. Quest’ultima può essere eseguita anche da remoto mediante un apposito cronotermostato smart oppure direttamente dallo smartphone, mediante l’app supportata dalla caldaia.

Quanto costa una caldaia Baxi?

Il prezzo di una caldaia Baxi può variare in base alla tipologia e alla serie di appartenenza. Le caldaie convenzionali sono le più economiche, visto che il loro costo si aggira sui 600-700 euro circa, poi ci sono i modelli di fascia intermedia, il cui prezzo va dagli 800 ai 1.000 euro; i modelli della fascia elevata, invece, hanno un costo che va dai 1.000 ai 2.500 euro.

I prezzi indicati sono ovviamente riferiti alle caldaie destinate all’uso residenziale; gli impianti industriali e quelli ad alta potenza, invece, sono molto più costosi.

 

Che marca è Baxi?

Baxi è una società privata inglese la cui fondazione risale al 1866; in seguito alla fusione con l’azienda olandese De Dietrich Remeha, avvenuta nel 2009, Baxi ha dato origine al gruppo BDR Thermea, uno dei maggiori produttori europei di impianti per il riscaldamento domestico e industriale, e attualmente è collocata al 52° posto nella lista delle maggiori società private.

Oltre al marchio Baxi, BDR Thermea detiene anche i marchi Remeha, Chappee, De Dietrich, Megaflo, Oertli, Heatrae Sadia, Brötje, Roca e Ideal Standard.

Lo stabilimento di produzione e collaudo delle caldaie Baxi è situato a Preston mentre quello dei ricambi si trova a Warwick, quindi la produzione principale è concentrata in Inghilterra.

 

 

 

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Caldo

Termosifoni in acciaio o in alluminio: come scegliere al meglio

 

Se siete indecisi su quale tipologia di termosifone acquistare per rimodernare il vostro appartamento, non perdetevi d’animo e leggete il nostro articolo, con tutte le informazioni di cui avete bisogno.

 

Il riscaldamento casalingo, sia autonomo sia centralizzato, è spesso garantito dai termosifoni, uno dei sistemi più utilizzati nel nostro Paese. Ma cos’è di preciso un termosifone? Diamo un’occhiata alla definizione e al suo funzionamento per gli utenti che non si sono mai soffermati più di tanto ad analizzare il dispositivo. Si tratta di un calorifero (talvolta chiamato anche radiatore) a elementi variabili posizionato nelle stanze principali della casa. Questo è a sua volta collegato alla caldaia tramite tubature che passano attraverso le pareti e si riempiono di acqua calda, durante tutto il percorso all’interno del circuito del termosifone, l’acqua viene raffreddata, cedendo calore agli elementi che così riscaldano l’ambiente, e questa viene poi riconvogliata alla caldaia dove verrà nuovamente riscaldata.

Tenendo conto del funzionamento dei termosifoni, è indispensabile dare un’occhiata ai materiali di cui sono composti, per poter scegliere al meglio quello più adatto alle proprie esigenze. Sul mercato ne troverete generalmente di tre tipi: in ghisa, in acciaio e anche in alluminio.

 

Termosifoni ghisa

Sono quelli più popolari e diffusi, il motivo è molto semplice: una volta spento il riscaldamento, la ghisa mantiene il calore per ore prima di raffreddarsi, garantendo quindi ambienti più caldi per periodi prolungati. Non ha solo vantaggi, però, poiché rispetto agli altri materiali tende a impiegare più tempo per scaldarsi, quindi il luogo migliore per l’installazione di un termosifone in ghisa potrebbe essere il salotto, una delle stanze in cui la famiglia generalmente resta per tempi prolungati. Sottolineiamo inoltre che la maggior parte dei termosifoni di questa tipologia ha un design decisamente datato, quindi potrebbe non essere adatto agli appartamenti più moderni.

Termosifoni acciaio

Questi sono quelli dal costo maggiore poiché si rivelano i più moderni, molto semplici da installare grazie al loro peso contenuto e adatti a qualsiasi tipologia di ambiente, in grado di valorizzare anche gli appartamenti moderni divenendo vero e proprio complemento d’arredo. Rispetto ai termosifoni in ghisa si riscaldano molto velocemente ma perdono calore con altrettanta rapidità dopo aver spento la caldaia, quindi si rischia di lasciarli accesi per periodi più lunghi con consumi superiori. Dovrebbero essere preferiti negli ambienti più piccoli, stanze da letto o monolocali.

 

Termosifoni in alluminio

La terza tipologia si colloca esattamente a metà tra i termosifoni in ghisa e quelli in acciaio. Hanno infatti un costo intermedio, inferiore rispetto a quelli in acciaio pur mantenendone però le qualità estetiche. Proprio come questi ultimi si riscaldano velocemente e si raffreddano dopo poco tempo, quindi dovrebbero essere presi in considerazione principalmente dagli utenti che hanno un budget contenuto e non vogliono investire troppo optando per i termosifoni in acciaio.

 

Fattori da prendere in considerazione

Prima di compiere una scelta e optare per una delle tipologie sopra descritte, prendetevi un attimo per valutare i fattori principali. Innanzitutto dovete capire se avrete un riscaldamento monotubo o bitubo poiché nel primo caso i termosifoni verranno collegati in sequenza mentre nel secondo ogni elemento sarà indipendente, permettendovi così di scegliere autonomamente quali termosifoni chiudere per ottenere un netto risparmio.

Bisogna poi considerare attentamente non solo le dimensioni della stanza ma anche la sua destinazione d’uso. Come abbiamo già sottolineato in precedenza, il salotto è generalmente la stanza più ampia e quella più usata, quindi i termosifoni devono essere in grado di riscaldare tutto l’ambiente, mentre invece in cucina, dove sarete spesso ai fornelli e ci saranno altri elettrodomestici che aiuteranno a tenervi al caldo, non c’è bisogno di utilizzare termosifoni a più elementi.

Questi i dettagli generici, dovrete poi scendere nel dettaglio di ogni singolo prodotto, analizzando la scheda tecnica dei termosifoni che intendete acquistare, che vi descriveranno la loro grandezza e la potenza termica.

 

Quanti elementi scegliere

Ogni termosifone è composto da elementi dal numero variabile, per capire esattamente quanti ne servono in ogni stanza, dovrete eseguire un calcolo specifico. Tenete in conto il volume della stanza, ottenibile moltiplicando larghezza per profondità e infine per altezza. Aggiungete poi 30 kcal per metro cubo, ovvero la potenza necessaria a riscaldare un ambiente e infine confrontare il tutto con la resa termica del termosifone, deducibile dalla scheda tecnica. Se i calcoli vi sembrano troppo complessi, la regola aurea prevede quattro o cinque elementi in ambienti di medie dimensioni, arrivando a sei qualora si tratti di un vecchio appartamento con elevata dispersione termica.

 

Riscaldamento con il fotovoltaico

Collegare i termosifoni ai pannelli solari è effettivamente un’opzione possibile poiché il riscaldamento viene attivato grazie alla pompa di calore, che converte l’aria in energia termica per riscaldare l’acqua che circolerà nei termosifoni. Il risparmio che si ottiene con un sistema del genere è indicativamente del 60%, aumentando anche la classe energetica del proprio appartamento. Sono sempre più gli utenti che preferiscono queste alternative ecologiche ma attenzione, sebbene sulla carta si tratti di sistemi ricchi di vantaggi, non bisogna mai sottovalutare il costo di installazione iniziale che, tra pompa di calore e pannelli solari può diventare molto elevato. Prima di ammortizzare i costi impiegherete svariati anni, quindi è una decisione da prendere solo qualora abbiate un capitale da parte da poter investire.

Come sfiatare i termosifoni

Se i termosifoni emettono uno strano rumore, potrebbe essere necessario sfiatarli, non solo per il disturbo che arrecano ma anche perché la loro efficienza risulta ridotta. Generalmente i rumori sono causati dalla presenza di aria nelle tubature, cosa che impedisce la diffusione uniforme dell’acqua calda. Procuratevi quindi una chiave per il radiatore, un secchio per l’acqua e un panno. Spegnete il riscaldamento e attendete che i termosifoni siano completamente freddi, a questo punto individuate la valvola di sfogo e apritela lentamente con la chiave finché non inizia a fuoriuscire dell’acqua. Raccoglietela con il secchio e chiudete immediatamente la valvola. Ora accendete il riscaldamento e controllate la diffusione del calore, che dovrebbe essere uniforme.

 

 

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10 idee per tende a pacchetto eleganti e moderne da cui farsi ispirare

 

Abbiamo selezionato alcune delle migliori idee per arredare l’ambiente casalingo tramite le comode ed economiche tende a pacchetto, soluzione che ultimamente è tornata di moda.

 

Le tende a pacchetto nascono originariamente durante il periodo illuminista, con il passaggio dallo sfarzo alla sobrietà ed è innegabile che questa tipologia di tendaggi sia preferita generalmente dai consumatori per la sua praticità. Dopo essere scomparse dalle case per un lungo periodo, queste tende tornano ora nuovamente di moda, non solo per svolgere il ruolo per cui sono nate, ma anche per arredare e dare un tocco di classe all’appartamento.

Scegliere delle tende da interni potrebbe rivelarsi talvolta complicato, tuttavia la tenda a pacchetto rappresenta il modo migliore per avere uno spazio privato e proteggere dalla luce solare senza rivelarsi troppo ingombrante o costosa. Non è inoltre necessario puntare su modelli semplici o classici, dato il ritorno in pieno stile del modello ora potrete lasciarvi ispirare dalle varie idee e tipi di tende che vi proponiamo in basso.

 

Tende a pacchetto steccate

Una soluzione molto elegante, che vede la tende scendere liscia, senza pieghe o arricciature, per poi svilupparle nella parte inferiore grazie a listelli inseriti all’interno del tessuto. Quando la tenda si raccoglie, questi vanno ad arricciarsi in modo preciso e regolare. Si adattano molto bene ad ambienti moderni, con arredamento minimal e di design, perfette anche per uno studio di un libero professionista. Le pieghe possono essere differenti, creando magari un bendaggio sovrapposto o parallelo, ma l’effetto visivo è molto diverso.

 

Doppio tendaggio

La tenda a pacchetto da sola potrebbe non bastare ad arredare un ampio salone, soprattutto data la sua compattezza e le sue dimensioni contenute, pertanto alcuni consumatori potrebbero prendere in considerazione la possibilità di aggiungere un ulteriore tendaggio. Naturalmente, questa opzione si rivelerà poi molto più laboriosa da gestire poiché le tende da lavare sarebbero molteplici, tuttavia l’effetto visivo è garantito. Le tendine a vetro dovrebbero essere lisce e senza grinze, in modo da contrastare poi col tendaggio superiore che può essere più barocco e sfarzoso, con colori pieni o altre fantasie. Evitate ton sur ton e puntate piuttosto al contrasto.

Modello “Austrian Opera”

Le tende a pacchetto in questa tipologia si distanziano dalla semplicità per rivelarsi un po’ più eccentriche, hanno infatti una parte terminale che scende in modo bombato e dolce, con nastri e fiocchi posizionati in corrispondenza delle cadute. Fanno il paio con arredamenti classici ma bisogna evitare di strafare, per non cadere in esagerazioni poco eleganti e raffinate.

 

Puntare sui colori

Se le tende da interno di colore bianco non fanno per voi, allora potete scegliere quelle colorate. Attenzione però, poiché non tutti i colori sono adatti a schermare dalla luce solare, quindi vanno bene le tinte pastello ma bisogna scegliere le tonalità calde, come ocra molto chiaro, ecru, giallo e così via. Chi vuole la privacy totale può valutare colori molto scuri, ma la casa deve essere di base molto luminosa, per evitare di creare una vera e propria cripta.

 

Fantasie

Optare per le fantasie non è intuitivo e semplice, quindi è necessario procedere con estrema cautela, per non creare degli ambienti che risultino un’accozzaglia di colori e figure. Iniziamo subito col dire che è una soluzione per utenti che hanno un po’ di manualità e possono realizzarsi le tende da soli oppure affidarsi a specialisti del settore. Creando delle tende a pacchetto da sé è possibile scegliere la stoffa e questa dovrà riprendere altri elementi d’arredo dell’abitazione. Per esempio, se avete realizzato una fodera per cuscini con una fantasia specifica, potrete riprenderla anche per il tendaggio, in modo da creare una sorta di continuità.

Spesa contenuta per finestre piccole

Chi non vuole posizionare queste tende in tutta la casa ma vuole semplicemente spendere il meno possibile per dotarne una piccola finestra, magari quella del bagno o della camera dei bambini, può scegliere senza troppi pensieri la classica tenda a pacchetto Ikea, venduta dal popolare brand svedese. Non si può dire che siano le più originali o che sfruttino tessuti per tende eleganti, tuttavia l’estrema semplicità e i colori pastello proposti vi aiuteranno a creare l’ambiente perfetto.

 

Tende con bastone

Avendo la predisposizione a tendaggi di vario tipo, con la presenza quindi di supporti e bastoni, è molto più semplice scegliere delle tende a pacchetto con passanti. La manutenzione è ridotta all’osso poiché sono molto semplici da smontare e inserire in lavatrice o, al limite, qualora si tratti di tessuti specifici, da lavare a mano.

 

Modelli bombati

La maggior parte delle tende a pacchetto che abbiamo presentato hanno una parte terminale orizzontale, moderna e minimalista, tuttavia per chi vuole qualcosa di più classico non è raro scegliere modelli che abbiano una bombatura terminale, creando delle sorte di balze. Generalmente la prima tipologia viene definita “alla romana” o “roman” in inglese, mentre la seconda “balloon” o “a palloncino”. Se preferite la seconda, dovete ricordare che l’ambiente casalingo deve essere un po’ rustico per valorizzare al meglio le tende.

Fantasie per modelli bombati

Per ridurre la pesantezza di questi modelli che abbiamo precedentemente descritto, la soluzione migliore è quella di considerare fantasie dai colori pastello e, soprattutto, linee verticali, che spezzino un po’ la “rotondità” generale.

 

Ecosostenibili

Scegliete tende realizzate con materiali ecosostenibili per salvaguardare l’ambiente. Tra questi troviamo il PET riciclato, l’acrilico riciclato e il tessuto chiamato “Green”, autopulente e rivestito di nanoparticelle di biossido di titanio che hanno la funzione di depurare l’ambiente in cui si trovano.

A prescindere da quale soluzione adottiate, nel posizionamento delle tende bisogna tener conto anche di eventuali fattori di rischio. Se è presente fuoco vivo, anche avendo un parascintille per camino è comunque necessario esercitare buon senso ed evitare di far scendere drappeggi e tendaggi nei pressi della zona. Speriamo che le nostre idee vi abbiano fornito la giusta ispirazione per arredare con gusto il vostro appartamento. Con le tende a pacchetto difficilmente si può sbagliare e le nostre sono solo alcune semplici opzioni che potete prendere in considerazione, delle linee guida per sviluppare un proprio stile che ben si addica all’ambiente casalingo.